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Alimentazione
Daniele Banfi
pubblicato il 30-07-2012

COME MANGIANO I CICLISTI? Alimentazione al Giro d'Italia: se non la curi non vinci



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In una tappa come quella dello Stelvio un ciclista arriva a bruciare quasi 7 mila chilocalorie. Reintegrarle durante la tappa è fondamentale per arrivare al traguardo. Ce ne parla il dottor Tarsi, responsabile medico del team Farnese-Selle Italia

COME MANGIANO I CICLISTI? Alimentazione al Giro d'Italia: se non la curi non vinci

Per vincere non bastano solo le gambe. Se durante una tappa non viene curata in maniera ottimale l'alimentazione, il rischio di mandare all'aria l'intera corsa aumenta in maniera considerevole.

E in una tappa dolomitica come quella di domani, dove si bruciano un'enorme quantità di calorie, non mangiare a sufficienza è una condanna certa a fare flop.

Ecco perchè per fare una buona prestazione non bastano solo i muscoli. Serve anche cervello per capire come e quanto alimentarsi.

 

GRANDE DISPENDIO ENERGETICO

Quando si affrontano montagne mitiche come lo Stelvio, il Mortirolo o il Gavia, la quantità di chilocalorie bruciate dal corpo degli atleti è paragonabile a quella che normalmente un individuo brucia in circa 3 giorni.

Come dichiara il dottor Daniele Tarsi, medico del Team Farnese con un'esperienza quasi trentennale al Giro d'Italia, «In una tappa come quella che i ciclisti affronteranno domani si bruciano generalmente dalle 6 alle 7 mila chilocalorie. Un numero che può variare a seconda del dislivello affrontato dagli atleti, dal chilometraggio della tappa e dalla temepratura esterna». Un numero impressionante che, in alcuni casi limite descritti dal dottor Tarsi al Tour de France, può raggiungere le 10 mila chilocalorie.

Video: come si alimentano i ciclisti?

 

 

ALIMENTAZIONE DEL CICLISTA

Leggendo questi numeri è dunque facile intuire quanto sia fondamentale alimentarsi in maniera corretta. «Per disputare una buona gara -spiega Tarsi- è importante dosare in maniera quasi maniacale la quantità di cibo da assumere. Tutto inizia con la colazione della mattina che deve essere molto ricca in carboidrati. Solitamente i ciclisti mangiano pane con marmellata e un piatto di pasta. Ciò deve avvenire almeno 3 ore prima della gara proprio per dare tempo al corpo di digerire completamente il cibo ingerito».

Finita la colazione ed una volta in sella non ci si deve dimenticare però di continuare ad alimentarsi. Ciò lo si fa attraverso l'assunzione, durante la gara, di piccoli panini contenenti formaggio, marmellata o prosciutto cotto.

 

QUANTO MANGIARE PRIMA DELLA TAPPA

Ma quando mangiare? Meglio subito all'inizio della gara o solo quando al ciclista viene fame? «L'ideale -continua Tarsi- è di alimentarsi nella prima parte di gara con i panini poiché ci mettono più tempo ad essere digeriti. Quando invece si avvicina il traguardo, per intenderci a circa 40-50 chilometri dall'arrivo, i prodotti migliori da consumare sono dei “gel” facilmente deglutibili ricchi di carboidrati di facile assimilazione e rapida disponibilità».

Nonostante non esista una regola fissa su quando e come alimentarsi, il mondo medico sportivo afferma però che mangiare nel momento giusto e nelle quantità giusta è il segreto per una buona prestazione. «La tempistica -spiega Tarsi- è fondamentale. Se in gara un corridore mangia troppo tardi rischia di fare flop poiché è carente di zuccheri nell'immediato. Ecco perchè la tattica di corsa prevede una cura dettagliata dell'alimentazione. Quel che si mangia nelle ore precedenti l'arrivo è il carburante in grado di fare la differenza sulla linea del traguardo».

 

ALIMENTAZIONE E RECUPERO

Ma oltre che in corsa la cura dell'alimentazione è altrettanto fondamentale quando arriva la sera. Anche in questo caso quel che si mangia per cena rappresenta la “benzina” per il giorno successivo. Questo perchè i ciclisti hanno delle scorte di grasso davvero minime.

«Per fare ciò subito dopo l'arrivo diamo ai corridori una merenda con patate lesse, ottime per reintegrare i carboidrati, della macedonia con yogurt e delle proteine in polvere.La sera invece, per reintegrare le 6 mila calorie perse durante la giornata, il menù prevede un buffet di verdura, della pasta o del riso, un secondo a base di carne rossa o bianca ed infine un dolce come ad esempio una crostata» conclude Tarsi.

Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista è redattore del sito della Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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