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Pediatria

Malaria: un nuovo farmaco contro le resistenze

GanLum supera la terapia standard per efficacia e velocità d’azione, soprattutto nei casi resistenti. Con la diffusione dei vaccini, rappresenta un nuovo strumento per ridurre l’impatto della malaria in Africa

Un ulteriore passo avanti nella cura della malaria. GanLum, un nuovo trattamento sviluppato da Novartis in collaborazione con l'ente non profit Medicines for Malaria Venture, ha ottenuto risultati molto incoraggianti nello studio di fase III KALUMA: il farmaco ha curato il 97,4% dei partecipanti, superando la terapia standard basata sull’artemisinina. Se approvato, sarebbe la prima nuova classe di antimalarici in oltre 25 anni. Un risultato storico che si aggiunge a quanto già ottenuto nel campo delle vaccinazioni contro il parassita responsabile della malattia.

LE SFIDE ATTUALI

La malaria continua a essere una delle principali cause di morte nei bambini africani: nel 2023 sono stati registrati quasi 600.000 decessi, per lo più sotto i cinque anni. Fortunatamente da qualche tempo, con l’introduzione dei vaccini RTS,S e R21 il quadro sta cambiando: il primo ha ridotto del 13% la mortalità infantile e del 22% i casi di malaria grave nelle esperienze reali. Il secondo promette una disponibilità più ampia e costi più bassi. Ma la vaccinazione non è tutto. Milioni di persone si ammalano comunque e, in diverse zone dell’Africa, stanno emergendo ceppi parzialmente resistenti all’artemisinina, cardine dei trattamenti degli ultimi vent’anni.

SUPERARE LE RESISTENZE

Per provare a superare queste resistenze Medicines for Malaria Venture ha enormemente investito nella ricerca di possibili nuovi farmaci. Una di queste è GanLum, sperimentata in questi anni nello studio di fase III KALUMA e condotto in 34 centri clinici distribuiti in 12 Paesi dell’Africa sub-sahariana, area del mondo dove la malaria colpisce più duramente e dove si stanno osservando i primi segnali di resistenza ai farmaci attuali. Il cuore del trattamento è ganaplacide, una molecola con un meccanismo d’azione completamente nuovo: il farmaco blocca il sistema interno di trasporto delle proteine del parassita Plasmodium falciparum, un processo essenziale per la sua sopravvivenza dentro i globuli rossi.

Senza questa “logistica interna” il parassita non riesce più a crescere né a replicarsi. A questa azione si affianca una nuova formulazione a lunga durata della lumefantrina, che completa l’eliminazione dei parassiti residui. È proprio grazie a questa doppia strategia che GanLum mantiene efficacia anche contro i ceppi che mostrano segni di resistenza all’artemisinina.

I RISULTATI

Nello studio GanLum ha dimostrato tassi di guarigione più alti rispetto alla terapia standard: 97,4% contro 94%. E non solo. Nei casi con mutazioni associate alla resistenza, il nuovo farmaco ha eliminato il parassita molto più rapidamente: circa 47 ore contro le 71 ore del trattamento attuale. Numeri che, messi insieme, dimostrano che la nuova terapia funziona meglio e funziona prima, soprattutto dove gli altri farmaci iniziano a mostrare qualche limite.

Con vaccini più efficaci, strategie di prevenzione consolidate e ora un farmaco capace di superare le prime forme di resistenza, la lotta alla malaria entra in una fase nuova. GanLum, se approvato, potrà aggiungersi alle terapie esistenti e offrire un’alternativa nei Paesi dove i trattamenti storici iniziano a funzionare meno. Il punto, come sempre, sarà farlo arrivare davvero dove serve: disponibilità, costi accessibili, distribuzione sul campo. È lì che si vedrà se questa innovazione potrà cambiare le cose.

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