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Ginecologia
Redazione
pubblicato il 15-01-2013

Un questionario digitale per l'incontinenza



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Per sei milioni di italiani con disfunzioni pelviche una buona notizia: con l'ePAQ si potrà avere l'immediata archiviazione del dato clinico e della sintomatologia che consentiranno una diagnosi più precisa ed un migliore approccio terapeutico

Un questionario digitale per l'incontinenza

È in arrivo anche in Italia ePAQ (electronic Pelvi floor Assessment Questionnaire), un questionario digitale disponibile su tablet, validato dalla Società Italiana di Urodinamica (Siud) e dalla Fondazione Italiana Continenza che promette di ridurre quasi a zero i tempi di individuazione dei sintomi e le diagnosi dei disturbi del pavimento pelvico.

IL QUESTIONARIO – Buone notizie per i 6 milioni di italiani affetti da disfunzioni pelviche che potranno fornire al medico, precedentemente alla visita, il quadro clinico completo del proprio disagio attraverso la compilazione immediata, diretta e ‘touch-screen’ di un questionario tascabile. «ePAQ – spiega Giulio Del Popolo, presidente della SIUD e Direttore della SODC di Neuro-Urologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze – evita di sottoporre al paziente domande inutili, favorisce l’archiviazione elettronica in tempo reale dei dati clinici e velocizza il processo di diagnosi e cura dei disturbi del pavimento pelvico». Il questionario consente di disporre di un report chiaro e preciso delle manifestazioni e delle aree problematiche di ogni singolo paziente ma anche dell’impatto che la malattia ha sulla qualità della vita. «Le disfunzioni pelviche, che possono insorgere anche da una postura scorretta – commenta Marco Soligo, dirigente medico di Ginecologia-Ostetricia dell’Ospedale San Carlo Borromeo di Milano – sono spesso correlate a dolore pelvico, disfunzioni erettili, incontinenza, stipsi, prolasso, infezioni alle vie urinarie». Ad esserne colpite sono soprattutto le donne: oltre 2 milioni soffrono di incontinenza, 3 milioni di endometriosi, una su 5 di dolore pelvico, una su 10 di vulvodinia, il 7% di cistite interstiziale o sindrome della vescica dolorosa. «Si tratta di sintomatologie a volte misconosciute o diagnosticate con ritardo – dichiara ancora il Presidente della SIUD – a discapito dell’inizio tempestivo di un trattamento adeguato. ePAQ aiuta a non cadere in errore e ad affrontare la malattia fin dalle prime manifestazioni».

I RISULTATI – Il questionario ha riscosso il parere (positivo) unanime di medici e specialisti che sottolineano l’importanza di poter fruire di nuove tecnologie in grado di garantire non solo un continuo confronto e lavoro di rete tra i centri specializzati ma anche di dare al paziente una migliore qualità di servizio «Il progetto ePAQ rappresenta l’embrione dell’ospedale virtuale che offre assistenza diagnostica terapeutica a domicilio. Nei paesi come la Gran Bretagna dove è già utilizzato – conclude il Professor Del Popolo – ha dato ottimi risultati sia sul miglioramento della qualità della vita del paziente sia sull’approccio al trattamento dei disturbi». Ora gli esperti chiedono alle Asl italiane l’adesione al progetto e la dotazione di tecnologia digitale per valutarne sul campo l’accoglienza di una prima ‘diagnosi digitale’ fra la popolazione, l’efficienza e l’efficacia del questionario sul controllo della malattia. 

Francesca Morelli

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