Dona ora
Cardiologia

Ondate di caldo e inquinamento aumentano il rischio infarto

Quando all'innalzamento del particolato atmosferico si aggiungono le elevate temperature, il rischio di morte per infarto raddoppia

Eventi estremi come ondate di calore e giorni in cui l'aria è particolarmente inquinata espongono ad un aumentato rischio infarto. Ma l'insieme delle due condizioni, comune in alcune grandi metropoli, porta addirittura a raddoppiare il rischio. Ad affermarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Circulation ad opera dei ricercatori della Sun Yat-sen University di Guangzhou (Cina).

 

NON SOLO POLMONI

Che l'inquinamento atmosferico sia dannoso per i nostri polmoni non è certo una novità. Ma se questo è particolarmente evidente, c'è però un altro apparato -quello cardiovascolare- che risente fortemente dei danni dell'inquinamento. Vivere in zone inquinate -sono ormai moltissimi gli studi che lo dimostrano- aumenta significativamente il rischio di eventi cardiovascolari come infarti ed ictus. 

 

CALDO ESTREMO E INQUINAMENTO

Lo studio da poco pubblicato su Circulation aggiunge però un tassello in più alla conoscenza. L'analisi dei ricercatori cinesi si è concentrata su oltre 200 mila decessi per infarto. Andando a verificare sia i livelli di particolato atmosferico sia le temperature medie nei luoghi dove sono avvenuti i decessi, gli autori -oltre ad aver confermato l'associazione tra innalzamento delle polveri sottili e aumentato rischio infarto- hanno scoperto che durante le ondate di calore il mix con l'inquinamento atomosferico ha raddoppiato il rischio di morte per infarto. Un risultato importante se si considera l'aumentata frequenza di fenomeni estremi che si stanno verificando a causa del cambiamento climatico in atto.

Fai una donazione regolare

Sostieni la ricerca, sostieni la vita

Frequenza di donazione
Importo della donazione