Influenza: decessi in aumento (soprattutto) tra gli anziani
Come nel caso del Coronavirus, gli effetti più gravi dell'influenza si rilevano tra gli over 65. In Italia, in quattro anni, oltre 68mila decessi (in gran parte) evitabili
Nelle ultime settimane, complice l'arrivo in Italia dell'epidemia provocata dal Coronavirus in concomitanza con il picco dell'influenza, in molti hanno messo confronto l'impatto delle due infezioni respiratorie. Le differenze rilevabili sul piano molecolare ed epidemiologico sono state approfondite in questo servizio. Nello specifico dei numeri, le due infezioni mostrano anche un diverso tasso di letalità (numero dei decessi sul totale dei casi). Quanto al Coronavirus, il dato nostrano è (attualmente) quantificabile nello 0.026 per cento. Negli ultimi anni, invece, il tasso di letalità dovuta all'influenza è stato all'incirca dello 0.1 per cento. Nel complesso, tra il 2013 e il 2017, più di 68mila italiani sono deceduti a causa della presenza di complicanze determinate dal «comune» virus influenzale. Per lo più polmoniti e problematiche cardiovascolari (infarti e arresti cardiaci).
Il dato complessivo emerge da uno studio pubblicato sull'International Journal of Infectious Diseases, che ha stimato il contributo dei decessi registrati lungo l'intera Penisola nel periodo compreso tra il 2013 e il 2017. Crescente è stato l'impatto delle complicanze dell'influenza. I decessi in più (rispetto al previsto) a esse dovute sono stati oltre 68mila. I numeri più corposi si sono registrati nelle stagioni 2014-2015 (con 20.259 decessi in più rispetto all'atteso) e 2016-2017 (24.981). Secondo i ricercatori, le cause di questo trend sono diverse. Si va dall'eterogeità dei virus rilevati nelle diverse stagioni agli improvvisi sbalzi di temperatura. Ma i tratti penalizzanti per l'Italia sembrano essere due: una popolazione in cui vivono quasi sette milioni di over 75 e i bassi tassi di adesione alla vaccinazione antinfluenzale.
VACCINO ANTINFLUENZALE: COPERTURE ANCORA INSUFFICIENTI
Negli ultimi anni, durante l'inverno, l'Italia ha registrato picchi di mortalità crescenti nella terza età. Un'ascesa che da anni fa arrovellare i ricercatori, a caccia delle possibili cause di questi numeri. Una delle risposte risiede nel fatto che, in entrambi i casi, in Italia è circolato il virus A-H3N2, più aggressivo per gli anziani. Un ruolo, nel 2017, lo ha avuto anche un inizio d'anno con temperature rigide. Ma a preoccupare, in un Paese in cui la fascia di popolazione a rischio va irrobustendosi, è il tasso insufficiente di over 65 che si vaccinano annualmente contro l'influenza. «In entrambe le stagioni, la copertura vaccinale negli anziani era vicina al 50 per cento», hanno messo nero su bianco gli autori del lavoro. Ben al di sotto di quello che è l'obbiettivo minimo fissato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (al 75 per cento).
PROTEGGERE GLI ANZIANI
Così come detto nel caso dell'ultima epidemia, gli anziani si confermano più a rischio al cospetto delle infezioni respiratorie. Molti di loro, infatti, spesso entrano a contatto con il virus partendo da una condizione di fragilità. In simili situazioni, dunque, l'influenza concorre a determinare la morte di pazienti che partono da condizioni di salute già deficitarie. Lo scenario, anche in questi casi, è però spesso evitabile. Come? Ricordando ai genitori e ai nonni di aderire alla campagna di profilassi vaccinale. Rimane questo il mezzo più efficace per ridurre l'impatto dell'influenza: in termini di incidenza e mortalità. La vaccinazione, visto che il virus muta nell'arco di pochi mesi, va effettuata ogni anno (tra ottobre e gennaio). Secondo gli esperti, «una protezione più efficace» si potrebbe ottenere «vaccinando anche i bambini sani». Un'opportunità per ridurre la circolazione dei virus e proteggere i piccoli, i più colpiti dall'influenza nelle quattro stagioni prese in esame.
Coronavirus e Covid-19: le regole da seguire
3 - Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani Il virus si trasmette principalmente per via respiratoria, ma può entrare nel corpo anche attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evita di toccarli con le mani non ben lavate.
Le mani, infatti, possono venire a contatto con superfici contaminate dal virus e trasmetterlo al tuo corpo.
6 - Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol I disinfettanti chimici che possono uccidere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) sulle superfici includono disinfettanti a base di candeggina / cloro, solventi, etanolo al 75%, acido peracetico e cloroformio.
Il tuo medico e il tuo farmacista sapranno consigliarti.
2 - Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute Mantieni almeno un metro di distanza dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso a distanza ravvicinata.
8 - Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus Al momento, non ci sono prove che animali da compagnia come cani e gatti possano essere infettati dal virus.
Tuttavia, è sempre bene lavarsi le mani con acqua e sapone dopo il contatto con gli animali da compagnia.
5 - Non prendere farmaci antivirali né antibiotici a meno che siano prescritti dal medico Allo stato attuale non ci sono evidenze scientifiche che l’uso dei farmaci antivirali prevenga l’infezione da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).
Gli antibiotici non funzionano contro i virus, ma solo contro i batteri. Il SARS-CoV-2 è, per l’appunto, un virus e quindi gli antibiotici non vengono utilizzati come mezzo di prevenzione o trattamento, a meno che non subentrino co-infezioni batteriche.
4 - Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci Se hai un’infezione respiratoria acuta, evita contatti ravvicinati con le altre persone, tossisci all’interno del gomito o di un fazzoletto, preferibilmente monouso, indossa una mascherina e lavati le mani.
Se ti copri la bocca con le mani potresti contaminare oggetti o persone con cui vieni a contatto.
9 - In caso di dubbi NON recarti al Pronto Soccorso: chiama il tuo medico di base e se pensi di essere stato contagiato chiama il 112 Il periodo di incubazione del nuovo coronavirus è compreso tra 1 e 14 giorni. Se hai febbre, tosse, difficoltà respiratorie, dolori muscolari, stanchezza NON recarti al Pronto Soccorso: chiama il tuo medico di base per avere informazioni su cosa fare; se pensi di essere stato contagiato chiama il 112.
1 - Lavati spesso le mani Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono decisivi per prevenire l’infezione. Le mani vanno lavate con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare
anche un disinfettante per mani a base di alcol al 60%. Lavarsi le mani elimina il virus.
7 - A distanza dagli altri e con la mascherina Quando si è con altre persone, più si è lontani e meglio è. In situazioni di comunità, si raccomanda di indossare sempre una mascherina (senza valvola) per coprire naso, bocca e mento. Prima e dopo averla rimossa, oltre che dopo averla maneggiata, lavare sempre le mani.
Nuovo coronavirus e Covid-19: le regole utili da seguire Come dobbiamo sapere per affrontare con le dovute cautele e senza timori eccessivi l'epidemia di nuovo coronavirus? I consigli dell'Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute. (Fonte: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/)
8 - I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che le persone che ricevono pacchi dalla Cina non sono a rischio di contrarre il nuovo coronavirus, perché non è in grado di sopravvivere a lungo sulle superfici. A tutt’oggi non abbiamo alcuna evidenza che oggetti prodotti in Cina o altrove possano trasmettere il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).