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Neuroscienze

Istigazione alla magrezza

Quali sono le responsabilità di chi tiene un blog pro-anoressia? Esiste l'istigazione alla magrezza autolesionista?

È di qualche settimana fa la notizia di un procedimento penale a carico di una ragazza creatrice di un blog pro-anoressia, procedimento avviato dalla Polizia di Ivrea (TO) con capi di imputazione molto seri (istigazione al suicidio e lesioni gravissime). Mi è tornato in mente un commento su questo blog ad una proposta di legge, ora all’esame della Commissione Sanità del Senato, che definisce il reato (articolo 580-bis del Codice Penale) di istigazione all’anoressia.

Ora come allora, sono felice che una legge dello Stato Italiano definisca anoressia e bulimia nervosa come “malattie sociali”, bisognose di attenzione pubblica e di risorse di cura ampie e ben organizzate (risorse che, con i tempi di ristrettezze economiche attuali, sono decisamente insufficienti).

Ora come allora, sono molto perplesso circa l’utilità di punire delle persone che istigano alla magrezza in quanto malate, non in quanto criminali. Lo Stato ci aiuti a curarle, non a punirle.

Chissà mai che, una volta curate, cancellino i loro blog “viva l’anoressia come stile di vita” e raccontino invece della ritrovata bellezza di “una vita fuori dalla gabbia dell’anoressia”. Come tutte le gabbie, l’anoressia ci appare utile e protettiva quando ci sentiamo fragili, ma insopportabilmente costrittiva quando iniziamo a sentirci più forti.

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