Diagnosi precoce e terapie su misura sono gli obiettivi della piattaforma di ricerca sul tumore al polmone finanziata da Fondazione Veronesi e sviluppata in collaborazione con l'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano. In occasione del 1° agosto, Giornata mondiale contro il tumore al polmone, Fondazione presenta l'ultimo progetto nato in seno alla piattaforma: si chiama Chewbacca e punta a rendere l’immunoterapia più efficace e personalizzata.
Il progetto Chewbacca è condotto presso la Divisione di Immunologia, Trapianti e Malattie Infettive dell’Ospedale San Raffaele, e si concentra sullo sviluppo di una nuova strategia di immunoterapia personalizzata, in grado di generare in tempi rapidi linfociti T (cellule del sistema immunitario) capaci di riconoscere e attaccare il tumore, in modo specifico in ogni paziente. Il cuore del progetto è un sistema di “addestramento” in vitro, in cui le cellule immunitarie del paziente vengono esposte a una selezione delle mutazioni presenti nel tumore, veicolate attraverso cellule B del paziente stesso, opportunamente modificate in laboratorio e ingegnerizzate. Questo processo consente la generazione, l’attivazione e l’espansione di cellule T realmente reattive contro il tumore, senza la necessità di prelevare tessuti tumorali freschi o isolare linfociti infiltranti.
«Negli ultimi anni – spiega la dott.ssa Chiara Maria Cattaneo, ricercatrice responsabile del progetto (nella foto) - le immunoterapie hanno rivoluzionato il trattamento di molti tumori solidi avanzati. Tuttavia, la loro efficacia resta limitata ad una minoranza di pazienti e manca la possibilità di prevedere con precisione chi risponderà. Con l’obiettivo di superare i limiti delle strategie attuali – spesso complesse, invasive e non scalabili – lo scopo del progetto Chewbacca è la produzione di linfociti T antitumorali paziente-specifici per una immunoterapia di precisione, capace di adattarsi al profilo unico di ciascun paziente».
«Sviluppare immunoterapie su misura, capaci di attivare il sistema immunitario in modo specifico contro ogni singolo tumore, è una delle frontiere più promettenti della medicina oncologica. È motivo di orgoglio che questa sfida venga affrontata all’interno del nostro IRCCS da una giovane ricercatrice come la dott.ssa Chiara Cattaneo, grazie anche al sostegno di Fondazione Veronesi, con cui condividiamo una visione comune di innovazione, rigore scientifico e centralità del paziente», conclude il professor Fabio Ciceri, direttore del Comprehensive Cancer Center e primario di Ematologia e trapianto di midollo osseo dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.
Con 44.831 nuove diagnosi nel 2024, il tumore al polmone è il terzo più diffuso in Italia, dopo quello al seno e al colon-retto. Il principale fattore di rischio resta il fumo di sigaretta, responsabile di circa l’80% dei casi. Nonostante i progressi nella ricerca e nelle terapie, il tumore del polmone continua a rappresentare la prima causa di mortalità per cancro tra gli uomini e la seconda tra le donne, con circa 35.700 decessi l’anno nel nostro Paese. La prognosi rimane spesso sfavorevole, soprattutto a causa della diagnosi tardiva. Per questo, è essenziale sviluppare nuovi strumenti per la diagnosi precoce e trattamenti più mirati ed efficaci.
“Sin dalla sua nascita, Fondazione Veronesi ha scelto di investire nell’individuazione di strategie innovative volte non solo alla diagnosi precoce delle patologie oncologiche, ma anche allo sviluppo di terapie personalizzate, in linea con i più avanzati paradigmi della medicina di precisione” dichiara Chiara Tonelli, Presidente del Comitato Scientifico di Fondazione Veronesi, Professore Emerito di Genetica presso l’Università degli Studi di Milano e Presidente Federazione Italiana Scienze della Vita (FISV). Valentina Gambino, coordinatrice delle piattaforme di ricerca e cura di Fondazione Veronesi, conclude: “Confidiamo che questa progettualità possa generare risultati concreti e duraturi, con un impatto significativo sulla salute pubblica e sulle future generazioni di pazienti. I possibili sviluppi di quest’ultimo progetto potrebbero inoltre segnare una svolta nell’ambito dell’immunoterapia personalizzata non solo nel trattamento del tumore del polmone, ma anche di altri tumori solidi”.