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Daniele Banfi
pubblicato il 01-10-2021
aggiornato il 30-12-2021

Molnupiravir: all'orizzonte il primo farmaco contro Sars-Cov-2?



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L'azienda farmaceutica Merck annuncia i risultati positivi di molnupiravir, antivirale in sperimentazione nei malati di Covid-19

Molnupiravir: all'orizzonte il primo farmaco contro Sars-Cov-2?

**Aggiornamento** 30/12/2021: l'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) annuncia la distribuzione in Italia dell'antivirale dal 04/01/2022, per pazienti non ospedalizzati e ad alto rischio di forme gravi di Covid-19. Il 14/12/2021 EMA ha aggiornato i dati di efficacia  al 30% di riduzione delle ospedalizzazioni e decessi

Molnupiravir
-antivirale sviluppato da Merck (in Europa nota con il nome di MSD) e Ridgeback- ridurrebbe del 50% le ospedalizzazioni (e il rischio di morte) nei pazienti con Covid-19. Il condizionale è più che mai d'obbligo poiché al momento tutto si basa su una comunicazione dell'azienda produttrice. La speranza però, come per gli annunci fatti con le vaccinazioni e poi confermati da revisioni indipendenti, è che quanto comunicato trovi conferma nei dati che verranno sottoposti a valutazione presso le autorità regolatorie del farmaco. Se così fosse saremmo di fronte al primo farmaco efficace nel curare l'infezione virale che da quasi due anni è causa della pandemia Covid-19.

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L'INFEZIONE DA SARS-COV-2

Sin dai primi casi registrati nel nostro Paese ad inizio del 2020 è emerso chiaramente che curare le persone affette da Covid-19 era un'impresa. Di fronte ad un virus -e ad una malattia- completamente nuovo la ricerca è andata per tentativi. Mentre da un lato si è cercato di controllare i sintomi della malattia attraverso l'utilizzo di antinfiammatori, dall'altro gli scienziati hanno tentato -nell'attesa di sviluppare nuovi farmaci- di testare "vecchi" antivirali nella speranza che funzionassero anche contro Sars-Cov-2. Purtroppo, tra tutti quelli testati sino ad ora, nessuno si è dimostrato efficace. Ecco perchè, ad oggi, non esiste una cura in grado di agire direttamente sulla causa (il virus) ma solo molecole utili a "limitare i danni".

AGIRE CONTRO IL VIRUS

A cambiare radicalmente le prospettive di cura però potrebbe esserci proprio molnupiravir. Sviluppato inizialmente come antivirale contro il virus influenzale, da quando è "scoppiata" la pandemia la molecola è stata oggetto di sperimentazione negli individui positivi a Sars-Cov-2. La molecola in questione, messa a punto dalla Emory University e poi portata in clinica grazie a Merck e Ridgeback Biotherapeutics, è dotata di un meccanismo d'azione unico nel suo genere. A differenza degli altri antivirali, che interferiscono con i processi che il virus mette in atto per replicarsi, molnupiravir è un farmaco in grado di "indurre in errore" il virus compromettendone, di fatto, la sua replicazione. Tradotto: il virus, pieno di errori di "copiatura" nel suo codice genetico, non può replicarsi e sopravvivere.

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I RISULTATI

Iniziate le sperimentazioni nei mesi scorsi tra Argentina, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti -al congresso CROI nel marzo scorso furono dati i primi risultati preliminari- oggi Merck ha annunciato l'efficacia di molnupiravir nelle persone con Covid-19 da lieve a moderato. Dalle analisi effettuate su 762 pazienti -lo studio prevedeva il reclutamento di 1500 ma, visti gli ottimi risultati, non è stato più necessario- è emerso che molnupiravir è in grado di ridurre del 50% il ricorso all'ospedalizzazione nei pazienti a rischio. Un effetto possibile quando il farmaco viene somministrato entro 5 giorni dall'insorgenza dei sintomi. Ma c'è di più: molnupiravir sembrerebbe efficace contro tutte le varianti del virus, comprese quelle sorvegliate speciali come la Gamma, Delta e Mu del virus. Risultati straordinari che se saranno confermati porteranno all'approvazione del farmaco nel giro di poco tempo. Il primo vero farmaco contro Sars-Cov-2.

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Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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