Una mamma in salute protegge il cuore del suo bambino
Quanto più una mamma segue uno stile di vita equilibrato, tanto più protegge la salute cardiovascolare dei propri figli. Anche una volta divenuti adulti
Non si finisce mai di essere madri. Uno studio statunitense mostra che se la mamma segue uno stile di vita sano, comprendente dieta ed esercizio fisico costante, può allontanare anche di quasi dieci anni la comparsa di disturbi cardiovascolari in un figlio (ormai adulto). «La ricerca dimostra che le madri sono le prime guardiane della salute dei figli», commenta James Muchira, ricercatore della Vanderbilt University (Tennessee, Stati Uniti) il cui studio è stato pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology.
I BENEFICI DELL'ATTIVITÀ FISICA PER LA SALUTE
LO STILE DI VITA DEI GENITORI E LE RICADUTE SUI FIGLI
Precedenti indagini hanno mostrato che i genitori trasmettono la loro eredità ai figli in fatto di salute con i geni, ma anche attraverso l’ambiente e gli stili di vita. Stavolta gli scienziati hanno esaminato il rapporto tra madre e figlio (o figlia) e padre e figlio (o figlia). Il lavoro è stato condotto su 1.989 famiglie (attingendo al famoso FraminghamHeart Study, condotto dal 1948 con l'obiettivo di stimare il rischio delle malattie cardiovascolari), avviato quando i figli avevano 32 anni e concluso dopo il compimento dei 46. Obbiettivo: verificare quando si fossero manifestati problemi cardiocircolatori. «Sono cioè stati seguiti nelle fasce di età in cui di solito si verificano infarti o ictus», ha spiegato Muchira. La qualità dello stile di vita di padri e madri è stata calcolata valutando sette fattori: abitudine al fumo, qualità della dieta, tempo dedicato all’attività fisica, peso corporeo, pressione sanguigna, valori di colesterolo e glicemia. Ed è stato catalogato in: carente (da 0 a 2 fattori seguiti), intermedio (da 3 a 4) e ideale (da 5 a 7). È così risultato che i figli di madri dallo stile di vita ideale vivevano più di nove anni liberi da problemi cardiovascolari rispetto ai nati da donne con uno stile di vita carente da un punto di vista salutare.
Analizzando i rapporti dei figli con i padri, al contrario, non è stata trovata una significativa influenza dello stile di vita rispetto alla data di insorgenza di disturbi cardiovascolari nella prole. Muchira sottolinea che il forte ruolo della madre è una combinazione del suo stato di salute durante la gravidanza e dell’ambiente in cui cresce i figli nei primi anni di vita. «Se le madri hanno il diabete o l'ipertensione nei nove mesi di gestazione, questi fattori di rischio restano impressi nei loro figli a un’età piuttosto bassa. Inoltre le madri si occupano delle prime cure dei loro nati e più di ogni altro ne modellano i comportamenti». I figli maschi sono risultati più segnati da uno stile di vita carente delle madri più delle figlie, continuandone le cattive abitudini. Per l’esperto ciò significa che possiamo prendere in mano le sorti della nostra salute. «Chi eredita dalla madre un alto rischio, può abbassarlo perseguendo uno stile di vita sano e riuscire così a interrompere la catena dei disturbi cardiovascolari precoci che è possibile prevenire», spiega. «E così ci sarà un miglior lascito anche per i nipoti».
FIGLI MASCHI PIÙ PENALIZZATI DAGLI «ERRORI» MATERNI
Commenta Pablo Werba, responsabile dell’unità di ricerca prevenzione dell’aterosclerosi dell’Irccs Centro Cardiologico Monzino di Milano: «I risultati di questo studio suggeriscono che forse bisogna emendare la frase latina “Qualis pater, talis filius” (tale è il padre, tale è il figlio) e dire invece "Qualis mater, talis filius, almeno per quanto riguarda il rischio di un individuo di ereditare problemi cardiovascolari dai propri genitori. I risultati rendono evidente una influenza materna significativamente maggiore di quella paterna sul futuro cardiovascolare delle figlie, e più forte ancora, se negativa, su quello dei figli maschi».
Continua Werba: «Questa trasmissione da madri a figli potrebbe iniziare già dal concepimento attraverso un’influenza diretta dello stile di vita della donna gestante (esposizione a tossici, tipo di dieta, livello di attività fisica, ndr) sulla funzionalità a lungo termine dei geni del bambino in grembo (è la programmazione dello sviluppo attraverso modificazioni epigenetiche, ndr), ma anche essere la conseguenza della forte impronta che il comportamento materno segna sui figli, in particolare durante i primi anni della loro vita. Qualsiasi fosse il meccanismo alla base delle osservazioni di questo studio, risulta evidente l’importanza di ottimizzare la salute cardiovascolare delle donne in età riproduttiva e delle madri di bambini piccoli per troncare la trasmissione inter-generazionale delle malattie cardiovascolari».
Mamme: dieci consigli da seguire se vostro figlio non mangia
Tutta la famiglia deve cercare di avere la stessa alimentazione Il bambino è influenzato a livello sociale nella scelta degli alimenti e tende a mangiare per imitazione. In questo ambito la famiglia ricopre un ruolo cruciale come modello
Riproponete gli alimenti più volte Il consumo ripetuto di un alimento aumenta il gusto del bambino per l'alimento stesso. Non presentate lo stesso piatto in maniera continuativa, ma fatelo a distanza di tempo per non generare noia. Sulla tavola devono essere proposti sempre tutti gli alimenti, compresi quelli non graditi dal piccolo, cucinati in maniera differente
Non costringete il bambino ad assaggiare un alimento con forza L'assaggio forzato può accrescere l'avversione del piccolo. Anche proporre un premio a seguito dell'azione non porta il bambino a consumare volontariamente il cibo, piuttosto a sovralimentarsi solo per ottenere il premio
L'orario del pasto deve essere rispettato Il pasto deve essere un momento ben preciso della giornata: è opportuno che tutta la famiglia mangi alla stessa ora e alla stessa tavola
No giochi, no tv Il pasto è un momento importante, non sono concesse distrazioni. Occorre invitare il piccolo a spegnere la televisione e ad allontanare i giochi. Quindi lasciatelo libero di sperimentare e conoscere gli alimenti presenti sulla tavola
Portatelo a fare spesa Mamma e papà possono lasciarsi aiutare dal proprio figlio nella scelta degli alimenti da acquistare. Rendete partecipe il bambino nel momento della spesa: così si sentirà padrone delle proprie scelte
Organizzate un percorso di familiarizzazione col cibo Il rifiuto di alcuni alimenti si accompagna spesso al rifiuto ad assaggiare. Per portare i ragazzi a provare il sapore di un cibo è necessario stimolarne la curiosità attraverso i sensi: dalla conoscenza alla sperimentazione
Coinvolgete il bambino mentre si cucina Il bambino deve poter prendere confidenza con ciò che ha scelto al supermercato attraverso i cinque sensi in un percorso di avvicinamento al nuovo: lavare, sbucciare, tagliare e inventare ricette insieme a mamma e papà per essere invogliato a gustare le proprie creazioni
L'ultimo passo: assaggiare assieme Dopo aver preparato insieme il piatto, mangiate qualcosa che il bambino ha visto nascere e che ha conosciuto in tutte le fasi di preparazione. Questo comportamento può rassicurarlo e fargli vincere la neofobia. Se ciò non accade, non forzatelo nell'assaggio, ma riproponete nel tempo e più volte il cibo non amato, in modalità diverse
La cucina diventa una festa Prendete un cappellino da chef e rendete partecipe il bambino. Il tempo giocherà a favore di tutta la famiglia