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Oncologia
Donatella Barus
pubblicato il 11-01-2019

Vampate persistenti in menopausa associate al rischio di tumore al seno



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Nelle donne che sperimentano le vampate della menopausa per almeno un decennio il rischio di tumore al seno appare un po' più alto. Anche peso e alcol sono fattori di rischio

Vampate persistenti in menopausa associate al rischio di tumore al seno

C’è un nesso fra le vampate particolarmente durature in menopausa e il rischio di tumore al seno. È quanto indicano i risultati di uno studio che ha esaminato i dati di ben 25.000 donne americane seguite per 18 anni.

RISCHIO UN PO' PIÙ ALTO SE LE VAMPATE DURANO OLTRE 10 ANNI

Gli esperti della North American Menopause Society si sono interrogati sul legame fra i più comuni sintomi vasomotori associati alla menopausa e il rischio di un carcinoma della mammella. Hanno esaminato i dati di 25.000 donne, fra le partecipanti al Women’s Health Initiative, il grande programma di ricerca che dal 1993 raccoglie informazioni sulla salute delle donne dopo i 50, per capire meglio cosa aumenta o riduce i rischi di tumore al seno, di tumore al colon, di malattie cardiovascolari, osteoporosi. Nel corso dei 18 anni considerati fra le 25.000 donne sono stati diagnosticati 1.399 tumori della mammella. Si è visto che le donne con sintomi vasomotori (vampate di calore e sudorazione notturna) particolarmente duraturi, presenti per 10 anni e oltre, hanno un rischio leggermente più alto (13%) rispetto alle donne che non hanno mai sperimentato questo tipo di disturbo. Nessuna differenza, invece, in termini di mortalità.

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CONTANO ANCHE PESO IN ECCESSO E ALCOL

Il direttore della North American Menopause Society, JoAnn Pinkerton, ha commentato il lavoro ricordando che gli altri fattori di rischio per il tumore al seno emersi dalla ricerca: l’eccesso di peso (un indice di massa corporea superiore a 30) e il consumo di alcol. Nessuna delle donne coinvolte seguiva una terapia ormonale sostitutiva per la menopausa.


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LA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA

Vale la pena ricordare la questione del rapporto fra menopausa, tumore al seno e terapia ormonale sostitutiva (TOS o, dall’inglese hormone replacement therapy, HRT). Proprio dallo stesso ricco bacino di informazioni, il Women’s Health Initiative, nei primi anni Duemila era risultato un lieve aumento del rischio di cancro al seno con l’uso di terapie ormonali a base di estrogeni e progestinici, usate per contrastare gli effetti negativi della menopausa. Con ulteriori studi si è visto che il dato preoccupante era associato a un uso intenso e assai prolungato (superiore a 5 anni) delle terapie ormonali, con farmaci molto diversi da quelli in uso oggi in Italia. In generale oggi gli esperti rispondono ai dubbi delle donne consigliando di tenere in considerazione la terapia ormonale sostitutiva in caso di disturbi intensi. Se assunta dietro consiglio medico, scegliendo i farmaci più appropriati e la durata adatta, infatti, non va temuta ed è un aiuto importante per contrastare i sintomi della menopausa, nel breve periodo (vampate, disturbi del sonno e dell’umore, secchezza vaginale) e nel lungo periodo (rischio cardiovascolare, osteoporosi).

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Donatella Barus
Donatella Barus

Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.


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