Nanoparticelle nella cura del glioblastoma
- DoveIstituto Clinico Humanitas, Rozzano (MI)
- Durata12 mesi
- Area di ricercaNon definito
Dove svilupperà il progetto
Istituto Clinico Humanitas, Rozzano (MI)
Nanoparticelle per migliorare l’efficacia dell’immunoterapia contro glioblastoma
- DoveIstituto Clinico Humanitas, Rozzano (MI)
- Durata12 mesi
- Area di ricercaNon definito
Tra i tumori che colpiscono il sistema nervoso centrale, il glioblastoma (GBM) rappresenta la forma più comune e aggressiva. La prognosi è mediamente sfavorevole e negli ultimi quindici anni non si sono registrati significativi miglioramenti nella prognosi dei pazienti – malgrado siano state sviluppate strategie delle terapeutiche innovative. Un esempio è l’immunoterapia (un insieme di tecniche volte a stimolare il sistema immunitario contro il tumore), che ha avuto un grande impatto per molti tumori, ma che non ha ottenuto i risultati sperati nel GBM. Studi recenti hanno dimostrato che le nanoparticelle contenenti il chemioterapico doxorubicina (DOXO) sono in grado di agire contro il GBM; inoltre, le cellule di GBM morte a causa della DOXO inducono una attivazione del sistema immunitario – il che potrebbe a sua volta migliorare l’efficacia dell’immunoterapia.
Obiettivo del progetto sarà valutare se la somministrazione di nanoparticelle che contengono DOXO, in associazione a immunoterapia standard, possa indurre una migliore risposta immunitaria contro il GBM e ottenere una risposta terapeutica efficace.
Dove svilupperà il progetto:
Istituto Clinico Humanitas, Rozzano (MI)
Nanoparticelle per il trasporto di farmaci contro il glioblastoma
- DoveIstituto Clinico Humanitas, Rozzano (Milano)
- Durata12 mesi
- Area di ricercaNon definito
Obiettivo: identificare nuovi bersagli molecolari e metodi di trasporto dei farmaci per migliorare le terapie dei pazienti affetti da glioblastoma.
Il glioblastoma è il più comune e aggressivo tumore primario cerebrale, e anche nei pazienti pediatrici la prognosi è spesso infausta. La capacità “infiltrante” del tumore spesso non consente la completa rimozione chirurgica della massa, ed è quindi necessario individuare trattamenti in grado di raggiungere ed eliminare le cellule cancerose rimanenti. Il farmaco trametinib è già in uso per i casi di melanoma non operabili ed è un candidato anche per il trattamento del glioblastoma. Dati preliminari, tuttavia, suggeriscono che non tutte le cellule di glioblastoma rispondono positivamente ai trattamenti.
Obiettivo della ricerca sarà verificare l’efficacia del trametinib e individuare ulteriori target farmacologici, analizzando le cellule tumorali resistenti al trattamento farmacologico e alla radioterapia. A questo scopo verranno utilizzati campioni provenienti da pazienti e modelli preclinici, per effettuare analisi in vitro. Verranno inoltre studiati sistemi basati su nanoparticelle per migliorare la “veicolazione” dei farmaci al tumore e permettere il superamento della barriera ematoencefalica – una struttura che protegge il cervello da potenziali sostanze nocive, ma può anche bloccare il passaggio dei farmaci.
Dove si svilupperà la ricerca:
Istituto Clinico Humanitas, Rozzano (Milano)