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Cardiologia
Francesca Morelli
pubblicato il 03-04-2014

L’elettrocardiogramma che non sbaglia un colpo



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Impiantato sottopelle all’ospedale Molinette di Torino ha una durata di tre anni ed è in grado di monitorare il cuore e i suoi 100 mila battiti quotidiani e trasmetterli ogni sera al medico curante

L’elettrocardiogramma che non sbaglia un colpo

È stato impiantato, presso il dipartimento di Cardiologia Universitaria dell’Ospedale Molinette di Torino, il primo elettrocardiogramma (ECG) sottocutaneo - chiamato Reveal Linq – in grado di monitorare in maniera continuativa per un periodo di tre anni l’attività cardiaca, rivelando precocemente battiti irregolari del cuore, possibili indicatori di blocchi atrioventricolari e fibrillazione atriale, quest’ultima causa principale di ictus nel mondo.

 

IL DISPOSTIVO

E’ grande quanto un microchip, pesa 2,5 grammi, è lungo 2 centimetri e ha le dimensioni di una ricarica di una penna bic: sono le misure di un elettrocardiogramma nanotecnologico impiantabile sottocute nella cassa toracica con una semplice iniezione, tramite una apposita siringa, capace di tenere sotto controllo senza perdere alcuna minima variazione di 10 milioni di battiti, pari a tre anni di attività cardiaca. «Questo dispositivo supera il limite della Holter che monitora il cuore per 24 ore – spiega il professor Fiorenzo Gaita, direttore del dipartimento cardiologico delle Molinette – consentendo il più delle volte di supporre le cause di una patologia, senza dunque una diagnosi certa a meno che l’evento cardiaco non occorra proprio nell’arco di tempo in cui l’apparecchio è in funzione.

Quelli più recenti ECG (loop recorder) anch’essi impiantabili sotto cute, sono poco utilizzati per le grandi dimensioni tanto da essere visibili e richiedere un intervento chirurgico». Oltre alle dimensioni microscopiche, l’ultimo ritrovato, che è dotato di tre componenti (una batteria, una parte elettronica che funga da ECG, una antenna), trasmette attraverso un apposito telefonino fornito al paziente direttamente al medico curante, ogni sera, l’andamento dei 100 mila battiti quotidiani. Ciò permette di diagnosticare preventivamente una patologia cardiaca, come la fibrillazione atriale ad esempio. «E’ una forma di tele-medicina – continua lo specialista – che ci consente di avere sotto controllo in maniera efficace e costante l’attività del cuore e di iniziare in maniera tempestiva la terapia più adeguata alla patologia riscontata.

Per la fibrillazione atriale, per la quale il dispositivo è particolarmente indicato, queste variano da un trattamento farmacologico che impedisca la formazione di trombi, a un intervento chirurgico (ablazione transcatetere)».

 

I FATTORI DI RISCHIO

Sono candidabili all’impianto dell’elettrocardiogramma sottocute pazienti di età superiore ai 50 anni con sospetti problemi di un anomalo ‘batticuore’. «Soffre di fibrillazione atriale il 50% delle popolazione normale con una età compresa fra i 50 e i 60 anni, ma esistono alcuni fattori di rischio che ne possono aumentare l’incidenza quali l’ipertensione arteriosa, l’obesità, uno stile alimentare sregolato, mangiare velocemente cibi che possono produrre gonfiore intestinale o esofagite da reflusso e l’eccesso di caffè».

Attenzione anche ai primi indici di possibile malattia. «Battiti improvvisi, più veloci e irregolari – conclude Gaita – con una frequenza mensile di alcuni minuti fino ad alcune ore, che compaiono oltre i 50 anni devono indurre a recarsi subito dallo specialista. Questi segnali non devono invece preoccupare in giovani e con cuore sano».


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