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Neuroscienze

Adolescenti e droghe: non più per trasgredire, ma per performare meglio

Una generazione più consapevole, ma più fragile: secondo i dati ESPAD 2024 in aumento l’uso di psicofarmaci e le dipendenze digitali tra gli adolescenti italiani

C’è una nuova forma di consapevolezza che attraversa gli adolescenti di oggi: una consapevolezza che nasce dalla fragilità, più che dal desiderio di trasgredire. Non è più la spinta a “sfidare le regole” che segna il passaggio all’età adulta, ma piuttosto il bisogno di sentirsi performanti in un mondo percepito come instabile.

Il rapporto ESPAD 2024, promosso su scala europea ogni quattro anni, ha coinvolto studenti di 16 anni in tutti i Paesi partecipanti. In Italia, la versione nazionale del CNR raccoglie annualmente dati coinvolgendo oltre 20.000 studenti tra i 15 e i 19 anni di più di 3200 scuole superiori pubbliche e parificate.

Dai risultati emerge un quadro solo in apparenza rassicurante: è vero che dal 2019 a oggi nel complesso sembra calato il consumo di sostanze illegali, trainato dal minor uso di cannabis (12 % degli studenti europei l’ha provata almeno una volta nella vita; in Italia la percentuale è più bassa), ma cresce in modo costante l’uso di psicofarmaci senza prescrizione medica, con il 6,3 % degli adolescenti italiani coinvolti e una quota femminile dell’8 %. E cresce l’uso di inalanti La cannabis resta comunque la sostanza illecita più facilmente reperibile: in media, circa un quarto degli studenti europei (26 %) la percepisce come facilmente disponibile, con punte superiori al 40 % in Paesi come Danimarca, Germania e Slovenia.

Altre sostanze mostrano una disponibilità molto più bassa: cocaina 13%, ecstasy/MDMA 11%, anfetamine 9 %, crack e metanfetamine 8%. 

UNO SGUARDO AI LORO GENITORI

Dietro ai dati di consumo ci sono le informazioni sulle ragioni che spingono i giovani a scegliere di fare uso di sostanze e di alcol. «Quella degli adolescenti di oggi sembra essere una generazione più fragile, ma forse più consapevole su certi aspetti di quella dei loro genitori», spiega Sabrina Molinaro, ricercatrice del CNR e coordinatrice del progetto ESPAD. «I loro genitori sono tendenzialmente quelli che avevamo studiato nel 1995. È la generazione che oggi utilizza con disinvoltura farmaci per gestire stress, ansia e fatica. Oggi i figli li trovano in casa e li usano con la stessa logica: per stare meglio, ma con motivazioni diverse: per concentrarsi, per reggere la pressione scolastica, per performare».

Questo passaggio di testimone è il cuore dello studio: un’eredità silenziosa che unisce due generazioni diverse, ma accomunate dal tentativo di controllare il proprio malessere più che di affrontarlo. «Gli adolescenti di oggi sembrano più consapevoli dei mezzi che usano per stare bene, ma anche più soli nel gestirli. Se un tempo erano i coetanei a esercitare la maggiore influenza, oggi il fattore di rischio più alto sembra essere un altro: l’accondiscendenza degli adulti» afferma Molinaro. 

In questa dinamica, la fragilità dei ragazzi si intreccia con una forma di resa educativa. I giovani crescono in contesti dove le dipendenze – digitali o farmacologiche – sono spesso tollerate, e dove sono carenti modelli adulti di gestione non farmacologica dello stress. È un cortocircuito culturale che sposta sempre più in avanti il confine tra cura e misuso.

BENESSERE MENTALE E DIPENDENZE: DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

La sofferenza psicologica tra gli adolescenti resta alta. Dopo la pandemia, le difficoltà emotive e relazionali non si sono esaurite: si sono trasformate in nuovi comportamenti di dipendenza o di compensazione.
Oltre all’uso di farmaci, aumentano il gioco d’azzardo – in particolare online – e il gaming. In Italia, i livelli di gioco minorile toccano i valori più alti mai registrati, con il 45 % dei ragazzi che ha giocato d’azzardo nell’ultimo anno. Anche il gaming mostra un’espansione significativa, soprattutto tra le ragazze, dove si osservano crescenti forme di isolamento sociale e un uso problematico sempre più diffuso.

LE NUOVE DROGHE E LA PERCEZIONE DEL RISCHIO

Anche la percezione del rischio è mutata. Le sostanze usate oggi non appartengono più a una subcultura precisa, ma a un panorama fluido, dove si consuma ciò che è disponibile, senza un senso di appartenenza. Le nuove sostanze psicoattive, come i cannabinoidi sintetici e i catinoni mostrano un uso limitato ma crescente, soprattutto in Paesi come Slovacchia e Polonia, e sono percepite meno come “droghe” e più come strumenti di regolazione personale del benessere. Anche l’uso di inalanti (6,4 % in media europea) e nitrous oxide (3,1 %), per la prima volta rilevati nel 2024, si inserisce in questo contesto di consumo sperimentale e spesso precoce.
Le nuove sostanze psicoattive hanno ridotto le differenze di genere e sono percepite meno come “droghe” e più come esperienze gestibili, quasi strumenti di regolazione personale del benessere. Il giudizio morale sull’uso si è affievolito, e con esso la barriera che separava la curiosità dalla dipendenza.

MENO ALCOOL E TABACCO MA BOOM DI SIGARETTE ELETTRONICHE

Negli ultimi decenni si osserva un calo complessivo del consumo di alcol e tabacco tra gli adolescenti europei, ma a questa tendenza si accompagna una crescita significativa dell’uso di sigarette elettroniche, soprattutto tra le ragazze. «Abbiamo visto un sorpasso: dal 2019 le ragazze fumano più dei maschi e sono anche le più esposte all’uso di e-cigarette», spiega lo studio ESPAD. I dati confermano che il 22 % degli studenti ha sperimentato le sigarette elettroniche, con esordi sempre più precoci e un aumento dell’uso quotidiano. Per quanto riguarda l’alcol, la quota di chi ha bevuto almeno una volta nella vita è scesa dal 88 % del 1995 al 74 % del 2024, ma il binge drinking resta diffuso (30% nel mese precedente all’indagine), mostrando un avvicinamento tra i sessi accentuato dal periodo post-Covid. Un altro segnale di cambiamento riguarda il genere. Dopo la pandemia, le ragazze hanno superato i ragazzi per frequenza di episodi di binge drinking. Un’inversione che Molinaro definisce “epocale”, perché rompe uno schema consolidato e riflette un mutamento profondo nel modo di vivere la pressione sociale e il disagio emotivo. 

UN EQUILIBRIO DA RICOSTRUIRE

Il quadro complessivo del rapporto ESPAD 2024 racconta una generazione in equilibrio instabile fra fragilità e consapevolezza, autonomia e solitudine. I ragazzi di oggi sono più informati, più riflessivi, ma anche più soli. La loro capacità di autogestione può trasformarsi in isolamento emotivo, dove il benessere si misura solo in ciò che si assume – una sostanza, un farmaco, o un’esperienza digitale.

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