Due anni fa ho fatto radioterapia alla prostata dopo una prima terapia farmacologica. Sto bene, ma continuo ad avere urgenza di urinare, soprattutto la notte, con risvegli ogni due ore circa. Il mio urologo mi ha prescritto Betmiga per la vescica iperattiva, ma dopo molti mesi non ho notato alcun miglioramento. Devo continuare comunque la terapia o esistono alternative più efficaci? Mario (domanda pervenuta tramite il form L'esperto risponde)
Risponde il dottor Pasquale Setola, urologo presso la Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza – Opera di San Pio da Pietrelcina – San Giovanni Rotondo.
Gentile Signor Mario,
i disturbi urinari come l’urgenza e la frequenza, soprattutto notturna, sono piuttosto comuni dopo la radioterapia della prostata. Si possono presentare durante il trattamento e poi ridursi nel tempo, ma a volte tendono a persistere anche a distanza di mesi o anni. Il farmaco che sta assumendo, Betmiga, serve a rilassare la muscolatura della vescica e quindi a diminuire gli episodi di urgenza e di frequenza. Se dopo un periodo adeguato di terapia però non ha notato alcun beneficio, non è necessario continuarlo a tempo indefinito. In questi casi, è consigliabile sospendere il farmaco per 1-2 mesi e valutare l’andamento dei sintomi. Può essere utile tenere un diario minzionale, cioè annotare gli orari e la frequenza delle minzioni e gli eventuali episodi di urgenza. Per una valutazione più precisa, il suo urologo potrà proporle un esame semplice e non invasivo, come l’uroflussometria, che misura il flusso urinario. In base a queste informazioni si potrà decidere se riprendere la terapia, sostituirla con un altro farmaco o valutare trattamenti alternativi. Dunque, se il farmaco non le dà beneficio, può tranquillamente sospenderlo, sempre d’accordo con il suo specialista, e fare i controlli opportuni per capire quale strategia sia più adatta al suo caso.
