Una scelta che farà sicuramente discutere. L’Inghilterra è la prima nazione al mondo ad aver approvato l’utilizzo della tecnica di fecondazione artificiale che prevede il contributo di tre persone: padre, madre e donatrice di Dna mitocondriale. Un’evoluzione della tradizionale fecondazione in vitro che consentirà di evitare la trasmissione di alcune patologie genetiche dalla madre al figlio. Secondo il Governo inglese saranno circa 150 l’anno le coppie britanniche che potrebbero utilizzare la nuova procedura. Ma di cosa si tratta?
COSA CAMBIA?
La tecnica, ideata da un gruppo di scienziati della University of Newcastle (Inghilterra) prende il nome di “donazione mitocondriale”. Quello che si ottiene è un embrione frutto del contributo di tre genitori biologici. La tecnica consiste nella sostituzione in laboratorio del Dna mitocondriale presente nella cellula uovo della madre con uno proveniente da una donatrice. La prole, dunque, erediterà una porzione - pari a circa 0,1% del proprio patrimonio genetico - dalla seconda donna. Una modifica permanente che passerà anche alle generazioni successive.
DIETA IN GRAVIDANZA:
QUALI PRECAUZIONI ADOTTARE?

I MITOCONDRI
Questa porzione di Dna è fondamentale per il corretto funzionamento delle cellule e viene trasferito esclusivamente di madre in figlio. Il materiale genetico mitocondriale del padre infatti non passa alla prole. Ecco perché, per evitare la malattia, l’azione di sostituzione avviene solo nelle madri. Mutazioni a carico di questa porzione di Dna sono alla base di alcune importanti e gravi patologie in particolare a carico del sistema nervoso, muscolare e cardiocircolatorio. La sostituzione del materiale, secondo gli scienziati, è garanzia di prevenzione per questo genere di malattie.