Chiudi
Ginecologia
Serena Zoli
pubblicato il 04-07-2018

L'abito a volte fa il medico



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

L'abbigliamento del medico influenza la fiducia dei pazienti. Due studi rilevano una preferenza per il classico: abiti formali e camice bianco

L'abito a volte fa il medico

L’abito non fa il monaco, ma in parte fa il medico, anche nei reparti di terapia intensiva. Guardo come ti vesti e vedo che fiducia darti, dice consciamente o inconsciamente ogni paziente al dottore che lo cura. Specie al primo incontro, quando non si hanno altre credenziali su chi ha in mano la nostra salute.

PER UN MALATO SU DUE L'ASPETTO DEL MEDICO CONTA

Sono già state fatte indagini sull’abbigliamento del medico in relazione all’influenza, ai sentimenti che suscita nei pazienti. Ora ne arriva una condotta dall’Università del Michigan (Usa) su ben 4.000 persone interpellate in 10 importanti centri medici. Sono state mostrate loro sette foto con modelli e sette con modelle vestiti come dottori in diverso modo, dal casual al formale, dall’impiego del camice bianco o no. Piccolo inciso: guardando le foto è un trionfo delle scarpe da tennis, che compaiono – approvate – in ben 4 casi sui sette. Mentre le gonne non sono previste in nessuno dei possibili abbigliamenti delle dottoresse dentro un ospedale o un centro medico. Prima di scendere nei dettagli degli abiti preferiti dai pazienti, diciamo che metà di loro hanno dichiarato che il modo di vestirsi dei medici è importante per loro e un terzo è arrivato a dire che addirittura influenza la loro soddisfazione per la cura.

Il lavoro, pubblicato su Bmj Open, è stato guidato dal professor Christopher Petrilli, che lavora nella Scuola di medicina dell’Università del Michigan. E dichiara: «L’abito professionale a Wall Street, in tribunale e in ogni altra attività è piuttosto chiaro, indicativo, mentre in medicina il dress code, il codice di abbigliamento è parecchio eterogeneo. Noi medici dovremmo stare attenti perché il nostro abito rifletta un certo livello di professionalità che tenga conto anche delle preferenze dei pazienti».

L'ESPERIMENTO

Ai 4.000 volontari sono state mostrate sette foto per sesso di dottori e dottoresse in diversi abbigliamenti e, per ognuna, dovevano esprimere quanto riconoscibile, degno di fiducia, premuroso e avvicinabile ciascun medico apparisse e quanto il loro modo di vestire li mettesse a proprio agio. Le opzioni erano: 1) Stile casual: camicia col colletto a maniche corte e jeans con scarpe da ginnastica 2) Variante: stesso abbigliamento, più il camice bianco 3) Divisa dell’ospedale: di colore blu con maniche corte e pantaloni 4) Variante: il camice bianco sopra tutto 5) Abito formale: camicia a maniche lunghe azzurrina e completo pantalone (anche le donne) con scarpe di pelle nere con piccolo tacco per le dottoresse 6) Variante: il tutto sotto il professionale camice bianco 7) Completo: completo con giacca e pantaloni blu scuro con camicia, cravatta e scarpe come nell’abito formale (v. sopra) e niente camice bianco.

VINCE L'ABITO FORMALE COL CAMICE

Quando interrogati direttamente su come dovrebbero vestirsi i loro medici il 44 per cento ha detto: l’abito formale più il camice. Il 26 per cento ha invece optato per la divisa dell’ospedale più il camice bianco. Interrogati sui chirurghi e i medici del pronto soccorso, la divisa da sola ha raccolto il 34 per cento dei consensi seguita – con il 23 per cento – dalla divisa più il camice.

FIDUCIA AL MEDICO IN CAMICE BIANCO (E TARGHETTA CON NOME)

Un’altra ricerca analoga è stata condotta alcuni anni fa in Canada, dall’Università di Calgary, interrogando 337 familiari in visita a un loro congiunto nel reparto di terapia intensiva. La maggioranza ha dichiarato che a ispirare più fiducia sono i dottori ben curati, in camice bianco o con la divisa dell’ospedale e – importante – con una targhetta sul petto in cui nome e qualifica siano facili da leggere. Invece il medico in completo blu o grigio con cravatta e tutto non fa proprio una buona impressione così come quello vestito casual: più difficile immaginare in loro virtù rassicuranti quali competenza, onestà, impegno e buon aggiornamento, hanno dichiarato gli intervistati. Lo studio, pubblicato nel 2013 su Jama Internal Medicine, promuove dunque nei reparti più critici l’abbigliamento tradizionale del medico come segnale di maggiore affidabilità. La divisa dell’ospedale o da sala operatoria appare come seconda scelta.

QUANTO CONTA VERAMENTE L'ABITO?

Una questione marginale la preferenza sull’abbigliamento del medico in ospedale o ambulatorio? I vari ricercatori fanno presente quanta importanza giochi la suggestione nel fare star meglio e affidarsi, basta pensare alla potenza del placebo, la “medicina finta”, nelle indagini sui farmaci. In particolare nei reparti di urgenza e di terapia intensiva – osservano gli studiosi canadesi – è importante che i medici ispirino stima subito perché lì i parenti dei malati in pericolo e i curanti si incontrano per la prima volta e in breve tempo dovrebbe instaurarsi un clima di fiducia. 

Serena Zoli
Serena Zoli

Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina