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Tumore della cistifellea e delle vie biliari

Informazioni su sintomi, diagnosi, fattori di rischio, trattamenti chirurgici e chemioterapici, prevenzione.

  • 4.971

    Nuove diagnosi in Italia nel 2024

  • 2.451

    Uomini

  • 2.520

    Donne

Che cos’è

Il tumore della cistifellea è una neoplasia che origina solitamente dalle cellule degli strati più esterni di questo organo e può estendersi al coledoco – il principale dotto biliare che trasporta la bile dalla cistifellea e dal fegato all’intestino – oltre che al fegato e all’intestino. La cistifellea, un organo posizionato a contatto con il fegato, immagazzina la bile, necessaria per la digestione dei grassi, e la convoglia verso l’intestino attraverso le vie biliari. I tumori delle vie biliari (o colangiocarcinomi) sono più rari e difficili da individuare precocemente rispetto a quelli della cistifellea.

Sintomi

I principali sintomi del tumore della cistifellea includono:

  • Dolori addominali
  • Ittero (colorazione gialla della pelle, delle mucose e delle sclere), causato dall’ostruzione dei dotti biliari, che impedisce alla bile di raggiungere l’intestino e completare i processi digestivi.
  • Nausea e vomito
  • Perdita dell’appetito
  • Perdita di peso
  • Prurito

Fattori di rischio

Tra i principali fattori di rischio per il tumore della cistifellea spiccano i calcoli biliari, presenti nell’80-85% dei pazienti. L’età avanzata e il sesso femminile sono associati a una maggiore incidenza della malattia, soprattutto nella terza età. Le infiammazioni croniche, come la colangite cronica, incrementano il rischio di sviluppare tumori delle vie biliari. Altri elementi da considerare includono le malattie infiammatorie croniche intestinali, l’obesità, il fumo e l’esposizione a sostanze tossiche, come diossine, nitrosamine, radon e asbesto.

Sebbene la familiarità esista, il rischio resta basso a causa della bassa frequenza del tumore.

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Come si cura

Il trattamento dipende dalla stadiazione della malattia e dalle condizioni generali del paziente.

  • Chirurgia: è la terapia principale, efficace soprattutto nei casi localizzati. Nelle forme avanzate (es. tumori di Klatskin), l’intervento prevede la rimozione parziale della cistifellea, del tessuto epatico (fino al 50% del volume), dei linfonodi e delle vie biliari. L’obiettivo è ridurre il rischio di recidive e migliorare la qualità di vita.
  • Chemioterapia: utilizzata per rallentare la progressione della malattia inoperabile o come trattamento adiuvante post-operatorio.
  • Radioterapia: generalmente poco efficace, ma adottata in casi selezionati grazie a tecnologie avanzate come la radioterapia a modulazione di intensità (IMRT), che riduce gli effetti collaterali.

Prevenzione

Non esistono strategie di prevenzione specifiche per il tumore della cistifellea e delle vie biliari. Tuttavia, adottare uno stile di vita sano può contribuire a ridurre i rischi. Evitare il fumo, seguire una dieta equilibrata e mantenere un peso corporeo adeguato sono pratiche fondamentali. Inoltre, la vaccinazione contro l’epatite B può ridurre il rischio di sviluppare neoplasie epatiche e biliari.

Lo screening

Non esistono programmi di screening consolidati. Tuttavia, i pazienti con malattie infiammatorie delle vie biliari devono sottoporsi a un follow-up rigoroso per favorire una diagnosi precoce.

Quanto è diffuso in Italia

Il tumore della cistifellea e delle vie biliari è raro. In Italia, nel 2024, sono state stimate circa 4.971 nuove diagnosi (2.451 uomini e 2.520 donne). La malattia colpisce principalmente persone di età superiore ai 60 anni, con un’incidenza leggermente superiore negli uomini.

[Dati AIOM - Associazione Italiana Oncologia Medica pubblicati in “I numeri del cancro in Italia - 2024”]

 Nota bene: Le informazioni fornite non sostituiscono il parere di uno specialista. Per valutazioni personalizzate, è fondamentale consultare un medico.

Le 5 domande più frequenti sul tumore della cistifellea e delle vie biliari

No, si tratta di una neoplasia rara, che rappresenta una piccola percentuale dei tumori dell’apparato digerente. In Italia, si stimano poco meno di 5.000 nuove diagnosi l’anno, con una maggiore incidenza sopra i 60 anni [Dati AIOM – Associazione Italiana Oncologia Medica pubblicati in “I numeri del cancro in Italia – 2024”]

I sintomi possono essere aspecifici e includere dolori addominali, nausea, perdita di appetito e peso. L’ittero (colorazione gialla della pelle e degli occhi) è un segnale importante, spesso legato all’ostruzione delle vie biliari.

No, ma sono molto comuni: si riscontrano nell’80-85% dei casi. I calcoli provocano infiammazioni croniche che, nel tempo, possono aumentare il rischio di trasformazione tumorale.

La chirurgia è il trattamento principale nelle forme localizzate. Nelle forme più avanzate, può essere necessario associare chemioterapia o radioterapia, anche se quest’ultima è impiegata solo in casi selezionati.

Non esistono programmi di screening specifici, ma chi soffre di malattie croniche delle vie biliari deve effettuare controlli regolari per favorire una diagnosi precoce.

NOTA BENE: Le informazioni contenute in questa pagina non sostituiscono il parere e le spiegazioni del tuo medico.

Ultimo aggiornamento:05.06.2025
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