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Istigazione alla magrezza

Quali sono le responsabilità di chi tiene un blog pro-anoressia? Esiste l'istigazione alla magrezza autolesionista?

Istigazione alla magrezza

E’ di qualche settimana fa la notizia di un procedimento penale a carico di una ragazza creatrice di un blog pro-anoressia, procedimento avviato dalla Polizia di Ivrea (TO) con capi di imputazione molto seri (istigazione al suicidio e lesioni gravissime). Mi è tornato in mente un commento su questo blog ad una proposta di legge, ora all’esame della Commissione Sanità del Senato, che definisce il reato (articolo 580-bis del Codice Penale) di istigazione all’anoressia.

Ora come allora, sono felice che una legge dello Stato Italiano definisca anoressia e bulimia nervosa come “malattie sociali”, bisognose di attenzione pubblica e di risorse di cura ampie e ben organizzate (risorse che, con i tempi di ristrettezze economiche attuali, sono decisamente insufficienti).

Ora come allora, sono molto perplesso circa l’utilità di punire delle persone che istigano alla magrezza in quanto malate, non in quanto criminali. Lo Stato ci aiuti a curarle, non a punirle.

Chissà mai che, una volta curate, cancellino i loro blog “viva l’anoressia come stile di vita” e raccontino invece della ritrovata bellezza di “una vita fuori dalla gabbia dell’anoressia”. Come tutte le gabbie, l’anoressia ci appare utile e protettiva quando ci sentiamo fragili, ma insopportabilmente costrittiva quando iniziamo a sentirci più forti.



Commenti (2)

Stefano Erzegovesi21-01-2018

Cara M, l'istigazione alla magrezza è certamente qualcosa di perverso e, non a caso, i profili di personalità delle persone che amministrano i siti pro-ana sono usualmente molto disturbati. Di fatto anche le perversioni, per quanto ci muovano emozioni di rabbia, disgusto e disprezzo, sono malattie da curare. Certamente le persone vanno curate e, nello stesso tempo, vanno messe nelle condizioni di non arrecare danno a persone innocenti. Quindi ben venga la necessità di un percorso di cura e, nello stesso tempo, ben venga il prezioso lavoro della Polizia Postale che blocca la diffusione di tali siti. Ma la galera non credo serva a nulla, salvo ad intasare le già cronicamente intasate istituzioni giudiziarie e carcerarie italiane. Per concludere, mi fa molto piacere il suo commento circa lo stupore e il fastidio che la maggioranza delle persone ammalate di anoressia prova per i siti pro-ana. Ritrovo la stessa opinione in quasi tutte le mie pazienti, che cercano di affrontare la loro sofferenza con dignità e coraggio, lontane dai clamori di Internet.

M31-12-2017

Dottore io sinceramente non sono pienamente daccordo con lei. Sicuramente sono persone malate e il penale probabilmente non è la soluzione. Ma anoressia non implica istigare le altre persone a fare altrettanto, in maniera perversa e talvolta umiliante. Da anoressica non riesco a comprendere minimamente chi detiene quei blog. Non mi hanno mai condizionata, ma non riesco a non provare disprezzo. Chi tiene quei blog per me non è anoressica, è malata, ma di altro

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