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L'Ordine dei Medici torni a occuparsi di salute

La gente comune lo vede come una corporazione di professionisti. Mentre oggi sono diverse le emergenze che potrebbero riportarlo al centro del dibattito sanitario nazionale

L'Ordine dei Medici torni a occuparsi di salute

Sarebbe  il caso che gli ordini facessero “notizia” anche per una maggiore presenza nella società e non solo agitarsi quando qualche ministro vuole riformarli! In altri termini, dovrebbero diventare protagonisti del sistema sanitario, non spettatori o semplici difensori dell’esistente, e giocarsi in iniziative che li facciano uscire da torpore, timidezza e egoistici arroccamenti di posizione. Gli Ordini dovrebbero “allargarsi” e porsi come artefici di un miglioramento globale del bene salute: essere più critici su norme che non vanno, essere di forte stimolo alla soluzione di problemi sociali, essere promotori di leggi. Dovrebbero  rivendicare un ruolo di interlocutori privilegiati delle istituzioni diffidando da ingerenze e corteggiamenti partitici che li trovano ghiotti bacini elettorali, dovrebbero promuovere soluzioni organizzative delle emergenze sanitarie (povertà, immigrazione, disagi nella cronicità, handicap), fare lobby con l’utenza per risolvere situazioni critiche.

Dovrebbero far partire iniziative e proporre idee da rendere pubbliche per testimoniare di  non essere conservazione di privilegi ma stimolo alla innovazione del processo assistenziale. Purtroppo la  gente pensa, spesso non a torto, che rappresentino una corporazione di professionisti che difendono i propri interessi. L’immagine che se ne ricava è questa e la categoria non si da molto da fare per smentirla. Per la verità anche molti medici sanno poco del loro Ordine: si iscrivono quando si laureano, vanno lì a fare il giuramento all’inizio della carriera e poi limitano la frequentazione alla richiesta di certificati o permessi, informazioni su pratiche pensionistiche, chiarificazione di problemi normativi, risoluzione di controversie professionali. Tutte cose sacrosante, ma bisogna sapere che gli ordini hanno anche una funzione sociale ed è qui che bisogna essere protagonisti e non spettatori.

Alberto Scanni
@AlbertoScanni



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