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Oncologia
Daniele Banfi

Nella cura dei tumori l'Italia è tra le migliori d'Europa

pubblicato il 20-01-2020


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Il rapporto State of Health in the EU parla chiaro: in Europa l'Italia è al top nella cura del cancro. A 5 anni dalla diagnosi il 63% dei connazionali è vivo. La media europea è del 57%

Nella cura dei tumori l'Italia è tra le migliori d'Europa

L'Italia si conferma una delle nazione più all'avanguardia nella cura dei tumori. A certificarlo sono i dati del rapporto State of Health in the EU. Se in Europa la media degli individui che vivono a 5 anni dalla diagnosi è del 57%, il nostro Paese registra una percentuale migliore, il 63%. Se oggi sempre più italiani vivono nonostante la malattia il merito è della possibilità di accesso a cure sempre più all'avanguardia.

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Ad andare ad analizzare in maniera approfondita il rapporto, per il tumore alla prostata (il più diffuso fra gli uomini) la sopravvivenza nel nostro Paese è del 90% contro una media dell’87% nel resto d’Europa; per quello ai polmoni (terzo più frequente nella popolazione) è del 16% in Italia e del 15% in Ue; per il tumore al seno (il più comune nelle donne) dell’86% da noi contro l’83% europeo; per il carcinoma colon-rettale (secondo nella diffusione nel nostro Paese) rispettivamente del 64% e 60%. 

IL CONFRONTO CON LE ALTRE NAZIONI

«La sopravvivenza a 5 anni è il miglior strumento per valutare l’efficacia di un sistema sanitario nella lotta al cancro –ricorda Giordano Beretta, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom)-. In Italia raggiunge il 63% ed è migliore sia della media europea (57%) che dei livelli toccati dal Nord Europa, come i Paesi Scandinavi (59%), Regno Unito e Irlanda (53%).

Non solo. In Italia le morti per cancro diminuiscono in misura maggiore rispetto al resto d’Europa. Il nostro Paese si trova al primo posto in questa classifica: in 15 anni (2001-2016) il calo dei decessi è stato pari al 17,6%, in Francia e Spagna al 16%, nel Regno Unito al 13% e in Germania al 12,3%. Un risultato molto importante, se si considera che l’impatto dei farmaci oncologici sulla spesa farmaceutica totale rimane inferiore a quello degli altri Paesi: rappresenta infatti il 13% contro il 17,3% del Regno Unito e il 17% della Germania».

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Uno dei principali motivi dei buoni risultati in termini di sopravvivenza alla malattia è dovuto alla possibilità di usufruire dei nuovi farmaci immunoterapici e a bersaglio molecolare, vere e proprie innovazioni che hanno consentito di curare alcuni tumori che in passato non lasciavano speranze. In cinque anni (2013 – 2017) nel mondo sono stati commercializzati 54 nuovi trattamenti anticancro e l’Italia ha garantito (entro il 2018) la disponibilità a 35 di queste molecole innovative, collocandosi al quinto posto a livello internazionale dopo Stati Uniti (52), Germania (43), Regno Unito (41), Francia (37), e davanti a Canada (33), Spagna (30) e Giappone (29). Trattamenti che in Italia, è sempre utile ricordare, sono a carico del Sistema Sanitario Nazionale.

 

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza. Collabora con diverse testate nazionali.


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