Dona ora
Altre News

West Nile Virus e zanzare sono un rischio per la salute?

Il virus West Nile è endemico in Italia. I sintomi gravi dell'infezione sono rari, ma le persone fragili sono più esposte. I consigli semplici e pratici per proteggersi

L’infezione da West Nile Virus sta diventando più comune anche alle nostre latitudini. Da qualche anno ci siamo abituati alla presenza di malattie portate dalle zanzare (West Nile Virus ma anche dengue, chikungunya, Zika), una volta considerate tropicali e oggi invece rese molto meno esotiche dal cambiamento climatico. La stagione delle zanzare, infatti, inizia prima, finisce dopo ed è più intensa. Che cosa sappiamo e quanto ci deve preoccupare questa situazione?

WEST NILE VIRUS ENDEMICO IN ITALIA

La sorveglianza delle infezioni di questo tipo è piuttosto attenta e i dati epidemiologici aggiornati aiutano ad informare i sistemi di prevenzione italiani ed europei. Il virus West Nile prende il suo nome dalla regione in cui venne isolato per la prima volta nel 1937, in Uganda. Da diversi anni è endemico anche in Italia, ovvero ogni anno nella stagione estiva si ripresentano casi di infezione nell’uomo, nell’ordine di qualche decina in media, ma con punte di alcune centinaia.

COME SI TRASMETTE

Si trasmette soprattutto attraverso le punture di zanzare del genere Culex pipiens, diffuse in Europa dalla tarda primavera all’inizio dell’autunno. Non si trasmette tramite contatto con una persona infetta, è possibile la trasmissione per trasfusione di sangue o trapianto, o ancora dalla madre al feto in gravidanza, ma in Italia non si sono mai registrati casi di questo tipo. Diversi animali possono essere serbatoio del virus, quindi per monitorare l’andamento dell’infezione la sorveglianza epidemiologica sull’uomo è integrata dalla sorveglianza veterinaria su animali e insetti.

I SINTOMI

Nella gran parte dei casi l’infezione è asintomatica, 8 persone su 10 non sviluppano alcun disturbo. Nelle persone, invece, sintomatiche, i malesseri più comuni sono febbre (più frequente ma leggera nei bambini, più alta nei giovani), mal di testa, dolori muscolari, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, occhi arrossati, rash cutanei e durano in genere qualche giorno.  Il periodo di incubazione è estremamente variabile, da pochi giorni a due o tre settimane. Alcuni sintomi, come fatigue e stanchezza, possono durare più a lungo, anche qualche mese.

RARE LE COMPLICANZE, IN ANZIANI E FRAGILI

Molto raramente (in una persona infetta su 150) possono comparire sintomi più gravi, come  febbre alta e mal di testa intenso, disorientamento, tremore e debolezza muscolare, torpore, disturbi alla vista, convulsioni. In un caso su mille può verificarsi un’encefalite letale. Più esposti ai sintomi seri sono gli anziani e le persone immunocompromesse o fragili, a causa di malattie pregresse o concomitanti, compresi tumori, diabete, ipertensione e malattie renali.

NESSUN ALLARME, MA PROTEZIONE DI BUON SENSO

Tenendo presente che le complicazioni dovute alle infezioni portate dalle zanzare sono eventi poco comuni, è ragionevole proteggersi, soprattutto nel periodo di maggiore diffusione, dalla tarda primavera all’autunno.

L’Istituto Superiore di Sanità consiglia di:

  • usare repellenti
  • indossare maniche lunghe e pantaloni lunghi all’aperto, specie all’alba e al tramonto quando le zanzare sono più attive
  • applicare zanzariere alle finestre
  • soggiornare in ambienti climatizzati
  • svuotare i contenitori con acqua stagnante (vasi per fiori e sottovasi, catini, bidoni, ecc.) e coprire quelli che non si possono svuotare; cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali; svuotare le piscinette se non sono utilizzate.

QUANTI CASI DI INFEZIONI DA WEST NILE VIRUS

L’anno scorso in Europa si sono registrati 1.436 casi di infezione da virus del West Nile nell’uomo in 19 paesi. In Italia dall’inizio del 2025 (dati al 23 luglio) ci sono 32 casi confermati, di cui 21 segnalati dalla Regione Lazio, tutti in provincia di Latina, altri in Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Campania. Ventitre casi si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (21 in persone con più di 65 anni), 1 caso asintomatico identificato in donatore di sangue, 6 casi di febbre e 2 casi sintomatici. Tra i casi confermati sono stati notificati 2 decessi*.

*EDIT: aggiornamento - il 28/7 si è verificato un terzo decesso in Italia.

Fai una donazione regolare

Sostieni la ricerca, sostieni la vita

Frequenza di donazione
Importo della donazione