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Fumo
Caterina Fazion
pubblicato il 22-11-2022

Fumo e impotenza, qual è la correlazione?



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Impotenza: fino al doppio del rischio per chi fuma (con colesterolo alto e diabete il rischio aumenta ancora). Smettere precocemente può ripristinare la situazione entro un anno.

Fumo e impotenza, qual è la correlazione?

Il fumo aumenta il rischio di impotenza, influenzando il benessere psico-fisico degli uomini e la serenità di coppia. Proprio a novembre, mese dedicato alla salute maschile, non possiamo dimenticarcene.

Per capire il motivo per cui il fumo abbia un ruolo così determinante nella funzione erettile occorre partire da due considerazioni. La prima è che il fumo arreca danni ai vasi sanguigni. La seconda, invece, è che il pene è un organo fortemente vascolarizzato, il cui funzionamento dipende proprio da un corretto afflusso di sangue. Il fumo, danneggiando i vasi, può ridurre questo apporto di sangue determinando svariati problemi legati alla sfera sessuale.

 

IN CHE MODO IL FUMO CAUSA IMPOTENZA?

Il fumo di sigaretta, attraverso i polmoni, rilascia nel torrente ematico una serie di sostanze con effetti tossici sulle pareti di tutti i vasi del corpo. «Gli organi più soggetti a dare manifestazione di danni vascolari causati dalle sostanze tossiche del fumo – spiega il dottor Luca de Toni, Ricercatore presso l’U.O.C. Andrologia e Medicina della Riproduzione dell’Università degli Studi di Padova Diretta dal professor Alberto Ferlin, – sono quelli irrorati da vasi di diametro relativamente piccolo come il cuore e il pene. La disfunzione erettile, infatti, non è un caso che possa essere un sintomo precoce di eventi cardiovascolari, anticipando anche di diversi anni ictus e infarto. L’erezione è compromessa proprio perché il fumo, attraverso le sostanze tossiche rilasciate dalle sigarette, riduce la responsività dei vasi a tradurre gli stimoli eccitatori».

Disfunzione erettile sintomo precoce del rischio cardiovascolare

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17-01-2018

 

COME AVVIENE L’EREZIONE?

L’erezione, infatti, è guidata da un meccanismo di origine vascolare. In condizioni  lontane dall'erezione il pene ha una sua vascolarizzazione in cui i corpi cavernosi, strutture spungiose vascolari all'interno del membro, sono scarsamente ricche di sangue. In condizioni opportune, quindi attraverso uno segnale nervoso che può derivare da stimoli eccitatori, ad esempio, visivi o uditivi, i vasi cavernosi si dilatano, fanno entrare più sangue e lo trattengono nella struttura peniena che, riempiendosi, medierà il fenomeno dell'erezione. Il meccanismo nasce da una corretta funzione delle arterie che apportano sangue al membro e che il fumo, come abbiamo visto, può compromettere.

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Il fumo. Una dipendenza che mette a rischio la salute

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QUALI ALTRI FATTORI CAUSANO DISFUNZIONE ERETTILE?

La disfunzione erettile può essere anche di natura psicogena quando, in età tipicamente giovanile, per fenomeni ansiosi si risponde poco a stimoli eccitatori. Viceversa, ci sono tutta una serie di fattori di rischio che alterano la capacità dei vasi di rispondere a questi stimoli e quindi di vasodilatarsi accogliendo sangue. Questi fattori di natura sistemica rappresentano i classici fattori di rischio cardiovascolare: oltre al fumo, ricordiamo l’iperglicemia a digiuno, il diabete conclamato e l’iperlipidemia, ovvero l’aumento dei livelli di lipidi nel sangue. Tutti questi fattori, in maniera indipendente o cumulativa, aumentano il rischio di impotenza e di eventi cardiovascolari.

 

QUANTI CASI DI IMPOTENZA CORRELABILI AL FUMO?

In Italia gli uomini fumatori sono circa 7,5 milioni. Quanto aumenta per loro il rischio di sperimentare disfunzione erettile? «Prendendo un campione rappresentativo – riflette Luca De Toni – si stima che circa un 13-20% di soggetti maschi in Italia sia affetto da impotenza per varie cause. Questa percentuale aumenta nelle fasce di età più elevate e si riduce nelle fasce di età più basse. Partendo da questa base, l'esposizione al fumo di sigaretta può aumentare progressivamente il rischio di disfunzione erettile fino a oltre due volte e fino al 50% degli uomini esposti al fumo possono rappresentare una sintomatologia corrispondente alla disfunzione erettile. Si tratta di un impatto molto importante da un punto di vista epidemiologico».

 

IL RUOLO DI SIGARETTE ELETTRONICHE E TABACCO RISCALDATO

Per capire il ruolo delle sigarette elettroniche e del tabacco riscaldato nell’aumento del rischio di impotenza, invece, servono ulteriori conferme. Gli studi presenti fino ad ora, infatti, sono relativamente recenti e sembrano suggerire un rischio ridotto rispetto a quello delle sigarette classiche, ma non annullato. «Presa una popolazione rappresentativa, il fumo di sigaretta espone a un aumentato rischio di disfunzione erettile pari a due volte e mezza, per E-cig e tabacco riscaldato siamo intorno a una volta e mezza».

 

SMETTERE DI FUMARE RIPRISTINA LA FUNZIONE ERETTILE?

Smettere di fumare è sempre una buona idea, in qualunque momento. Certamente, prima lo si fa, e meglio è, anche per il ripristino della corretta funzione erettile. «Il fatto che si sviluppi la disfunzione erettile – spiega il ricercatore Luca de Toni –, così come problemi cardiovascolari, è il risultato di una somma di più fattori di rischio. L’eventualità che, smettendo di fumare, si ripristini una buona capacità di erezione, dipende molto dalla condizione del paziente. Nel soggetto giovane che fuma “poche” sigarette da relativamente “pochi” anni la situazione è facilmente reversibile: nell'arco di un anno si può tornare ad avere una funzione erettile abbastanza normale».

 

ESISTE UNA SOGLIA SICURA?

Le sigarette espongono sempre a un aumentato rischio di patologie tumorali e cardiovascolari, ma la tentazione di domandarci se ci sia un numero di sigarette sotto al quale si è protetti dal fenomeno dell’impotenza, è alta. «Gli studi che hanno provato a dare una risposta a tale quesito – riflette il dottor de Toni – si basano su una casistica relativamente piccola, è dunque molto difficile dare una valutazione assoluta. È possibile fare distinzioni nell'ambito dei pesanti fumatori: si parla in questo caso di più o meno di 20 sigarette al giorno, ma è difficile trovare una soglia di sicurezza.

La funzione erettile, infatti, è influenzata da tutta una serie di fattori. Di sicuro l'età riveste un ruolo importante: smettere di fumare prima dei 50 anni può avere un forte peso per migliorare la propria funzione erettile, mentre sopra i 60 anni la probabilità di riprendere la normale capacità di erezione è maggiormente compromessa. Inoltre, essendo l'erezione un fenomeno guidato dai vasi, quanto più elevati sono i segni di compromissione vascolare, legati non solo al fumo di sigaretta, ma anche ad altri fattori concomitanti, tanto più sarà difficile, una volta smesso di fumare, ripristinare la funzione erettile».

Anche i metalli fra i veleni del fumo

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IL FUMO COMPROMETTE ANCHE LA FERTILITÀ?

I danni del fumo legati alla sfera sessuale non si limitano alla disfunzione erettile. Anche la possibilità di ottenere una gravidanza, infatti, è compromessa. «L’esposizione ai composti potenzialmente tossici rilasciati dal fumo di sigaretta si associa a un aumento del time to pregnancy, ovvero il tempo che una coppia impiega per ottenere una gravidanza, che è circa raddoppiato rispetto ai tempi che due genitori impiegherebbero normalmente, in assenza di esposizione al fumo di sigaretta da parte del maschio. Se questo è un problema relativamente piccolo per una coppia giovane, inizierà a essere molto significativo per una coppia di mezza età.

Non dimentichiamo che il fumo di sigaretta rilascia tutta una serie di sostanze tra cui metalli pesanti accumulati dalle piante nelle foglie e nel terreno. Alcuni di questi metalli riescono a mimetizzarsi con i normali composti che l'organismo utilizza per le sue normali funzioni cellulari e, sfruttando gli stessi meccanismi di entrata, si localizzano in maniera molto importante e estremamente stabile a livello degli spermatozoi. Una volta traghettati all'ovocita durante il fenomeno della fecondazione, compromettono la possibilità di avere una gravidanza determinando difficoltà e ritardo dei tempi. Rimuovere questi fattori è, in molti casi, molto complesso e, anche dopo l’abbandono della sigaretta, il tempo necessario per ristabilire una normalizzazione dei parametri seminali è piuttosto significativo».

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Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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