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Oncologia
Daniele Banfi
pubblicato il 03-11-2023

Tumore del pancreas: controllarlo spegnendo l'infiammazione



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Interrompere l'interazione anomala tra il sistema immunitario e il pancreas potrebbe essere la chiave per prevenire e controllare il tumore. Una ricerca tutta italiana pubblicata su Nature

Tumore del pancreas: controllarlo spegnendo l'infiammazione

Impedire l'interazione tra alcuni macrofagi (IL-1β+ TAM) e le cellule pancreatiche. Una strategia che potrebbe essere utile a due scopi: prevenire lo sviluppo del tumore del pancreas e, in caso di malattia, rallentarne la crescita. Ad affermarlo è uno studio tutto italiano pubblicato sulla rivista Nature ad opera del gruppo di ricerca del professor Renato Ostuni, responsabile del laboratorio di Genomica del Sistema Immunitario Innato all’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (SR-Tiget). A loro il merito di aver individuato uno dei meccanismi attraverso cui la malattia riesce a crescere indisturbata. Un risultato fondamentale per lo sviluppo di possibili nuove terapie preventive e curative contro il tumore del pancreas.

IL TUMORE DEL PANCREAS

Il tumore del pancreas è una malattia caratterizzata dalla comparsa di cellule anomale nel tessuto pancreatico. In più dell'80% dei casi le neoplasie pancreatiche si sviluppano nel pancreas esocrino, ovvero nella porzione deputata alla produzione gli enzimi utili alla digestione. Purtroppo, a differenza di altri tumori, quello del pancreas risulta essere il più letale. Tre quarti dei malati va incontro a decesso entro un anno dalla diagnosi e a 5 anni dalla scoperta della malattia sono vivi solo 8 pazienti su cento. Le ragioni di questo insuccesso sono molte: i sintomi nelle fasi iniziali della malattia non si manifestano oppure non sono sufficientemente specifici per suscitare sospetti, così spesso la neoplasia viene scoperta con troppo ritardo quando il tumore ha formato già molte metastasi. Non solo, per la natura stessa del tumore -particolarmente ricco di tessuto stromale- è difficile veicolare farmaci antitumorali al suo interno. Due caratteristiche che rendono il tumore del pancreas particolarmente difficile da trattare.

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IL RUOLO DEI MACROFAGI

Ecco perché da tempo la ricerca si sta concentrando sui meccanismi con cui il tumore riesce a crescere indisturbato ed in particolare sul ruolo del sistema immunitario. Da tempo sempre più numerose ricerche indicano che la presenza di alcuni macrofagi nel microambiente tumorale è in grado di influenzare negativamente le terapie. Una loro maggiore abbondanza è infatti generalmente associata a resistenza ai trattamenti, a metastasi e a una minore sopravvivenza dei pazienti. Il gruppo di ricerca di Ostuni è riuscito nell'impresa di individuare, tra le migliaia di tipologie differenti, la classe di macrofagi che anziché contrastare il tumore ne promuove la crescita. Nello studio pubblicato su Nature gli scienziati, analizzando i tessuti tumorali dei pazienti con cancro del pancreras, hanno individuato nei macrofagi IL-1β+ TAM i responsabili di questa fatale interazione. Nell'analisi è stato dimostrato che queste cellule, interagendo con quelle pancreatiche, sono in grado di stimolare la crescita della malattia attraverso l secrezione di molecole infiammatorie.

Ma c'è di più come spiega Ostuni: «Si tratta di una sorta di un circolo vizioso autoalimentato. I macrofagi rendono le cellule tumorali più aggressive, e le cellule tumorali riprogrammano i macrofagi in grado di favorire l’infiammazione e la progressione della malattia». Nello studio è stato anche scoperto che gli IL-1β+ TAM non sono distribuiti in modo casuale, ma sono localizzati in piccole nicchie vicino alle cellule tumorali infiammate. È proprio la vicinanza fisica tra macrofagi e cellule tumorali che potrebbe sostenere la progressione della malattia. Partendo da questo presupposto i ricercatori hanno anche cercato di impedire questo legame. «Abbiamo condotto esperimenti per studiare come interferire con questo circuito. I risultati, seppure ottenuti per ora in studi solo di laboratorio, sono incoraggianti. Questo approccio ha portato infatti a una riduzione dell’infiammazione e a un rallentamento della crescita del tumore del pancreas» raccontano Nicoletta Caronni -ricercatrice sostenuta proprio da Fondazione Veronesi- e Francesco Vittoria, tra gli autori principali della ricerca.

PREVENIRE LA MALATTIA?

Quanto ottenuto dai ricercatori italiani non sarà però importante solo in chiave terapeutica. Il tumore del pancreas da sempre presenta una forte componente infiammatoria. Pancreatiti ricorrenti -che sono infiammazioni dell'organo- sono un fattore di rischio per l'insorgenza della malattia. Bloccare l'interazione tra i macrofagi e le cellule pancreatiche nelle persone predisposte al tumore potrebbe rivelarsi utile anche in chiave preventiva

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Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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