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Fumo
Fabio Di Todaro
pubblicato il 10-11-2014

Cosa c'è nelle sigarette elettroniche?



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Le sigarette elettroniche sono meno tossiche di quelle tradizionali, ma non innocue. Metalli, come argento e nichel, e nicotina sono alcune delle sostanze a cui sono esposti lo “svapatore” e chi gli sta accanto

Cosa c'è nelle sigarette elettroniche?

Nichel, argento, titanio e cromo: tra i metalli presenti nelle sigarette elettroniche. Oltre alla nicotina, in dosi variabili. La mappa complessiva è ancora lontana dall’essere realizzata, ma diversi studi stanno progressivamente svelando il contenuto delle sigarette elettroniche: decisamente meno dannose rispetto a quelle tradizionali, ma non innocue.

Se finora ci si era concentrati nella valutazione del vapore emesso, adesso la ricerca indipendente sta puntando a chiarire la natura delle sostanze sospese al suo interno, il cosiddetto particolato. In attesa che venga regolamentata la presenza di queste sostanze all’interno delle? e-cig, la cui vendita rimane vietata ai minorenni, c’è soltanto da credere all’affermazione condivisa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall?American Thoracic Society. «La sigaretta elettronica è e rimane una sigaretta».

 

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METALLI PESANTI DELLE SIGARETTE ELETTRONICHE

Le ultime notizie giungono da uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Science: Processes & Impacts della Royal Society of Chemistry che ha evidenziato, nel vapore emesso dalle sigarette elettroniche, la presenza superiore di nichel (fino a quattro volte) e argento rispetto ai riscontri dati dalle sigarette tradizionali e quella esclusiva di titanio e cromo.

Nessuna traccia invece del black carbon e degli idrocarburi policiclici aromatici, a seconda dei composti definiti come possibili e probabili cancerogeni dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. «Sulla base di questi risultati il consumo di sigarette elettroniche sembra dimostrare una riduzione dell'esposizione a composti tossici e cancerogeni rispetto alle sigarette normali - affermano gli autori della pubblicazione -.

Ma considerando la mancanza di supervisione e di normative, c'è la possibilità che sostanze tossiche siano utilizzate nei processi di produzione di sigarette elettroniche con conseguente rilascio nell'aerosol». Particolare attenzione desta soprattutto l’elevata presenza di nichel, verso cui sempre più persone si scoprono allergiche. «L’irritazione solitamente è di tipo cutaneo, ma non sappiamo ancora cosa possa scaturire dall’inalazione di un vapore molto caldo all’interno del quale si annidano queste sostanze», afferma Roberto Boffi, responsabile del reparto di fisiopatologia respiratoria all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

 

 

FUMO PASSIVO

L’esposizione risulta piuttosto variegata: metalli, oltre agli aromi, ma anche nicotina, segno che chi sta vicino agli svapatori non può comunque sfuggire al fumo passivo. La conferma arriva da un’indagine ambientale i cui risultati sono stati pubblicati su Environmental Research, in cui sono stati messi a confronto alcuni marcatori - la nicotina rilevata nell’aria e il metabolita cotinina rilevato nel sangue e nelle urine - prelevati da case e persone che vivono accanto a fumatori tradizionali con quelli campionati negli appartamenti degli habitué della sigaretta elettronica.

Dai dati - accostati anche a quelli relativi a un terzo gruppo di non fumatori - è emerso che chi è esposto al fumo di e-cig assorbe una quantità di nicotina quasi sei volte inferiore a quella di chi vive in un ambiente con fumatori tradizionali. Ma la dose di marcatori rilevata non è comunque trascurabile rispetto a quella di chi vive in una casa priva di fumatori.

Sicurezza, innocuità ed efficacia delle sigarette elettroniche nei percorsi che mirano ad abbandonare il fumo restano ancora da verificare.

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Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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