
Soia e tumori: esiste un legame?
La soia è un alimento ricco di fitoestrogeni, composti vegetali che hanno una struttura simile agli estrogeni umani e che possono interagire con i recettori ormonali del nostro organismo. Questa caratteristica ha generato dubbi e preoccupazioni riguardo alla possibile relazione tra il consumo di soia e il rischio di tumori ormono-sensibili, come quelli al seno e alla prostata.
Le evidenze scientifiche disponibili suggeriscono che un consumo moderato di alimenti a base di soia non solo è sicuro, ma potrebbe persino offrire un effetto protettivo contro alcuni tipi di tumore. Tuttavia, l'argomento rimane oggetto di studio e le raccomandazioni possono variare a seconda del contesto clinico e delle caratteristiche individuali.
50 milligrammi
è all'incirca la quantità quotidiana di fitoestrogeni associati a benefici sulla salute.
30%
è la percentuale di tumori che una dieta equilibrata può prevenire, secondo il World Cancer Research Fund.
150 mg
è la quantità quotidiana di isoflavoni considerata sicura per gli adulti.
Soia e tumori: cosa dice la scienza
Negli ultimi anni, numerosi studi hanno analizzato il rapporto tra soia e tumori, con particolare attenzione al tumore al seno. I fitoestrogeni presenti nella soia, come gli isoflavoni, possono legarsi ai recettori degli estrogeni, ma con un'azione più debole rispetto agli ormoni prodotti dall’organismo. Questo ha portato a ipotizzare che possano sia stimolare sia bloccare l’azione estrogenica, a seconda della quantità assunta e delle condizioni ormonali individuali.
I dati più recenti mostrano che le donne asiatiche che consumano soia fin dall’infanzia hanno un rischio inferiore di sviluppare un tumore al seno rispetto a chi ne consuma meno. Tuttavia, per le donne occidentali, gli studi non hanno evidenziato né un aumento né una riduzione significativa del rischio. Per chi ha già avuto una diagnosi di tumore al seno, il consumo moderato di soia non sembra aumentare il rischio di recidiva e potrebbe addirittura avere un effetto protettivo.
Nel caso del tumore alla prostata, alcuni studi suggeriscono che gli isoflavoni della soia possano avere un effetto benefico, contribuendo a ridurre il rischio di sviluppo della malattia. Tuttavia, le evidenze disponibili non sono ancora definitive e sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati.
Il consumo di soia potrebbe offrire benefici nella prevenzione di alcuni tumori. Gli isoflavoni, infatti, sono stati associati a una riduzione dell’infiammazione sistemica, a un miglioramento della salute del microbiota intestinale e a un possibile effetto protettivo nei confronti di tumori come quello alla prostata e al seno.
Tuttavia, il consumo di soia deve essere moderato e inserito in una dieta equilibrata. Non ci sono evidenze che gli alimenti a base di soia aumentino il rischio di tumori ormono-dipendenti, ma non si possono escludere effetti diversi in caso di consumo eccessivo o utilizzo di integratori di fitoestrogeni. Per questo motivo, gli esperti sconsigliano l’assunzione di integratori a base di soia, soprattutto in persone con una storia di tumore ormono-sensibile .
Secondo gli esperti, il consumo di alimenti a base di soia come tofu, tempeh e bevanda di soia è sicuro se inserito in una dieta equilibrata. Le quantità consigliate si aggirano intorno a 1-2 porzioni al giorno, corrispondenti a un bicchiere di latte di soia o una porzione di tofu (circa 150 grammi).
Le donne che hanno avuto un tumore al seno possono continuare a consumare soia, preferendo sempre le fonti naturali e evitando gli integratori di isoflavoni, che potrebbero avere effetti diversi rispetto agli alimenti.
Per qualsiasi dubbio, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico o a un nutrizionista, in modo da personalizzare la dieta in base alle proprie condizioni di salute.