Alberto Scanni
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- MagazineLe (buone) notizie non date sulla Terra dei Fuochidi Alberto Scanni Terra dei fuochi, un’espressione giornalistica degli anni 2000 per indicare una area a cavallo tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, in cui interramento di rifiuti e innesco di roghi avrebbero avuto impatto sulla popolazione locale. Si ipotizzava un aumento dei tumori, in particolare di quelli infantili. Il presupposto era il documentato effetto cancerogeno della diossine…
- MagazineLa voglia di smettere di lottare contro il cancrodi Alberto Scanni Non solo la voglia di smettere le cure, ma anche la voglia di smettere i controlli. La voglia di tagliare quel cordone ombelicale che lascia legato alla malattia, che non fa sentire come tutti gli altri, i sani. La voglia di non svegliarsi più alla mattina e sentirsi un diverso, che non può più…
MagazineServe trasparenza nelle associazioni (anche se di pazienti)Da un recente articolo del New England Journal of Medicine su 104 associazioni per i diritti dei malati, l’83% riceve finanziamenti da case farmaceutiche, da produttori di biotecnologie o di apparecchi protesici. E’ bello che le industrie facciano donazioni, ma come dicono gli autori è opportuna trasparenza quando c’è di mezzo l’industria, tanto più che spesso suoi manager siedono in… MagazineL’importanza di una relazione clinicaUna storia vera. Una paziente si era recata in ambiente altamente qualificato, senza avere preventivamente informato chi la stava curando e senza una relazione clinica. Il giovane consulente che l’aveva visitata, sentendosi “gallonato” dall’istituto di appartenenza, aveva, con superficialità, consigliato un programma terapeutico opinabile. Chi la curava fu costretto a scrivere al suo Direttore Scientifico, persona… MagazinePerché servirebbe «volontarizzare» i mediciÈ vero, negli ospedali i carichi di lavoro sono tanti, il tempo a disposizione per visitare poco, l’organizzazione carente, gli organici scarsi, le pretese dei direttori generali esagerate, dei malati pure, i soldi pochi, i budget ridotti. In tutto questo bailamme cercare di lavorare bene diventa difficile, e soprattutto il dedicare tempo a parlare coi malati una pia illusione. Belle le teorizzazioni… MagazineNon più medico ma solo uomoQuando una malattia (o il sospetto) lambisce un medico o i suoi familiari, l’uomo di scienza sperimenta il dramma dei suoi pazienti e non può non farne tesoro nella quotidianità del suo lavoro. Era mattina presto, mi diceva al telefono che aveva forti dolori addominali, ma non era una paziente qualsiasi: era mia figlia che chiedeva aiuto. Sono corso: i dolori erano forti,… MagazineUna storia che aiuta a comprendereEra una coppia gay di mezza età. Lui un medico, il compagno un antiquario. Quando l’uno parlava dell’altro lo definiva cugino. Siamo negli anni ‘70 e a quei tempi le coppie omosessuali non si dichiaravano pubblicamente, cercavano di tenere nascosto il loro rapporto e la migliore soluzione era presentare l’altro come un parente. Dell’antiquario mi colpiva la…- MagazineLe chemioterapie inutili del fine vitadi Alberto Scanni Quante chemioterapie inutili e costose vengono fatte negli ultimi giorni di vita? Terapie che danno solo modestissimi aumenti di sopravvivenza, magari con effetti collaterali pesanti? Esaminando i dati della letteratura, si evince che nell’ultimo mese di vita il 25-30 per cento dei malati fa ancora una inutile chemioterapia e che il 70 per cento degli oncologi…
MagazinePerché è alto il prezzo degli antitumorali?Perché è alto il prezzo degli antitumorali in particolare ? Primo: perché lo si può aumentare dalla sera alla mattina: cosa fatta negli Stati Uniti da uno spregiudicato signore, certo Martins Shkreli, fondatore di Turing Pharmaceutical col Daraprim, farmaco usato da oltre 60 anni per la cura della toxoplasmosi e di complicazioni nei tumori, facendo giustamente imbestialire il mondo intero.… MagazineTroppe società scientifiche?Leggevo in questi giorni la nascita di un’ennesima piccola società scientifica. Senza nulla togliere ai nobili fini che sottendono a queste iniziative e ai loro propulsori, mi vengono spontanee alcune riflessioni. Molti anni fa, quando mi sono laureato le società scientifiche erano limitate, la loro appartenenza era blasone per gli operatori e il prestigio indiscusso:…