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Ginecologia
Serena Zoli
pubblicato il 13-05-2015

Il sesso dura tutta la vita. Anche a 80 anni



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Un’indagine inglese riporta dati di rilievo sui rapporti intimi nella terza età. Possono cambiare frequenza e modalità, ma non la soddisfazione. Le donne svantaggiate dalla caduta degli estrogeni. Per l’erezione no alle cure fai da te

Il sesso dura tutta la vita. Anche a 80 anni

Non c’è solo Jane Fonda a trovare “grigia” la vita a 77 anni senza il sesso, come ha dichiarato tempo fa intervistata da Fabio Fazio. I settantenni - e anche gli ottantenni, novità della ricerca - risultano avere rapporti intimi in oltre la metà dei casi (54 per cento) se uomini e in un terzo se donne (31 per cento). E, di tutti questi, un terzo ha aggiunto di avere una vita sessuale intensa: almeno due rapporti al mese. L’indagine è stata condotta in Gran Bretagna dall’Università di Manchester coinvolgendo settemila persone sopra i 70 e gli 80. E soltanto il 3 per cento ha declinato l’invito a rispondere alle domande dei ricercatori. Contrariamente all’idea comune, è risultato che a ostacolare o far cadere i rapporti intimi sono problemi di salute e situazioni conflittuali tra i partner e non il semplice fatto di invecchiare.


Il sesso in terza età: è come tornare adolescenti


MENO DONNE, MA PIU’ CONTENTE 

Le difficoltà maggiormente denunciate sono, in campo femminile, il raggiungimento dell’eccitazione (32 per cento) e dell’orgasmo (27 per cento) mentre tra gli uomini i problemi vertono sull’erezione (39 per cento). Con tutto ciò le donne sono risultate nel complesso meno insoddisfatte degli uomini della loro vita sessuale, aggiungendo che con l’età aumenta anche la soddisfazione. Anche l’affettuosità, gli scambi di tenerezza appaiono ancora vivi sia tra i maschi (31 per cento) sia tra le femmine (21 per cento) con frequenti baci e petting. I ricercatori inglesi, guidati dal dottor David Lee, sottolineano l’importanza del fatto che la loro indagine sia la prima a includere gli ottuagenari, che solitamente vengono “scartati” a priori da questi studi. Ma la vita si allunga sempre di più, come pure uno stato di salute accettabile, osservano gli scienziati, e occorre che la società sia pronta a rispondere alle richieste e ai bisogni degli anziani anche in questo settore.

CHI SOFFRE DI CUORE
PUO' AVERE RAPPORTI SESSUALI?

VECCHI DI SUCCESSO

Nicola Ferrara, ordinario di Geriatria all’Università Federico II di Napoli e presidente della Società italiana di Geriatria e Gerontologia, si sofferma in effetti soprattutto sugli ottantenni nel commentare i dati di un’indagine che si può pensare di ritenere valida anche per l’Italia. «È vero che gli ultraottantenni possono avere malattie gravi, ma c’è una quota significativa – uno su 10 circa - che ha un comportamento funzionale comparabile con quello dei soggetti adulti. Si parla di successing aging o “invecchiamento di successo”. Un’altra quota significativa di persone sopra gli 80, anche se ha delle patologie, mantiene uno stato funzionale accettabile: parliamo di “invecchiamento usuale”». Inoltre, aggiunge, quando gli anziani rispondono di avere “almeno due rapporti al mese”, bisognerebbe anche vedere che cosa si intende per rapporti sessuali… «Certo, l’affettuosità c’è e resta a tutte le età. E sicuramente nell’invecchiamento il processo sessuale assume tempi diversi: più tempo per l’eccitazione, un’erezione, meno energica e duratura, una riduzione della secrezione nell’eiaculazione».

 

Non diamo alle donne farmaci testati (soltanto) sugli uomini


NON SI GIOCA COI FARMACI 

Poi il diffuso handicap della disfunzione erettile. «Ma per correggerla ormai esistono diversi farmaci che con discreta sicurezza possono aiutare. Tuttavia su questo lancio un avvertimento: a tutte le età c’è un uso ludico e di terapia-fai-da-te con queste pastiglie. Ebbene, no, assolutamente no. Questo è da evitare, sia nei giovani sia ancor di più nei vecchi. Occorre il controllo di un medico». Il professor Nicola Ferrara si sofferma infine sul calo dell’attività sessuale fra le donne: «In parte possono derivare dalla riservatezza più alta tra le donne, inoltre sono molte di più le vedove. C’è poi la menopausa che produce una netta riduzione degli estrogeni, che sono importanti per la fisiologia sessuale. Per il desiderio. E che può provocare vaginite atrofica, dolore nei rapporti intimi».

 

Serena Zoli
Serena Zoli

Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.


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