La dieta mediterranea attenuta i sintomi dell'asma e aiuta a convivere meglio con la malattia. La conferma da uno studio condotto su oltre 34mila francesi
Attività fisica e dieta. Oltre a ricorrere ai farmaci, l'asma può essere tenuta sotto controllo adottando uno stile di vita più salutare, che nella pratica si traduce nel solito novero di consigli che riguardano anche la prevenzione di altre malattie croniche, oltre che di diversi tumori. Via libera dunque a frutta, verdura, cereali integrali. Moderazione è invece richiesta nei consumi di prodotti di origine animale e cibi trasformati ricchi di sale e di zucchero.
Questo è quanto si evince da uno studio pubblicato sull'European Respiratory Journal, condotto al fine di aggiungere qualche tassello in più alla conoscenza del ruolo della dieta nella gestione di un problema che riguarda il cinque per cento degli italiani.
Un pool di ricercatori francesi ha per questo deciso di analizzare i dati relativi a oltre 34mila connazionali, con un quarto di loro che sono stati riconosciuti come asmatici dopo aver compilato un questionario relativo alla funzionalità respiratoria. Nell'arco di un anno i partecipanti allo studio hanno avuto modo di riferire la frequenza dei sintomi legati all'asma, l'utilizzo di farmaci per gestire le crisi e le limitazioni alle attività proporzionali al crescere della gravità delle difficoltà respiratorie. Per l'intera durata dello studio, i ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di compilare dei diari alimentari in cui sono stati riportati i consumi giornalieri, ai quali è stato poi assegnato un punteggio: tanto più alto quanto più la dieta era di maggiore qualità, secondo le indicazioni sopra citate. Escludendo altri fattori di rischio, come la sedentarietà e l'abitudine al fumo di sigaretta, i ricercatori hanno osservato che sia gli uomini sia le donne con asma, seguendo una dieta più salutare, avevano minori probabilità di dover fare i conti con i sintomi più gravi della malattia.
ECCO TUTTI I BENEFICI DELLA DIETA MEDITERRANEA
I BENEFICI DELLA DIETA MEDITERRANEA
Un’alimentazione ricca di frutta e verdura, vitamine e antiossidanti può contribuire a controllare i sintomi degli attacchi d’asma: come il respiro faticoso e sibilante, il senso di oppressione toracica e la tosse. Il legame tra asma e nutrizione è ancora da esplorare, hanno tenuto a precisare i ricercatori, «ma questo studio conferma che una dieta caratterizzata da un elevato apporto di frutta, verdura e fibre mitiga i sintomi della malattia», afferma Roland Andrianasolo, ricercatore in epidemiologia nutrizionale all'Inra di Parigi, tra gli autori dello studio. «Il beneficio potrebbe essere determinato dalle loro proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Al contario, la carne, il sale e lo zucchero incentivano la risposta infiammatoria e, di conseguenza, aggravano i sintomi dell'asma».
PIU' FIATO SE IL PESO E' NELLA NORMA
Una dieta corretta non può essere considerata alla stregua di una terapia, ma appare ormai certo che possa essere d'aiuto nella gestione dei sintomi: sia in maniera diretta sia indiretta, perché una dieta equilibrata è quanto serve per mantenere il peso corporeo nella norma. Un aspetto cruciale, dal momento che il sovrappeso non gioca a favore della gestione dell'asma. «Un regolare esercizio fisico protegge dal peggioramento della malattia - afferma Giorgio Piacentini, ordinario di pediatria all’Università di Verona e presidente della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili -. La sedentarietà incide negativamente favorendo sovrappeso e obesità negli anni successivi. Invece il movimento aiuta anche la terapia, perché potenzia la muscolatura e facilita la respirazione». Secondo Mina Gaga, a capo del dipartimento di pneumologia del Sotiria hospital di Atene e presidente della Società europea di pneumologia, «l'ultima ricerca aggiunge evidenze importanti in merito al ruolo della dieta nella gestione dei sintomi dell'asma», senza escludere «un potenziale ruolo preventivo, almeno negli adulti». I due elementi devono essere «considerati da tutti i colleghi, che dovrebbero sempre ritagliarsi un po' di tempo per parlare anche di alimentazione con i propri pazienti asmatici».
Le dieci regole per gestire le intolleranze alimentari
Le intolleranze alimentari non sono responsabili di sovrappeso e obesità Il problema dell'eccesso ponderale è causato prevalentemente da uno stile di vita inadeguato. Le intolleranze alimentari vere sono poche e possono indurre disturbi gastrointestinali o di altro genere
No all’autodiagnosi ed ai test effettuati direttamente presso i centri laboratoristici senza prescrizione medica Se si sospetta una reazione indesiderata a seguito dell’ingestione di uno o più alimenti è necessario rivolgersi al proprio medico, in grado di valutare quali indagini prescrivere per formulare la diagnosi più corretta
Non rivolgersi a personale non sanitario e attenzione a coloro che praticano professioni sanitarie senza averne alcun titolo Spesso i test non validati per la diagnosi di intolleranza alimentare vengono proposti da figure professionali eterogenee, non competenti, non abilitate e non autorizzate, anche non sanitarie. Non effettuare test per intolleranze alimentari non validati scientificamente in centri estetici, palestre, farmacie, laboratori o in altre strutture non specificatamente sanitarie. Solo il medico può fare diagnosi
Diffidare da chiunque proponga test di diagnosi di intolleranza alimentare per i quali manca evidenza scientifica di attendibilità I test non validati sono: dosaggio IGg4, test citotossico, Alcat test, test elettrici, vega test, elettroagopuntura di Voll, bioscreening, biostrengt test, sarm test, moratest, test kinesiologico, dria test, analisi del capello iridologia, biorisonanza, pulse test, riflesso cardiaco
Non escludere nessun alimento dalla dieta senza una diagnosi ed una prescrizione medica Le diete di esclusione autogestite, inappropriate e restrittive possono comportare un rischio nutrizionale non trascurabile e, nei bambini, scarsa crescita e malnutrizione. Quando si intraprende una dieta di esclusione, anche per un solo alimento o gruppo alimentare, devono essere fornite specifiche indicazioni nutrizionali
La dieta è una terapia e pertanto deve essere prescritta dal medico La dieta deve essere gestita e monitorata da un professionista competente per individuare precocemente i deficit nutrizionali e, nei bambini, verificare che l’accrescimento sia regolare
Non eliminare il glutine dalla dieta senza una diagnosi certa di patologia glutine correlata La diagnosi di tali condizioni deve essere effettuata in ambito sanitario specialistico e competente, seguendo le linee guida diagnostiche
Non eliminare latte e derivati dalla dieta senza una diagnosi certa di intolleranza al lattosio o di allergie alle proteine del latte La diagnosi di intolleranza al lattosio o allergie alle proteine del latte deve essere effettuata in ambito sanitario specialistico e competente, tramite test specifici e validati
A chi rivolgersi per una corretta diagnosi? Esclusivamente a un medico: dietologo, medico di medicina generale, pediatra di libera scelta, allergologo, diabetologo, endocrinologo, gastroenterologo, internista, pediatra
Non usare internet per diagnosi e terapia Il web, i social network ed i mass media hanno un compito informativo e divulgativo e non possono sostituire la competenza e la responsabilità del medico nella diagnosi e prescrizione medica