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Tumore dell’ano

Che cos’è

Il tumore dell’ano è una forma relativamente rara di cancro che si sviluppa nel tratto terminale del canale anale, l’ultimo segmento dell’intestino crasso. La maggior parte dei casi è rappresentata dal carcinoma squamocellulare, che origina dalle cellule epiteliali che rivestono il canale anale.

Questo tumore si distingue per cause, fattori di rischio e terapie rispetto ad altri tumori dell’apparato digerente, come quello del colon o del retto. Negli ultimi decenni, l’incidenza è in aumento, in parte a causa della maggiore diffusione di infezioni da Papillomavirus umano (HPV), principale fattore di rischio per la malattia, che si ritrova nell’85% dei tumori anali.

Fattori di rischio e prevenzione

Il rischio di sviluppare un tumore dell’ano è legato soprattutto alla presenza di infezioni da HPV, che possono causare lesioni precancerose (neoplasia intraepiteliale anale, AIN) in grado di evolvere in tumore invasivo se non trattate. L’infezione si trasmette principalmente per via sessuale e il rischio aumenta nei soggetti con rapporti anali non protetti o con un numero elevato di partner sessuali.

Altri fattori che aumentano la probabilità di ammalarsi sono:

  • Sistema immunitario compromesso: ad esempio nelle persone con HIV o in chi assume farmaci immunosoppressori dopo un trapianto.
  • Pregressa storia di tumori dell’area genitale, spesso correlati a infezioni da HPV.
  • Fumo di sigaretta, che può favorire la trasformazione maligna delle cellule infettate dal virus.

La prevenzione si basa principalmente sulla vaccinazione contro l’HPV, raccomandata sia a ragazze che a ragazzi in età adolescenziale, e sulla diagnosi precoce delle lesioni precancerose, trattandole per ridurre il rischio di evoluzione in tumore invasivo.

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Sintomi

Il tumore dell’ano può manifestarsi in modi diversi e, nelle fasi iniziali, i sintomi possono essere lievi o confusi con altre condizioni benigne, come le emorroidi. I segnali più comuni includono:

  • Sanguinamento anale, spesso durante o dopo l’evacuazione
  • Dolore o fastidio nella zona anale
  • Prurito o bruciore persistente
  • Presenza di una massa o nodulo vicino all’apertura anale
  • Perdita di muco
  • Cambiamenti nelle abitudini intestinali, come stitichezza o diarrea

Nei casi più avanzati, il tumore può causare gonfiore ai linfonodi inguinali o sintomi legati alla diffusione della malattia ad altri organi.

Diagnosi

La diagnosi di tumore dell’ano inizia con la visita medica, durante la quale lo specialista raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente, sui sintomi e sui fattori di rischio. L’esame fisico include l’ispezione dell’area anale e l’esplorazione rettale digitale per valutare eventuali lesioni o masse.

Se si sospetta la presenza di un tumore, vengono eseguiti ulteriori accertamenti:

  • Anoscopia o rettoscopia, che permettono di osservare direttamente la mucosa del canale anale e del retto, eventualmente prelevando campioni di tessuto (biopsia).
  • Biopsia, che conferma la natura tumorale della lesione e ne definisce il tipo istologico.
  • Esami di imaging come ecografia endoanale, risonanza magnetica pelvica o tomografia computerizzata (TAC) per valutare l’estensione locale e la presenza di metastasi linfonodali o a distanza.

Una volta diagnosticato il tumore, si procede alla sua stadiazione; passaggio fondamentale perché consente di pianificare il trattamento più adeguato.

Cure e trattamenti

A differenza di molti altri tumori, in molti casi il tumore dell’ano può non richiedere un intervento chirurgico immediato, ma viene trattato con un approccio combinato di radioterapia e chemioterapia (chemioradioterapia). Questo trattamento consente di preservare la funzione anale e ottenere tassi elevati di controllo della malattia.

La chirurgia (come l’amputazione addomino-perineale con colostomia permanente) è riservata ai casi che non rispondono alla chemioradioterapia o a recidive localizzate.

Le lesioni precancerose anali (AIN) devono essere rimosse o trattate per ridurre il rischio di progressione. Il follow-up dopo il trattamento è fondamentale per intercettare eventuali recidive in fase precoce.

Prognosi e sopravvivenza

La prognosi del tumore dell’ano è generalmente favorevole se la diagnosi avviene in fase precoce. Grazie alla chemioradioterapia, molti pazienti possono evitare l’intervento chirurgico radicale e mantenere una buona qualità di vita.

Secondo i dati, la sopravvivenza a 5 anni può superare il 70-80% nei tumori localizzati e scende nei casi con metastasi linfonodali o a distanza. La risposta iniziale al trattamento è uno dei principali fattori prognostici.

Le 5 domande più frequenti sul tumore dell'ano

No, sono due malattie diverse per localizzazione, cause, fattori di rischio e trattamenti. Il tumore dell’ano origina dal canale anale, mentre quello del retto si sviluppa più in alto, nell’ultima parte dell’intestino crasso.

Nella maggior parte dei casi è legato all’infezione da HPV, che può causare lesioni precancerose destinate a evolvere in carcinoma se non trattate.

La prevenzione passa soprattutto attraverso la vaccinazione anti-HPV, l’uso del preservativo nei rapporti sessuali e il trattamento tempestivo delle lesioni precancerose.

Sì, in molti casi si utilizza la chemioradioterapia, che permette di preservare la funzione dell’ano ed evitare interventi radicali.

Se diagnosticato precocemente e trattato in modo adeguato, la sopravvivenza a 5 anni può superare il 70-80%.

NOTA BENE: Le informazioni contenute in questa pagina non sostituiscono il parere e le spiegazioni del tuo medico.

Ultimo aggiornamento:03.10.2025

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