
Il Papillomavirus Umano (HPV) è una famiglia di virus estremamente diffusi che possono colpire sia uomini che donne.
Si tratta di virus che nella maggior parte dei casi vengono eliminati dal sistema immunitario senza causare problemi. Tuttavia, in una minoranza di casi, l'infezione da HPV può persistere e causare lesioni che possono evolvere in tumori.
Questo rende il Papillomavirus un’importante causa di tumori, in particolare del collo dell'utero, ma anche di altre zone anogenitali e orofaringee.
200
sono i tipi diversi di Papillomavirus Umano (HPV), di cui almeno 17 associati allo sviluppo di tumori.
2.500
sono le donne che ogni anno in Italia sono affette da un tumore della cervice uterina. In circa la metà dei casi hanno tra i 35 e i 55 anni.
80%
sono le donne che ogni anno in Italia sono affette da un tumore della cervice uterina. In circa la metà dei casi hanno tra i 35 e i 55 anni.
HPV: un virus diffuso e sottovalutato
Gli HPV fanno parte di una vasta famiglia che include oltre 200 tipi diversi di virus, distinti in base alla loro affinità per la pelle (cutanei) o per le mucose (mucosali).
Per entrambe queste due categorie la trasmissione avviene per contatto, pelle contro pelle nel primo caso o mucosa contro mucosa nel secondo: nel caso dei tipi mucosali, il contagio avviene soprattutto attraverso contatti sessuali, e si stima che la maggior parte della popolazione sessualmente attiva contragga uno o più tipi di HPV nel corso della vita, in maniera inconsapevole e senza avvertire alcun sintomo.
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Non tutti i tipi di HPV sono ugualmente pericolosi.
Almeno 17 tipi di HPV sono classificati come oncogeni, cioè in grado di causare tumori. In particolare, i tipi 16 e 18 sono responsabili di oltre il 70% dei tumori del collo dell'utero.
Altri tipi oncogeni includono gli HPV 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58 e 59, che possono provocare lesioni pretumorali e tumorali.
I tipi 6 e 11, invece, sono principalmente associati a condilomi genitali, lesioni benigne ma fastidiose.


Il Papillomavirus inserisce il suo DNA nelle cellule umane e le obbliga a produrre alcune proteine che servono per la replicazione del virus, ma che al contempo possono indurre le cellule a duplicarsi. In assenza di un efficace intervento del sistema immunitario, queste cellule infette possono proliferare in modo incontrollato, dando origine prima a lesioni precancerose e poi a tumori maligni.
Ecco perché, laddove il sistema immunitario non riesca a debellare l’infezione e questa si cronicizzi, subentra il rischio di sviluppare un tumore HPV-correlato.
La miglior prevenzione possibile contro il Papillomavirus è la vaccinazione, efficace soprattutto se somministrata prima dell'inizio dell'attività sessuale di una persona (in Italia è raccomandata a partire dagli 11).
Oltre alla vaccinazione, è fondamentale sottoporsi agli screening per il tumore della cervice uterina, che includono l'HPV test o il Pap test, e che possono individuare precocemente la presenza del virus o eventuali lesioni. Questi strumenti di prevenzione sono cruciali per difenderci dall'HPV e dalle sue conseguenze più pericolose.