L'aperitivo è uno dei momenti più attesi per molti, sopratutto giovani. Il rischio è quello di consumare troppe calorie, ma le alternative più salutari esistono
Giornate più lunghe, temperature miti, desiderio di vacanza incombente. Nessuna stagione più della primavera e dell'estate sono opportune per incontrarsi con gli amici all'ora dell'aperitivo. L'occasione è propizia per coltivare i rapporti sociali, ma spesso alla fine della serata i conti non tornano. Non a caso un pasto di questo tipo è considerato «nemico» della dieta, tant'è che molte persone che provano a perdere peso rinunciano a priori a occasioni simili. Ma in realtà preparare e consumare un aperitivo sano e gustoso è possibile.
GLI ECCESSI DELL'HAPPY HOUR
Solitamente durante l'aperitivo si consumano troppe calorie e si portano in tavola cibi e bevande poco salutari: cocktail molto alcolici, pizzette, focaccine, noccioline, salumi, paste fredde, patatine condite con una o più salse. Un menù che può determinare un elevato apporto calorico come 700 chilocalorie, se non di più e senza che ce ne rendiamo conto. A contribuire in misura maggiore al pieno di energia sonogli alimenti ricchi di grassi e l'alcol, «che sì, fornisce sette chilocalorie per grammo, per cui potrebbe essere definito nutriente. Ma al contrario di proteine carboidrati e grassi che apportano diverse componenti essenziali per il nostro organismo, è una sostanza a noi estranea e tossica», afferma Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi. L'offerta, nella maggior parte dei casi, rispecchia il quadro elencato in precedenza. Ma per fortuna sempre più locali stanno proponendo anche alternative di aperitivi più salutari che permettono di regalarci questo momento di relax dopo il lavoro contenendo il rischio di ampliare le nostre circonferenze vita.
PESCE CRUDO: QUALI RISCHI SI CORRONO?
SI PARTE DALLE BEVANDE
Per fare in modo di rispettare le abitudini senza compromettere la linea, il primo passo da compiere riguarda le bevande. «Le scelte peggiori riguardano alcolici e bevande zuccherate», prosegue Dogliotti. Già: e le alternative? «Ottimi sia per il palato che per la nostra salute sono centrifugati ed estratti di frutta e verdura, particolarmente gradevoli soprattutto in questa stagione. Se proprio non si vuole rinunciare a qualcosa di alcolico, meglio un bicchiere di vino di qualità o una birra piccola e comunque mai a stomaco vuoto». Una valida alternativa è considerato anche il succo di pomodoro, a conferma del fatto che per far tornare i conti è necessario dare innanzitutto più spazio a bevande (e alimenti) di origine vegetale.
Passando agli alimenti, l'ideale è fare riferimento alle verdure. «Quelle grigliate si trovano in quasi tutti i locali e sono ideali per sgranocchiare senza pentirsi». Una buona soluzione è data anche dagli spiedini a base di pomodorini e bocconcini di mozzarella, i gamberetti al naturale e i crostini con formaggi freschi (caprino, eventualmente con erbe aromatiche). «In alternativa si possono consumare piccole porzioni di cereali con verdure e magari il pesce - spiega Dogliotti -. Ok anche per i crostini di pane integrale accompagnati con salse allo yogurt come la greca tzatziki o con hummus di ceci e frutta di stagione». Anche optando per alimenti salutari, l'importante è scegliere solo un paio di pietanze e contenersi con le porzioni: soprattutto se si prevede anche di cenare in seguito. Diversamente può andare bene un piatto unico, con un po’ più di assaggi, come pasto conclusivo della giornata.
I dieci alimenti che contengono più sodio
Salsa di soia (sodio: 5,72/100 grammi prodotto) Si tatta di un condimento che nasce in cina, ma oggi risulta diffuso in tutta la cucina orientale (giapponese, filippina, coreana e indiana). La salsa è ottenuta mescolando soia, grano tostato, acqua e sale. Il suo uso sta iniziando a diffondersi molto anche in Italia. Il contenuto di sale e glutammato non ne rende consigliabile l'uso in diete povere di sodio. Al momento i nutrizionisti non quantificano l'utilizzo raccomandato. La Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu) consiglia di «limitare l’uso di condimenti alternativi contenenti sodio: come la salsa di soia, il dado da brodo, il ketchup e la senape»
Minestrone liofilizzato (sodio: 5,6/100 grammi prodotto) Si tratta di una soluzione sempre più diffusa in quanto di facile realizzazione. I prodotti liofilizzati vengono congelati, dopodiché disidratati per eliminare virus e batteri.
E la salute è più protetta. Ecco perché le confezioni devono essere ermetiche (controllate sempre con cura, al momento dell’acquisto), sterili e chiuse sottovuoto. Ma i prodotti liofilizzati hanno un contenuto di sale che spesso trascuriamo, perché non vediamo. Prodotti surgelati e liofilizzati risultano spesso addizionati in sale al fine di garantire una maggiore sapidità al palato del consumatore
Prosciutto crudo di Parma (sodio: 2,57/100 grammi prodotto) Non contiene conservanti. Ma in ragione del suo contenuto di sale, necessario al fine di evitare contaminazioni batteriche, il Prosciutto crudo di Parma va consumato con parsimonia. In cento grammi di prosciutto, c'è il quantitativo di sodio massimo che non dovrebbe essere superato ogni giorno, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità
Salame Brianza (sodio: 1,8/100 grammi di prodotto) Si tratta di un prodotto che viene realizzato nell'omonima zona, a nord di Milano e a sud di Como. Il Salame Brianza viene prodotto con carni suine provenienti da allevamenti della Lombardia, dell'Emilia Romagna e del Piemonte
Caviale (sodio: 2,2/100 grammi di prodotto) Il caviale si ottiene attraverso il trattamento e salatura delle uova di diverse specie di storione. Anche in questo caso, però, negli anni si è riusciti a realizzare un prodotto con quantità di sale (e dunque di sodio) più contenute. Anzi: oggi il caviale di maggiore qualità è considerato proprio quello meno salato
Salmone affumicato (sodio: 1,88/100 grammi di prodotto) Il salmone affumicato è ormai da anni un alimento presente in molti pranzi e cene, anche in Italia. A premiarlo è la sua versatilità: si può usare dalle tartine alla pasta, per imbottire torte salate e preparare carpacci. La maggior parte del pesce che finisce sulle tavole italiane proviene da allevamenti, principalmente scandinavi
Pecorino Si tratta di un formaggio prodotto esclusivamente con latte di pecora. Si tratta di un prodotto di origine mediterranea, ma è prodotto e diffuso anche altrove. Il sale ha funzione di salatura, selezione della flora batterica e conservazione dell'umidità in superficie
Salame Felino (sodio: 1,69/100 grammi di prodotto) Viene prodotto in provincia di Parma, come testimonia anche il suo nome, legato al Comune di Felino. Come accade per tutti i salami, anche il Felino riceve un trattamento di salagione e speziatura. In questo caso cento grammi di prodotto consumati in un solo giorno permettono di assumere quasi il 60 per cento del quantitativo di sodio massimo indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità
Salame Napoli (sodio: 1,69/100 grammi di prodotto) A dispetto del nome, si tratta di una produzione diffusa in tutta la Campania. Cento grammi di prodotto garantiscono una quantità di sodio pari al 60 per cento di quello massimo indicato dalle istituzioni sanitarie. Ma per una visione più globale, e non limitata soltanto al sodio e alla prevenzione delle malattie cardiovascolari, è meglio guardare ai 50 grammi a settimana di cui parla l'Organizzazione Mondiale della Sanità, per tenere sotto controllo anche il potenziale cancerogeno delle carni trasformate
Prosciutto crudo disossato, privo di grasso visibile (sodio: 2,4/100 grammi di prodotto) Il prosciutto crudo è in assoluto il salume col maggior contenuto di sale. E, di conseguenza, di sodio (pari al 40 per cento del quantitativo di sale). Negli anni i contenuti sono stati ridotti, ma l'aggiunta è inevitabile nel momento in cui occorre affrontare un lungo periodo di stagionatura