Vaccini: con l'obbligatorietà le coperture continuano a crescere
In Italia coperture superiori al 95 per cento per l'esavalente. Morbillo ancora in (leggero) ritardo. C'è tempo fino al 10 luglio per mettersi in regola con le iscrizioni a scuola
Ci è voluta una legge dello Stato per proteggere la salute dei più deboli. Ma la sua efficacia, adesso, è sotto gli occhi di tutti. L'introduzione dell'obbligo vaccinale - per dieci vaccini, nella fascia d'età compresa tra 0 e 16 anni - continua a dare i risultati sperati. Ai dati incoraggianti raccolti un anno dopo l'introduzione, si aggiungono adesso quelli relativi a tutto il 2018. Dopo un quadriennio con tassi di copertura calanti, il delta (rispetto all'anno precedente) è tornato a essere anticipato dal segno «più». Il riscontro, secondo gli esperti, è una conseguenza dell'entrata in vigore del provvedimento voluto dall'ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin per far fronte all'epidemia di morbillo che ha colpito l'Italia nel 2017. Una misura inizialmente ritenuta eccessiva anche dall'attuale ministro Giulia Grillo, che però ha contribuito ad accrescere i tassi di copertura delle vaccinazioni pediatriche più di quanto in passato si fosse riusciti a fare ricorrendo (esclusivamente) a campagne di comunicazione ad hoc e al miglioramento dei servizi offerti dalle Asl.
PERCHE' UNA LEGGE PER RENDERE I VACCINI OBBLIGATORI?
AUMENTO GENERALE DELLE COPERTURE
Il bilancio è stato tracciato in un articolo pubblicato sulla rivista Eurosurveillance. I cinque autori hanno analizzato i trend di copertura nei confronti di 12 malattie prevenibili con la vaccinazione. In tutti i casi - morbillo, parotite, rosolia, difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, Haemophilus influenzae B, pneumococco 13-valente e meningococco C - il trend si è invertito nel passatto tra il 2016 e il 2017 (anno di introduzione dell'obbligo). Dalla comparazione tra quest'ultimo dato e quello relativo al 30 giugno 2018, sono emersi ulteriori incrementi compresi tra lo 0.7 (Haemophilus Influenzae tipo B) e il 5.2 (meningococco C) per cento. Dati analoghi sono stati rilevati nel tempo (a 30 mesi) per la poliomielite e il morbillo, a conferma di come sia migliorata anche l'adesione alle dosi successive alla prima. E anche per due vaccinazioni non obbligatorie, ma soltanto raccomandate: quella contro il meningococco C e lo pneumococco.
Nonostante i dati disponibili a quasi due anni dall'introduzione dell'obbligo vaccinale denotino incrementi generali compresi tra il 3 e il 7 per cento, la vaccinazione trivalente non ha però ancora raggiunto una copertura pari a 95 per cento: considerata la base per mettere al riparo l'intera popolazione (immunità di gregge). Questo almeno è lo scenario relativo al primo semestre dello scorso anno, dal momento che le statistiche aggiornate al 31 dicembre non sono ancora state diffuse dal Ministero della Salute. Non è da escludere dunque che l'obbiettivo minimo, se non già raggiunto, sia comunque prossimo. Segno che la macchina organizzativa, nonostante alcune difficoltà iniziali, è riuscita a soddisfare i requisiti della nuova legge. Nel lavoro gli autori sottolineano come i centri vaccinali siano stati chiamati agli straordinari per rispondere alle richieste derivanti dalle famiglie dei neonati e da quelle che nel tempo avevano «bucato» il calendario vaccinale. Mancanze non più tollerate: pena la mancata iscrizione ai servizi educativi (tra 0 e 6 anni) o l'erogazione di una sanzione pecuniaria (se l'età del figlio è compresa tra 6 e 16 anni).
LA SCADENZA DEL 10 LUGLIO
Fino allo scorso anno scolastico i genitori hanno avuto l'opportunità di autocertificare l'avvenuta profilassi realizzata nei propri figli e, sulla base delle polemiche alimentate da alcuni gruppi «no-vax», alcune Regioni e Province autonome hanno procrastinato l'erogazione delle sanzioni. Cosa che non sarà invece più possibile d'ora in avanti. Entro il 10 luglio, infatti, le istituzioni scolastiche dovranno essere in possesso della documentazione vaccinale per procedere all'iscrizione in vista di settembre. I bambini non in regola rimarranno (ovunque) fuori da nidi e materne o saranno ammessi alla scuola dell'obbligo a fronte delle sanzioni irrogate ai loro genitori. Nessun allarme, però. Il Ministero fa sapere infatti che, essendo stata attivata l’anagrafe nazionale vaccinale, «i genitori non hanno più l'obbligo di presentare la documentazione, perché il sistema fa dialogare direttamente Asl e istituti scolastici». Ciò significa che «le situazioni irregolari sono state comunicate alle scuole (anche se sembrano esserci alcuni vuoti informativi a livello locale, ndr), che provvederanno a richiedere i documenti mancanti». Per mamme e papà, a quel punto, ci saranno dieci giorni per evitare le sanzioni.
L'Italia, quanto all'obbligo vaccinale, ha fatto da apripista. L'esempio è stato poi ripreso anche dalla Francia, dall'Irlanda, dagli Stati Uniti e dal Canada (l'ipotesi è al vaglio pure in Germania). Pur non avendo dieci vaccinazioni obbligatorie, dal 2017 il Portogallo chiede alle scuole di segnalare i bambini non vaccinati alle autorità sanitarie. Mentre in Lituania, dove nessun vaccino è previsto dalla legge, i bambini non vaccinati contro morbillo, parotite e rosolia non possono essere ammessi all’asilo. Queste misure hanno determinato ovunque un aumento delle coperture vaccinali, ma la comunità scientifica continua a interrogarsi sulla possibilità di evitare la misura coercitiva. Per i ricercatori italiani, un'eventuale modifica della legge non potrebbe prescindere da «una massiccia campagna di comunicazione finalizzata a spiegare alla popolazione un simile cambio di rotta, per non pregiudicare la fiducia nei confronti delle vaccinazioni». Secondo gli autori di un editoriale pubblicato sullo stesso numero di Eurosurveillance, «la vaccinazione obbligatoria non è una misura che può essere adottata in maniera uniforme in tutti i Paesi» ed è da considerare come extrema ratio «in occasione di grandi focolai epidemici che durano nel tempo». In Italia, nei primi cinque mesi del 2019, sono stati segnalati 1.096 casi di morbillo (121 in bambini entro i 5 anni). Come già affermato in altre occasioni, per ridurre i casi di morbillo tra i più piccoli, gli esperti puntano l'attenzione sulla formazione degli operatori sanitari, su una maggiore propensione al dialogo e sulla necessità di richiamare anche i giovani adulti non vaccinati (per nulla toccati dalla misura dell'obbligo).
Vero e falso sui vaccini dall'Istituto Superiore di Sanità
I vaccini possono indebolire il sistema immunitario e portare alla comparsa di malattie autoimmuni - FALSO La nostra capacità di rispondere agli antigeni si sviluppa prima ancora della nascita e il sistema immunitario di un neonato è perfettamente capace di rispondere ogni giorno a migliaia di antigeni, molti di più di quelli contenuti nei vaccini
I vaccini contengono sostanze tossiche e pericolose come mercurio, formaldeide, alluminio - FALSO Nessuno dei vaccini commercializzati in Europa contiene da diversi anni derivati del mercurio, di cui peraltro non è mai stata dimostrata la pericolosità nelle quantità e nelle forme contenute nei vaccini. Le quantità di formaldeide, alluminio e altre sostanze sono minime e tali da non causare alcun danno alla salute.
I vaccini, in particolare quello contro Morbillo, Parotite e Rosolia (MPR), causano l’autismo - FALSO Dai numerosi studi effettuati non emerge alcuna correlazione tra il vaccino MPR e l’autismo. Lo studio erroneamente citato a sostegno di questo presunto legame, pubblicato su Lancet, è stato infatti ritirato dalla rivista perché dimostrato fraudolento e l’autore è stato, inoltre, radiato dall’albo dei medici del Regno Unito
A causa del decreto sull’obbligo aumentano i vaccini somministrati ai bimbi nel primo anno di vita - FALSO Il decreto non modifica il calendario vaccinale, le immunizzazioni e la scansione temporale restano le stesse. I genitori che negli anni passati hanno fatto fare ai figli sia quelle obbligatorie che le raccomandate al momento del loro ingresso a scuola li avevano protetti dalle 10 malattie previste dalla legge in discussione, e in alcune Regioni anche da altre, ad esempio lo pneumococco
Esistono degli esami che possono predire eventuali effetti collaterali dei vaccini - FALSO Non esiste nessun test in grado di predire gli effetti collaterali dei vaccini
La riduzione delle coperture vaccinali ha provocato la recrudescenza di malattie come il morbillo - VERO L’attuale riduzione delle coperture vaccinali ha provocato la recrudescenza di alcune malattie come il morbillo, e potrebbe portare al ritorno di patologie ormai assenti dal nostro paese, come la polio o la difterite, ma non ancora debellate dal resto del mondo
Il morbillo può essere causa di gravi complicanze - VERO Il morbillo può essere causa di gravi complicanze e danneggiare temporaneamente le difese immunitarie. Tutto ciò può essere prevenuto dal vaccino
La sicurezza dei vaccini è ben documentata - VERO La sicurezza dei vaccini è documentata da milioni di dosi somministrate, dalla costante attività di sorveglianza dei possibili eventi avversi e dagli studi di sicurezza che vengono effettuati sia prima dell’autorizzazione che dopo l’immissione in commercio di ogni vaccino. Gli effetti collaterali gravi da vaccino hanno una frequenza estremamente più bassa di quelli delle malattie da cui proteggono
L’Italia è uno dei 14 Paesi dove il morbillo è ancora endemico - VERO L’Italia è uno dei 14 Paesi dove il morbillo è ancora endemico ed è nella “top ten” dei paesi che hanno segnalato più casi a livello mondiale da Novembre 2016 ad Aprile 2017. Dall’inizio del 2017 sono stati notificati oltre 3.500 casi, molte complicanze gravi inclusi casi di polmonite, 2 casi di encefalite e 2 decessi. Il 40% circa dei casi è stato ricoverato in ospedale, a conferma della gravità della malattia. Il 35% circa dei casi ha riportato almeno una complicanza
La malattia impegna il sistema immunitario molto di più della corrispondente vaccinazione - VERO Inoltre nella composizione dei vaccini attuali gli antigeni presenti sono molti meno rispetto a quelli che venivano somministrati trenta anni fa