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Neuroscienze
Serena Zoli
pubblicato il 05-10-2022

Covid-19: si studiano anche gli effetti degli antidepressivi



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Sotto esame alcuni farmaci antidepressivi: meno accessi in ospedale fra chi li assumeva e si è poi ammalato di Covid-19

Covid-19: si studiano anche gli effetti degli antidepressivi

La ricerca continua a lavorare per trovare cure efficaci contro il Covid-19 e a volte si imbatte in farmaci utilizzati per altre malattie che sembrano aiutare anche contro gli effetti l’infezione da Sars-CoV-2. Come alcuni antidepressivi, che sembrano ridurre il rischio di doversi rivolgere all’ospedale in caso di Covid-19.

LO STUDIO SUI PAZIENTI A CASA

Diversi studi hanno sottolineato migliori esiti nei i pazienti ricoverati per Covid e anche in terapia con antidepressivi. Ora una ricerca ha valutato invece i malati di Covid seguiti a casa o in ambulatorio e ha mostrato che ci sono meno accessi al pronto soccorso e meno ricoveri in corsia se al momento dell’infezione si stavano prendendo alcuni antidepressivi. Lo studio in questione compare su Translational Psychiatry. Si tratta di uno studio osservazionale, quindi rileva un’associazione fra l’uso di farmaci contro la depressione e i migliori risultati contro il Covid-19, ma non dimostra una relazione di causa-effetto.

Il dottor Bradley Fritz, della Scuola di Medicina della Washington University (Usa), ha dichiarato: «In particolare gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o ssri hanno dato prova di efficacia precoce nel trattamento del Covid-19. Poiché nel mondo molti non sono stati compiutamente vaccinati e poiché una forte infezione può a volte causare sintomi severi pure in chi è già vaccinato, c’è un urgente bisogno di disporre di terapie efficaci facilmente tollerabili».

 

INDAGINE SU 25.000 POSITIVI

Il dottor Fritz e i suoi colleghi si sono avvalsi dei dati degli ospedali del Missouri e dell’Illinois scegliendo 25.034 malati di Covid-19 tra marzo 2020 e maggio 2021 di età dai 18 anni in avanti, che non fossero stati ricoverati nel giorno stesso del test di positività. Dalle registrazioni elettroniche hanno potuto constatare anche se avevano fatto ricorso al pronto soccorso o a una visita in ospedale nei 30 giorni a partire dal test di positività.

PER IL 18 PER CENTO MENO EMERGENZE

Del totale dei pazienti considerati un 18 per cento stava prendendo almeno un antidepressivo quando si è rivelato positivo. Ebbene, raccolti i risultati, l’esposizione agli antidepressivi risultava associata a percentuali minori di richieste al pronto soccorso o di visite in ospedale. Non tutti gli antidepressivi, tuttavia, hanno mostrato gli stessi esiti. I pazienti con i risultati migliori sono apparsi quelli che assumevano SSRI, bupropione e FIASMA (antidepressivi inibitori funzionali della sfingomielinasi). In particolare, una dose equivalente a 40 mg di fluoxetina al giorno ha mostrato l’effetto migliore. Quanto al bupropione, è risultato associato a percentuali minori di ricorsi a interventi di emergenza in un qualsiasi dosaggio. Concludono i ricercatori: «Nel programmare futuri studi prospettici, si dovrebbero prendere in considerazione gli SSRI e altri antidepressivi con un’attività del tipo FIASMA come candidati per la terapia ambulatoriale del Covid-19».

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Serena Zoli
Serena Zoli

Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.


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