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Redazione
pubblicato il 14-02-2013

Con mille passi al giorno allontani depressione e Alzheimer



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E’ un “miracolo” dello sport confermato da nuove ricerche. Muoversi, fare sport è uno dei più potenti, se non il più potente, preventivi dell’Alzheimer. Anche la danza ha mostrato effetti benefici. Importante è ripetere quotidianamente l’impegno fisico e aumentarlo progressivamente

Con mille passi al giorno allontani depressione e Alzheimer

E’ un “miracolo” dello sport confermato da nuove ricerche. Muoversi, fare sport è uno dei più potenti, se non il più potente, preventivi dell’Alzheimer. Anche la danza ha mostrato effetti benefici. Importante è ripetere quotidianamente l’impegno fisico e aumentarlo progressivamente

Che l’esercizio fisico faccia bene è notorio. Non altrettanto noto che faccia bene, e tanto, alla salute mentale. Depressione e non solo: dà grandi risultati addirittura  contro l’Alzheimer. Lo spunto per rilanciare il tema viene da una ricerca dell’Università svedese di Orebro dove a un gruppo di adolescenti o un po’ depresse o con vari disturbi fisici psicosomatici è stato fatto frequentare un corso di danza due volte alla settimana per otto mesi. Alla fine sono state confrontate con un gruppo di loro coetanee  “non danzante” e si è visto che risultavano molto migliorate nel fisico e nell’umore e con un’autostima più alta rispetto alle altre. E quel che è ancora più degno di nota è che in parte la differenza tra i due gruppi persisteva un anno dopo la fine del corso di danza.

Questo dato sembra cozzare contro i risultati di altre due ricerche, una di San Paolo in Brasile e una della canadese McMaster University, condotte però sui topi: in ambedue i casi i ricercatori hanno constatato migliorate abilità mentali nei ratti dopo una decina di settimane di costante esercizio fisico. Tuttavia hanno visto sfumare questo beneficio nel giro di 3, massimo 6 settimane. Il cervello è tornato com’era prima.

RISULTATI  DURATURI? - Come mai questa differenza? E’ dovuta solo al fatto che qui si trattava di animali e là di esseri umani? Lo chiediamo al professor Andrea Fagiolini, ordinario di psichiatria all’Università di Siena che sta conducendo da un anno e mezzo proprio una ricerca sull’esercizio fisico con 160 pazienti in remissione da una fase depressiva. «Nell’indagine svedese non c’è solo la danza», osserva, «che è un’attività fisica eccellente, ma ci sono anche la musicoterapia, l’interazione di gruppo, tutti elementi a valenza antidepressiva.  Da cui saranno nati nuove amicizie, nuovi progetti prolungati nel tempo: perché se la depressione  instaura un circolo vizioso di cose che vanno male, lo star bene può avviare un circolo virtuoso. Ecco che cosa penso sia accaduto con le giovani danzatrici».

Ma che l’esercizio fisico abbia una notevole forza preventiva della depressione è cosa ormai accertata, sottolinea il professor Fagiolini. «Può avere una certa efficacia anche nella fase acuta, purché non sia tale da togliere forze e voglia al malato. Bastano 30 minuti al giorno di camminata o di ginnastica dolce. Fanno migliorare gli apparati immunitari ed endocrino e modulano le endorfine che alimentano il senso di benessere. L’ideale è cominciare con gradualità: per esempio 1.000 passi al giorno e poi crescere via via fino a 8-10.000, circa 45 minuti. Meglio fare lo sport con un accompagnatore, che serve da rinforzo, oppure comprarsi un contapassi così si è motivati a  misurarsi».

MEGLIO TUTTI I GIORNI - Altri consigli. Vanno bene anche nuoto, ginnastica a corpo libero, qualunque sport aerobico (non aerobico è per esempio il sollevamento pesi). Inoltre, osserva lo specialista senese, se per la medicina dello sport va bene anche fare esercizio a giorni alterni, nel caso di profilassi della depressione meglio tutti i giorni in quanto crea “abitudine” che poi, dopo un certo tempo, diventerà “necessità”.

Con questi principi Fagiolini conduce il suo studio che terminerà tra 6 mesi . «Già ora siamo impressionati da come uno stile di vita sano (diamo indicazioni e tabelle anche per l’alimentazione e il sonno) possa influire sulla risposta psichiatrica: c’è un beneficio enorme come benessere generale e calano le ricadute».

ALZHEIMER DIMEZZATO - E per l’Alzheimer? Che speranze dà l’esercizio fisico? «Grandissime», risponde a sorpresa Andrea Fagiolini. «Muoversi, fare sport è uno dei più potenti, se non il più potente, preventivi dell’Alzheimer. Ci sono stati due studi con moltissimi volontari tra i 40 e 60-65 anni e si è visto che con l’esercizio fisico almeno 2-3 volte alla settimana l’incidenza dell’Alzheimer diminuisce del 50%. Che è un risultato incredibile. Si riduce la formazione di placche di amiloide, che sono il tratto distintivo della malattia. Naturalmente parliamo di chi è predisposto: il suo rischio si dimezza».

Serena Zoli


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