Chiudi
Pediatria
Fabio Di Todaro
pubblicato il 23-07-2019

Salute maschile: per i ragazzi italiani non è una priorità



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

Un'indagine condotta su oltre diecimila 18enni evidenzia una scarsa attenzione alla salute andrologica. L'abuso di alcol può determinare un ridotto sviluppo dei testicoli

Salute maschile: per i ragazzi italiani non è una priorità

Sulla carta, la loro salute è all'apice. La maggior parte degli adolescenti gode di condizioni eccellenti e, vista la lunga prospettiva di vita che si ritrova davanti, difficilmente si preoccupa di fare prevenzione. Ma sebbene il presente spesso non dia preoccupazioni, tra i 14 e i 19 anni occorre sensibilizzare i ragazzi su alcuni aspetti fondamentali per la salute. È durante le scuole superiori, infatti, che avviene quasi sempre il primo «approccio» con le sigarette, l'alcol e le droghe. Oltre alla maturazione e alle prime esperienze sessuali, che troppo spesso si consumano ignorando le possibili «insidie». Da qui l'importanza di confrontarsi con i «teenager» su alcune questioni cruciali per la loro crescita. Fondazione Umberto Veronesi lo fa da tempo, con progetti di divulgazione mirati a raggiungere gli studenti di tutte le età. Ma indagando tra le abitudini dei ragazzi, si scopre che c'è ancora molta strada da percorrere.

ALCOL E DROGHE ANCORA MOLTO DIFFUSI

A portare a questa conclusione è l'esito di un'indagine condotta dalla Società Italiana di Andrologia e Medicina Sessuale (Siams), con il supporto del Ministero della Salute. La ricerca, frutto di oltre diecimila interviste e quasi quattromila visite andrologiche effettuate con adolescenti (maschi) all'ultimo anno delle scuole superiori, ha evidenziato come i comportamenti a rischio siano molto diffusi. Tra questi, il triste primato spetta al consumo di alcolici (rilevato nell'80.6 per cento degli intervistati). In media, quasi un diciottenne su tre consuma oltre cinque drink in un fine settimana. A seguire l'uso di droghe illegali (46.5 per cento) e il fumo di sigaretta (32.6 per cento). La metà di loro, leggendo i risultati del lavoro pubblicato sulla rivista Andrology, ha provato almeno una sostanza illegale: principalmente hashish o marijuana (45-50 per cento), «popper» (12-17 per cento) e cocaina (8-10 per cento). Mentre sfiora il 30 per cento la quota di ragazzi che accende come minimo dieci sigarette al giorno. 

Adolescenti: troppi social media e tv «avvicinano» la depressione

 

Download

REGISTRATI

per scaricare o sfogliare il materiale

SAM Salute al maschile. Conoscere. Prevenire. Curare.

CONTENUTO PLUS

Contenuto
Plus

Sei già registrato? ACCEDI

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

SESSO SENZA PRECAUZIONI

Oltre a queste abitudini, a mettere a repentaglio la salute degli adolescenti sono anche le prime esperienze sessuali. L'abitudine a non usare precauzioni durante i rapporti è ancora molto diffusa - riguarda 49 adolescenti sui 60 sessualmente attivi: 16 anni l'età media del primo rapporto - e può essere anche una diretta conseguenza del frequente utilizzo di sostanze psicoattive. Le droghe, d'altra parte, sono spesso utilizzate dai giovanissimi con lo scopo di abbattere i freni inibitori. Ma questa scelta, che molti ragazzi considerano una risposta alla timidezza, può spianare la strada a comportamenti rischiosi. Le cui conseguenze, peraltro, non sempre sono visibili subito, ma tendono a manifestarsi nel medio e lungo termine. 

COME EFFETTUARE
L'AUTOPALPAZIONE DEL TESTICOLO? 

RAGAZZI POCO ATTENTI ALLA PREVENZIONE  

Oltre a derivare da quanto dichiarato dagli stessi ragazzi, le preoccupazioni hanno trovato conferma nei consulti andrologici a cui quasi oltre un adolescente su tre ha scelto volontariamente di sottoporsi all'interno della propria scuola. Gli specialisti coinvolti hanno così potuto rilevare condizioni - in ordine di frequenza - quali il varicocele (27 per cento), l'ipotrofia bilaterale testicolare (14 per cento), la fimosi (7.1 per cento), l'eiaculazione precoce (5.1 per cento) e una pregressa infezione a trasmissione sessuale (4.7 per cento). Dati che dimostrano come, a differenza delle ragazze, i maschi siano ancora poco attenti all'importanza di verificare il corretto sviluppo dell'apparato genitale. Eppure è proprio tra i 14 e i 19 anni che la sua maturazione giunge a compimento. Come fare in modo, allora, che le corrette informazioni arrivino a destinazione? «Ponendo gli stessi adolescenti al centro della scena e facendo in modo che siano loro stessi a veicolare contenuti legati alla prevenzione e alla diagnosi precoce», è la proposta degli autori dello studio.


La salute si studierà a scuola: nuova «materia» al via dal 2019-2020


L'ALCOL SI «VEDE» ANCHE SUI TESTICOLI

Incrociando le informazioni riportate nei questionari con quelle tratte dall'osservazione clinica, gli specialisti hanno notato per la prima volta che l'abuso di alcol è associato a un ridotto sviluppo dei testicoli. La stessa correlazione - seppur più debole - è stata osservata tra gli assuntori di altre sostanze stupefacenti e tra i ragazzi troppo magri o obesi. Il dato, seppur insufficiente a dimostrare una causalità diretta, conferma un'ipotesi avanzata per la prima volta 33 anni fa. L'etanolo sopprimerebbe la secrezione di due ormoni ipotalamici (LHRH e GHRH) che danno il via alla maturazione sessuale. Risultato? Una pubertà «rallentata» e «tardiva». Detto ciò, «non siamo in grado di confermare che quanto osservato determini una produzione di spermatozoi inferiore o di peggiore qualità», frenano i ricercatori. 

Sostieni la ricerca, sostieni la vita. Dona ora per la ricerca contro i tumori maschili

La ricerca ha bisogno di te

La ricerca ha bisogno di te

Sostieni la ricerca,
sostieni la vita


Scegli la tua donazione

Importo che vuoi donare


Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina