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Pediatria

Impetigine e tigna: ecco le infezioni estive più diffuse

Caldo, sabbia, sudore e pelle esposta: così aumentano le infezioni cutanee tra i più piccoli. Scopriamo come prevenirle, riconoscerle e trattarle senza allarmismi

Con l’arrivo dell’estate aumentano le occasioni di gioco all’aria aperta, tra campeggi, sabbia, mare e piscina. Ma insieme al divertimento possono presentarsi anche alcune infezioni della pelle, frequenti soprattutto tra i bambini. Le più comuni? Impetigine e tigna, due infezioni diverse per origine e caratteristiche, ma entrambe altamente contagiose e favorite dal caldo, dall’umidità e dai piccoli traumi cutanei. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Maya El Hachem, responsabile di Dermatologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù che ci ha spiegato come prevenirle, riconoscerle e trattarle.

IMPETIGINE: COS’È E COME SI MANIFESTA 

L’impetigine è un' infezione batterica superficiale della pelle, causata per lo più da Staphylococcus aureus o Streptococcus pyogenes. Colpisce soprattutto i bambini e si manifesta con:

  • lesioni rotondeggianti a stampo, erose circondate da alone rosso o bollose con bolla fragile, essendo superficiale, che si rompe rapidamente, simili a una scottatura;  
  • lesioni spesso localizzate su viso, mani, arti, ma si possono manifestare in qualsiasi parte del corpo;
  • prurito senza dolore.

L’impetigine è altamente contagiosa, sia per il soggetto stesso, dove le lesioni si moltiplicano rapidamente, sia per chi gli sta vicino. Il contagio avviene per contatto diretto o indiretto, anche tramite asciugamani o oggetti condivisi.

È più frequente nei bambini che:

  • sudano molto,
  • hanno piccole ferite o graffi non protetti,
  • soffrono di dermatite atopica,
  • sono immunodepressi, sia per patologie congenite sia per assunzione di terapie immunosoppressive.

TIGNA: QUANDO L’INFEZIONE È FUNGINA

La tigna, o tinea, è una micosi, cioè un’infezione della pelle causata da funghi dermatofiti. Può colpire diverse parti del corpo come cuoio capelluto, tronco, arti e inizialmente si manifesta con una papula rossa, come la puntura di una zanzara. Successivamente si riconosce per:

  • lesione papulosa rossa all’esordio (simile ad una puntura di insetto) che entro pochi giorni diventa una chiazza rotondeggiante, a guarigione centrale e arrossata in periferia, ricoperta da desquamazione sottile. Talvolta si osservano microvescicole o microcroste sul bordo della lesione;
  • prurito moderato.

Anche la tigna è contagiosa, ma la diffusione è più lenta. Si trasmette per contatto diretto o attraverso oggetti, ma anche da animali domestici o randagi infetti. 

COME INTERVENIRE E QUANDO PREOCCUPARSI?

Né impetigine né tigna sono emergenze, ma è comunque importante agire presto per evitare la diffusione e le rarissime complicanze extracutanee dell’impetigine. Se si notano lesioni strane sulla cute, occorre coprirle in attesa di farsi vedere dal medico.

In caso di impetigine, il trattamento prevede antibiotici topici o sistemici, in base all’estensione, all’età del bambino e alle sue condizioni generali. Per la tigna, si utilizzano antimicotici, da applicare localmente o, nei casi estesi, da assumere per via orale.

La durata della cura varia. L’impetigine tende a risolversi rapidamente, in 8-10 giorni circa se la cura è eseguita in maniera regolare e completa. La tigna, invece, può richiedere oltre un mese di trattamento.

Anche in caso di cura orale, bisogna comunque associare la terapia locale e coprire le lesioni.

Queste due infezioni, dopo la guarigione, potrebbero lasciare macchie più chiare, ipopigmentate. Non c’è da allarmarsi: sono cicatrici transitorie e la pelle tornerà uniforme con il tempo.

LE REGOLE D’ORO DI PREVENZIONE

Per prevenire impetigine e tigna, ecco alcune semplice regole da seguire.

  • Lavaggi quotidiani, specialmente dopo mare o piscina
  • Unghie corte e lavaggio frequenti delle mani 
  • Evitare che i bambini giochino con ferite scoperte, specialmente sulla sabbia
  • Coprire le lesioni con garze pulite e bende evitando, laddove possibile, cerotti che possono irritare la pelle 
  • Usare asciugamani e costumi personali

COSTUME BAGNATO: QUANDO È DAVVERO UN PROBLEMA

Nel caso di impetigine e tigna, indossare un costume bagnato dall’acqua del mare o della piscina non rappresenta un fattore di rischio diretto. Se invece è sudato, è meglio rinfrescare il bambino e cambiare il costume. Tuttavia, il caldo, la sabbia e l’umidità prolungata sulla pelle possono favorire altri disturbi, soprattutto nelle bambine. È il caso, ad esempio, delle vulvo-vaginiti irritative o cistiti, frequenti d’estate a causa di sabbia, sudorazione e indumenti umidi indossati a lungo.

Per prevenirle:

  • cambiare il costume dopo il bagno, soprattutto se si avverte fastidio o irritazione;
  • detergere con acqua corrente le zone intime dopo mare o piscina;
  • preferire biancheria di cotone e abiti leggeri.
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