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I nostri ricercatori
Fabio Di Todaro
pubblicato il 22-10-2017

La corsa dei ricercatori per sconfiggere i tumori femminili



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L'evento podistico a Milano ha raccolto dodicimila iscritti. Grazie a sostenitori in tutta Italia e all'impegno di tante aziende, raccolti oltre cinquecentomila euro per la ricerca contro i tumori femminili

La corsa dei ricercatori per sconfiggere i tumori femminili

Poco più di dodicimila iscritti: un terzo in più rispetto a quelli dell'anno passato. Sono questi i numeri della quarta edizione della Pittarosso Pink Parade, l'evento podistico non competitivo a sostegno di Pink is Good, il progetto della Fondazione Umberto Veronesi per la prevenzione dei tumori femminili (seno, utero e ovaie) e il finanziamento della ricerca scientifica. Nell'occasione sono stati raccolti oltre cinquecentomila euro, che serviranno per intero a sostenere le attività di Pink is Good.

Ai due appuntamenti - la camminata di cinque e la corsa competitiva di diecichilometri - hanno preso parte anche diversi ricercatori sostenuti dalla Fondazione Umberto Veronesi

«La forza di tante donne, accompagnate dai loro uomini, ha dipinto Milano di un colore pieno di speranza - racconta Alessandra Cataldo, giunta a Milano da Salerno assieme a sua mamma Rosanna: già alle prese due volte con la battaglia contro il cancro. Sono onorata e felice di far parte delle donne che ogni giorno lottano sostenendo la ricerca, e sono immensamente grata a chi era con me». Aggiunge Giulia Di Lullo«Correre insieme a tante altre persone per lo stesso obiettivo è stato molto motivante. L'ho capito non appena sono arrivata nella zona del ritrovo, dove nonostante il cielo grigio a emergere era il colore rosa. Lo stesso entusiasmo l’ho percepito durante la corsa, nel tifo dei presenti, nelle mani protese e nei sorrisi. A questa corsa ho dato il senso dell’andare avanti, oltre i limiti, facendo il proprio massimo e pensando che non siamo soli». 

«È stato bellissimo correre al fianco di tante altre persone, donne sopratutto - afferma Alexia Conte -. Ogni volta che ne incrociavo una, pensavo perché avesse deciso di partecipare. Perché ha sofferto direttamente di tumore? Perché c’è passata una persona cara? Perché si sente vicino a tutte quelle migliaia di donne che ne soffrono? A occhio e croce, insieme abbiamo percorso settantamila chilometri. La lotta contro il cancro è una strada lunga, ma con passi così importanti ci arriveremo sicuramente prima». Il pensiero finale è affidato a Cristina Richichi, accompagnata per la prima volta alla Pittarosso Pink Parade dalla figlia di quattro mesi. «È emozionante sapere che magari la persona che camminava o correva accanto a te avesse appena sconfitto la malattia o ci stia ancora lottando. L'opera di sensibilizzazione garantita da questi eventi è sempre più importante».

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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