28-11-2017

Pancreatite acuta: che cos'è e come si cura?

Risponde Marco Soncini, direttore dell'unità operativa complessa di gastroenterologia, Asst Santi Paolo e Carlo di Milano e tesoriere dell'Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri (Aigo)

La pancreatite acuta è una patologia abbastanza frequente nella popolazione italiana e fondamentalmente ha come cause rilevanti l'alcol, da una parte, e la presenza di calcoli nelle vie biliari, dall'altra.

Queste due condizioni riassumono circa l'80-85% delle eziologie delle pancreatiti acute; poi abbiamo condizioni post chirurgiche, condizioni farmacologiche che possono indurre questo tipo di condizione clinica, che ha diversi aspetti clinici: da forme lievi, a forme moderate, a forme severe che richiedono che presentano purtroppo anche una mortalità rilevante.

Negli ultimi anni però la pancreatite acuta è diventata sempre più una condizione clinica gestita in ambito gastroenterologico e non chirurgico, perché si è osservato come il ricorrere alla chirurgia, almeno in prima battuta, è estremamente modesto: meno del 10-15% sono le condizioni che necessitano di intervento chirurgico.

Ragion per cui una buona idratazione, una anti secrezione gastrica e, ancora, praticamente una buona analgesia, inducono una buona risposta clinica anche in tempi abbastanza brevi.

Solo condizioni particolari necessitano di terapie antibiotiche per l’infettarsi delle raccolte o del materiale necrotico che si viene a formare nell'ambito di una pancreatite acuta. Quando la causa è una causa biliare, cioè indotta da calcoli che sono migrati (e dalla cistifellea) nella via biliare principale e hanno determinato questa situazione, allora, se la condizione non è particolarmente grave, l'intervento chirurgico di asportazione di questi calcoli può avvenire - della cistifellea - può avvenire già nel corso del ricovero oppure in elezione.

Viceversa se abbiamo una presenza di calcoli all'interno di un dotto principale biliare, il coledoco, allora nel corso del ricovero verrà praticata l'intervento endoscopico di estrazione di questi calcoli, per permettere una più rapida guarigione del paziente ed evitare fatti settici importanti.

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