Dona ora
Neuroscienze

Salute mentale: tutti ne parlano ma ancora pochi trovano aiuto

Un adolescente su 7 convive con un disturbo mentale. Un quarto degli anziani con depressione non chiede aiuto. Fino al 14 novembre il bonus psicologo: ecco come accedere

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2025, i dati raccolti da SINPIA, OMS e ISS delineano un quadro allarmante e trasversale: il disagio psicologico colpisce sempre più precocemente, coinvolgendo l’infanzia e l’adolescenza, ma è in aumento anche tra adulti e anziani. Un fenomeno diffuso, ma ancora troppo invisibile e poco intercettato dai servizi.

La metà dei disturbi compare già dall'infanzia e adolescenza

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre il 50% dei disturbi mentali esordisce prima dei 14 anni, e l’80% prima dei 19. Nel mondo, 1 adolescente su 7 (circa 166 milioni di ragazzi tra i 10 e i 19 anni) convive con un disturbo mentale diagnosticato, spesso legato ad ansia e depressione.

In Italia, dati della SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) stimano che 1 minore su 5, circa 2 milioni di bambini e adolescenti, presenti un disturbo neuropsichiatrico. Tra i segnali di rischio: disturbi del sonno, disregolazione emotiva, difficoltà nelle relazioni, deficit di attenzione e disturbi alimentari come l’ARFID (evitamento/restrizione dell’assunzione di cibo).

Tra il 2018 e il 2022, la prevalenza di disturbi mentali multipli negli adolescenti è aumentata del 20%, in particolare tra le ragazze (dati OECD 2025). L’insorgenza precoce e la complessità dei quadri clinici richiedono interventi tempestivi, con presa in carico integrata e continuità tra servizi pediatrici e dell’età adulta.

Adulti e anziani: depressione sottovalutata e domanda in crescita

I dati dell’Istituto Superiore di Sanità, raccolti tramite i sistemi “PASSI” e “PASSI d’Argento”, mostrano una diffusione significativa del disagio mentale anche tra adulti e over 65:

  • il 6% degli adulti riferisce sintomi depressivi, con una media di 16 giorni al mese in cui il benessere mentale è compromesso;
  • tra gli ultrasessantacinquenni, la prevalenza sale al 9%, con oltre 17 giorni al mese di malessere psichico;
  • oltre gli 85 anni, la quota può superare il 13%
  • le donne risultano più colpite degli uomini (12% contro 5% tra gli anziani)
  • le difficoltà economiche aggravano il rischio: tra gli over 65 in condizioni svantaggiate, 1 su 4 presenta sintomi depressivi.

Solo il 65% delle persone con depressione però chiede aiuto: il 23% degli anziani non si rivolge addirittura a nessun servizio. L’ISS rileva un aumento della domanda di cura tra il 2021 e il 2023, con più accessi ai servizi psichiatrici e ai Pronto Soccorso, ma le risorse restano limitate.

Accesso alle cure e disuguaglianze

In Europa, 1 bambino su 3 con un disturbo mentale non riceve cure adeguate, a causa della carenza di strutture, della scarsità di personale specializzato e di barriere culturali che ostacolano il riconoscimento precoce del disagio. Anche in Italia, nonostante l’impegno di numerosi professionisti, permangono criticità strutturali:

  • l’insufficiente presenza di servizi di neuropsichiatria infantile sul territorio
  • liste d’attesa troppo lunghe
  • l’assenza di una reale integrazione tra scuola, sanità e servizi sociali
  • una gestione discontinua del passaggio tra età pediatrica e adulta

Tutti fattori che contribuiscono a creare un sistema frammentato, poco accessibile e iniquo.

A queste difficoltà si aggiunge lo stigma sociale che ancora circonda i disturbi mentali, soprattutto in età evolutiva, e che spesso scoraggia le famiglie dal chiedere aiuto o riconoscere la necessità di un intervento specialistico. Le conseguenze sono pesanti: diagnosi tardive, aggravamento dei sintomi, maggiore rischio di esclusione sociale e scolastica.

L'impegno internazionale

Per far fronte a questa situazione, nel giugno 2025, 31 Paesi hanno sottoscritto a Parigi una dichiarazione congiunta, impegnandosi a promuovere politiche che rendano la salute mentale una priorità strutturale e trasversale. L’obiettivo è integrare il benessere psicologico in ogni ambito decisionale – dalla sanità all’istruzione, dalla giustizia all’urbanistica – riconoscendolo come un diritto fondamentale e una componente essenziale della salute pubblica. Solo un approccio collettivo, multidisciplinare e intersettoriale potrà garantire risposte efficaci e sostenibili a una crisi che tocca ogni livello della società, a partire dai più giovani.

Prevenzione e supporto: strumenti concreti

Intervenire precocemente, rafforzare i servizi territoriali, formare gli operatori e contrastare lo stigma sono oggi considerate le leve fondamentali per affrontare in modo efficace il disagio psicologico e promuovere una cultura del benessere mentale. Questo richiede un cambio di paradigma: non più solo interventi specialistici in risposta alla crisi, ma una visione sistemica che includa prevenzione, educazione alla salute mentale sin dalla scuola, supporto continuo per le famiglie e reti di cura realmente accessibili.

Un nodo cruciale è rappresentato dalla formazione trasversale di tutti gli attori coinvolti, dagli insegnanti ai medici di base, dagli operatori dei servizi sociali agli educatori: figure che, pur non essendo specialisti, hanno un ruolo fondamentale nell’identificare precocemente i segnali di disagio e orientare verso percorsi di cura.

Il bonus psicologo fino al 14 novembre: chi può accedere e come

Sul piano del supporto individuale, tra le misure concrete attualmente disponibili c’è la riattivazione del Bonus Psicologo, accessibile dal 15 settembre 2025 e fino al 14 novembre tramite la piattaforma INPS. Si tratta di un contributo economico destinato a sostenere le spese per sedute di psicoterapia, rivolto a persone in condizione di fragilità psicologica ed economica.

I requisiti necessari sono essere residenti in Italia e disporre di un ISEE ordinario o corrente, in corso di validità, non superiore a 50.000 euro.

Il Bonus psicologo prevede un contributo fino a 50 euro per seduta, per un importo massimo totale differenziato in base all’ISEE:

  • massimo 500 euro per ISEE tra 30.000 e 50.000 euro.
  • massimo 1.500 euro per ISEE inferiore a 15.000 euro;
  • massimo 1.000 euro per ISEE compreso tra 15.000 e 30.000 euro.

Uno strumento che, pur non risolvendo tutte le criticità del sistema, rappresenta un passo importante verso una maggiore equità nell’accesso alle cure psicologiche.

La salute mentale riguarda tutti: bambini, adolescenti, adulti, anziani. È una dimensione dell’esistenza che condiziona il modo in cui apprendiamo, lavoriamo, viviamo le relazioni. Promuoverla significa investire nel futuro della società, ridurre il peso delle disuguaglianze e costruire comunità più resilienti, inclusive e sane.

Fai una donazione regolare

Sostieni la ricerca, sostieni la vita

Frequenza di donazione
Importo della donazione