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umberto veronesi

Scienza, ragione e libertà: le parole che ci ha lasciato Umberto Veronesi

In Sala Buzzati del Corriere della Sera, un incontro per ricordare il pensiero e l’eredità di uno scienziato che ha cambiato la medicina e la società

C’era il pienone delle occasioni importanti ieri in Sala Buzzati presso la sede del Corriere della Sera, per l’incontro dedicato a Umberto Veronesi nell’anno del centenario della sua nascita.

L’evento, intitolato con una delle frasi più celebri dello scienziato, Andate avanti, perché il mondo ha bisogno di scienza e ragione, ha visto la partecipazione di Paolo Veronesi, presidente di Fondazione Veronesi, Eliana Liotta, giornalista e saggista scientifica, curatrice della raccolta “100 pensieri ribelli per cambiare il mondo” di Umberto Veronesi, e Luigi Ripamonti, Responsabile editoriale di Corriere Salute. Il tutto con il coordinamento di Vera Martinella.

Paolo Veronesi ha ricordato il lascito umano e scientifico del padre, ripercorrendo anche la storia straordinaria delle innovazioni nella cura dei tumori. Una fra tante, l’avere provato l’applicabilità e l’efficacia della chirurgia conservativa per molti casi di tumore del seno, in un’epoca in cui la mastectomia demolitiva sembrava un sacrificio inevitabile per tutte le donne colpite dalla malattia. «Il suo cruccio è stato non essere riuscito a fare ancora di più per curare il cancro – ha ricordato – ma ha sempre guardato al futuro, convinto che sarebbero arrivato grandi risultati. Sapeva che le scoperte della genetica avrebbero aperto nuovi orizzonti, ed è un peccato che non abbia potuto vedere ciò che oggi accade grazie alla conoscenza del genoma umano e all’intelligenza artificiale, perché ne sarebbe entusiasta».

Eliana Liotta ha ricordato la passione civile dello scienziato, leggendo alcuni brani dalla raccolta “100 pensieri ribelli per cambiare il mondo” di Umberto Veronesi, da lei curata per la casa editrice Sonzogno. Un “filosofo”, lo ha definito Liotta, ovvero un uomo che si interroga sul mondo, un innovatore e un anticonformista, che ai giovani ricercatori augurava la «capacità di disobbedire, quando necessario», perché «l’innovazione si fonda sulla capacità di trasgredire». Un uomo che seppe proporre spesso in anticipo sui tempi temi attualissimi come il ripudio della violenza, il rispetto per gli animali, la crisi ambientale, il carcere e la pena di morte, i diritti LGBTQ, i diritti dei migranti, la fecondazione assistita e il diritto di morire. “100 pensieri ribelli” sarà in libreria dal 4 novembre ed è già preordinabile online.

Luigi Ripamonti ha ricordato le occasioni in cui, da giornalista scientifico, si è trovato a confrontarsi con Umberto Veronesi, che ha sempre attribuito un’importanza fondamentale all’informazione dei cittadini e dei pazienti, promuovendo iniziative di servizio e di educazione alla salute come Sportello Cancro e il portale fondazioneveronesi.it. Ha ricordato inoltre il segno lasciato dal professor Veronesi sulla prevenzione delle malattie croniche e dei tumori, in primo luogo con l’impegno per una legge a tutela dei non fumatori, che portata a compimento dal Ministro Sirchia nel 2005 ha segnato uno dei momenti più alti della politica per la salute delle persone nel nostro Paese.

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