Influenza: picco a Capodanno, ma il virus sarà meno aggressivo
Già 467mila gli italiani colpiti dall'influenza. Meno aggressiva rispetto allo scorso anno, ma raggiungerà più persone
Il virus dell'influenza quest'anno è arrivato in anticipo. Risultato? Il picco, anziché a fine gennaio, arriverà intorno a Capodanno ma già oggi - sono i primi dati diffusi al congresso della SIMG, la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie - 467 mila italiani sono stati colpiti dalla malattia. Una buona ed una cattiva notizia: il virus di quest'anno è meno potente. Per contro l'influenza coinvolgerà un numero maggiore di persone.
QUEST'ANNO PIU' CASI DI INFLUENZA
«Nel 2017 in Australia - spiega Aurelio Sessa, responsabile della SIMG per l'area influenzale - il virus ha fatto registrare un 25% di casi in più rispetto all’anno precedente. L’esperienza ci insegna che queste tendenze tendono a ripetersi nel nostro emisfero dove la brutta stagione arriva dopo. Quindi anche in Italia e in Europa potremmo avere un vero e proprio boom di contagi. La scorsa stagione l’influenza ha interessato in totale oltre cinque milioni e trecentomila italiani e ha fatto registrare altrettante sindromi respiratorie acute».
COME DIFENDERSI DALL'INFLUENZA?
VACCINARSI PER PROTEGGERSI
Di fondamentale importanza, soprattutto nelle persone a rischio, è il vaccino antinfluenzaleche può proteggere fino all’85% una persona adulta. Ma i suoi benefici sono riscontrabili non solo a livello individuale: più persone si immunizzano, maggiore sarà il contenimento del virus. «La campagna vaccinale contro l’influenza - spiega Claudio Cricelli, presidente della Simg - ha avuto nelle prime settimane un buon riscontro tra la popolazione. In molti dei nostri studi e ambulatori le scorte vaccinali sono esaurite nel giro di pochissimi giorni. Potrebbe essere una prima dimostrazione di una ritrovata e rinnovata fiducia dei cittadini verso questi importantissimi presidi sanitari salvavita, dopo anni di inspiegabile diffidenza».
CHI DEVE FARE IL VACCINO?
I MEDICI DEVONO DARE L'ESEMPIO
La diffidenza, purtroppo, è dovuta anche al cattivo esempio dei medici. Al congresso SIMG i vertici non usano giri di parole: «attualmente - spiega Ovidio Brignoli, vice presidente della Simg - meno del dieci per cento dei camici bianchi italiani si vaccina regolarmente contro l’influenza. Quest’anno le autorità sanitarie del Regno Unito hanno approvato una nuova legge che obbliga i medici che non si vaccinano a giustificare in modo dettagliato i motivi della loro scelta. Come Società chiediamo che anche il Ministero della Salute adotti al più presto un provvedimento simile». Una questione di salute e di portafoglio: «oltre agli indubbi vantaggi per la salute - spiega Cricelli - non va dimenticato come grazie ai vaccini possiamo ottenere importanti risparmi economici per tutta la collettività. L’influenza, infatti, ogni anno comporta costi indiretti quantificabili in 1,6 miliardi ad ogni stagione».