Coronavirus: un «flop» la quarantena della Diamond Princess
Facendo sbarcare i passeggeri il 4 febbraio, giorno di inizio della quarantena, il numero dei contagi sarebbe stato dieci volte inferiore
Un effetto contrario a quello atteso. La quarantena in cui è stata posta la Diamond Princess - fermata nel porto di Yokohama lo scorso 5 febbraio, con 3.700 persone a bordo - non è bastata a contenere l'infezione. Nel tempo trascorso assieme a bordo della nave da crociera, il numero delle persone contagiate è aumentato in maniera considerevole. L'ipotesi è che il dato degli infetti sia cresciuto fino a dieci volte «obbligando» i passeggeri a non abbandonare la nave.
CORONAVIRUS: COME PREVENIRE IL CONTAGIO?
DIAMOND PRINCESS: QUARANTENA FALLITA
La bocciatura della strategia adottata a bordo della nave da crociera giunge nel giorno dello sbarco dell'ultima persona, il comandante italiano Gennaro Arma. In uno studio pubblicato sul Journal of Travel Medicine, attraverso un modello statistico, un gruppo di ricercatori della Umea University (Svezia) ha dimostrato che «se la nave fosse stata immediatamente evacuata all'arrivo a Yokohama, il numero dei contagiati sarebbe stato pari all'incirca a 70». In totale, invece, a entrare in contatto con il virus sono state 705 persone. «Un tasso quattro volte superiore a quello osservato nello stesso periodo nelle aree più colpite della Cina», afferma l'epidemiologo Joacim Rocklöv, prima firma dello studio. Cinque i decessi registrati tra i passeggeri della Diamond Princess.
Mentre si trovava nelle acque territoriali giapponesi, la nave da crociera Diamond Princess è stata messa in quarantena il 4 febbraio, sette giorni dopo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l'emergenza sanitaria globale. Una decisione consigliata dalla rilevazione del contagio in un ottantenne sbarcato a Hong Kong, 24 ore prima. I passeggeri sono rimasti isolati a bordo della nave nel porto di Yokohama fino al 27 febbraio. Giorno dopo giorno, però, il numero degli infetti è cresciuto. Al punto che la Diamond Princess è diventata il secondo focolaio al mondo - prima del sorpasso da parte dell'Italia - per diffusione del Coronavirus dopo la Cina. Un andamento che ha spinto le autorità a prolungare l'isolamento oltre il 19 febbraio, giorno inizialmente previsto per l'inizio dello sbarco (considerando le due settimane di incubazione del Coronavirus). Ma la misura non ha sortito gli effetti sperati.
PERCHE' LA QUARANTENA NON HA FUNZIONATO?
Sulla carta, i passeggeri sintomatici avrebbero dovuto essere isolati dagli altri. Ma la profilassi, a bordo di una nave grande anche se con spazi comunque affollati, non è stata parimenti efficace. Se non si può escludere che alcune persone fossero infette anche prima del 4 febbraio, la vicinanza tra le persone è stata riconosciuta come la possibile (e principale) causa del rapido aumento dei contagi. Un ruolo secondario potrebbe averlo giocato anche l'impianto di condizionamento della nave. «Quello che andava fatto era trattare ogni singolo caso in funzione dell’esposizione al virus», è quanto assserito nei giorni scorsi da Walter Ricciardi, membro del consiglio esecutivo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e consulente del Governo italiano per l'epidemia. «La quarantena doveva avvenire in luoghi separati».
In linea teorica, infatti, l'ipotesi di fondo era corretta, come dimostra un'altra elaborazione compiuta dagli stessi ricercatori, che ha permesso di quantificare in 2.920 i contagi che si sarebbero registrati se non fosse stata adottata alcuna azione a bordo della Diamond Princess. Detto ciò, «in un ambiente circoscritto e affollato, il rischio di contagio a opera di un virus a trasmissione respiratoria è più alto», prosegue Rocklöv. Così la nave da crociera oggi celebre in tutto il mondo - in cui i membri dell'equipaggio hanno continuato a dormire e a consumare i pasti in condivisione - è diventata la «culla» ideale per la diffusione del Coronavirus.
Coronavirus e Covid-19: le regole da seguire
3 - Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani Il virus si trasmette principalmente per via respiratoria, ma può entrare nel corpo anche attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evita di toccarli con le mani non ben lavate.
Le mani, infatti, possono venire a contatto con superfici contaminate dal virus e trasmetterlo al tuo corpo.
6 - Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol I disinfettanti chimici che possono uccidere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) sulle superfici includono disinfettanti a base di candeggina / cloro, solventi, etanolo al 75%, acido peracetico e cloroformio.
Il tuo medico e il tuo farmacista sapranno consigliarti.
2 - Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute Mantieni almeno un metro di distanza dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso a distanza ravvicinata.
8 - Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus Al momento, non ci sono prove che animali da compagnia come cani e gatti possano essere infettati dal virus.
Tuttavia, è sempre bene lavarsi le mani con acqua e sapone dopo il contatto con gli animali da compagnia.
5 - Non prendere farmaci antivirali né antibiotici a meno che siano prescritti dal medico Allo stato attuale non ci sono evidenze scientifiche che l’uso dei farmaci antivirali prevenga l’infezione da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).
Gli antibiotici non funzionano contro i virus, ma solo contro i batteri. Il SARS-CoV-2 è, per l’appunto, un virus e quindi gli antibiotici non vengono utilizzati come mezzo di prevenzione o trattamento, a meno che non subentrino co-infezioni batteriche.
4 - Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci Se hai un’infezione respiratoria acuta, evita contatti ravvicinati con le altre persone, tossisci all’interno del gomito o di un fazzoletto, preferibilmente monouso, indossa una mascherina e lavati le mani.
Se ti copri la bocca con le mani potresti contaminare oggetti o persone con cui vieni a contatto.
9 - In caso di dubbi NON recarti al Pronto Soccorso: chiama il tuo medico di base e se pensi di essere stato contagiato chiama il 112 Il periodo di incubazione del nuovo coronavirus è compreso tra 1 e 14 giorni. Se hai febbre, tosse, difficoltà respiratorie, dolori muscolari, stanchezza NON recarti al Pronto Soccorso: chiama il tuo medico di base per avere informazioni su cosa fare; se pensi di essere stato contagiato chiama il 112.
1 - Lavati spesso le mani Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione. Le mani vanno lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare
anche un disinfettante per mani a base di alcol al 60%. Lavarsi le mani elimina il virus.
7 - A distanza dagli altri e con la mascherina Quando si è con altre persone, più si è lontani e meglio è. In situazioni di comunità, si raccomanda di indossare sempre una mascherina (senza valvola) per coprire naso, bocca e mento. Prima e dopo averla rimossa, oltre che dopo averla maneggiata, lavare sempre le mani.
Nuovo coronavirus e Covid-19: le regole utili da seguire Come dobbiamo sapere per affrontare con le dovute cautele e senza timori eccessivi l'epidemia di nuovo coronavirus? I consigli dell'Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute. (Fonte: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/)
8 - I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che le persone che ricevono pacchi dalla Cina non sono a rischio di contrarre il nuovo coronavirus, perché non è in grado di sopravvivere a lungo sulle superfici. A tutt’oggi non abbiamo alcuna evidenza che oggetti prodotti in Cina o altrove possano trasmettere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).