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Neuroscienze

Alzheimer: l’Italia divisa in due nell’accesso alle cure

La survey dell'ISS mette in luce profonde disuguaglianze territoriali nella rete dei servizi per le persone con demenza

In Italia l’accesso ai servizi per le persone con demenza è fortemente diseguale. A pesare è soprattutto il divario tra Nord e Sud del Paese, dove la disponibilità di strutture fondamentali come Residenze sanitarie assistenziali (Rsa), Centri Diurni e Centri per i disturbi cognitivi e le demenze (Cdcd) risulta nettamente inferiore. È quanto emerge dalla survey condotta nel 2022-2023 dall’Osservatorio Demenze dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), presentata nel corso del convegno “I Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze e la gestione integrata della demenza”.

UN PROBLEMA DI SANITÀ PUBBLICA

Le demenze rappresentano una delle principali sfide sanitarie e sociali del nostro tempo. In Italia coinvolgono direttamente circa il 10% della popolazione, considerando le persone con demenza o con Mild Cognitive Impairment (MCI) e i loro familiari. Il costo complessivo annuo è stimato in 23,6 miliardi di euro, di cui ben il 63% grava sulle famiglie.

«Il tema delle demenze è fondamentale per la salute pubblica, per le sue implicazioni non soltanto cliniche», afferma il presidente dell’Iss Rocco Bellantone. «Basti pensare che interessa direttamente circa il 10% della popolazione italiana tra persone con problemi cognitivi (demenza e Mild-Cognitive Impairment) e loro familiari ed ha un costo annuo complessivo di 23,6 miliardi di euro di cui il 63% a carico delle famiglie. Questi dati, insieme a tutto il lavoro dell’Osservatorio Demenze, sono un’utile bussola per i decisori politici nell’elaborazione delle strategie per affrontare questo problema».

POCHE STRUTTURE AL SUD

La survey ha coinvolto oltre 3.600 Rsa e più di 1.000 Centri Diurni, mettendo in evidenza una distribuzione molto disomogenea sul territorio nazionale. Se nel Nord l’offerta di servizi è relativamente più ampia, nel Centro diminuisce sensibilmente e nel Sud e nelle Isole diventa critica.

In particolare:

  • al Sud-Isole ci sono circa quattro volte meno Rsa e Centri Diurni rispetto al Nord;
  • per i Centri Diurni, il rapporto è di 699 persone con demenza per ogni centro al Nord, che sale a 1.108 al Centro e arriva a 3.145 al Sud;
  • per le Rsa, si passa da una struttura ogni 224 casi di demenza al Nord a una ogni 884 al Sud.

A questo si aggiunge un altro dato significativo: solo il 25% degli ospiti con demenza nelle Rsa accede a un modulo o nucleo Alzheimer, e appena il 24% dei Centri Diurni è specificamente dedicato a questa patologia.

LE CRITICITÀ DEI CENTRI PER LE DEMENZE

Anche i CDCD (Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze), strutture chiave per la diagnosi e la presa in carico delle persone con disturbi cognitivi, mostrano importanti criticità. Secondo la survey:

  • il 9% dei centri dispone del solo medico;
  • oltre il 35% non ha né uno psicologo né un neuropsicologo;
  • quasi un quarto è aperto solo un giorno a settimana;
  • il 23% ha tempi di attesa superiori a tre mesi per la prima visita;
  • il 75% delle persone con demenza non è inserito in un Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta).

IL RISCHIO DI NUOVE DISEGUAGLIANZE

Questa situazione rischia di aggravarsi ulteriormente con l’arrivo dei nuovi farmaci per l’Alzheimer.

«L’imminente immissione in commercio dei nuovi farmaci per l’Alzheimer creerà, allo stato attuale, una ulteriore profonda diseguaglianza in termini di accesso e mantenimento delle cure - afferma Nicola Vanacore, responsabile dell’Osservatorio Demenze dell’Iss - tra il 10% dei pazienti candidati al trattamento, che richiederà un impegno notevole di risorse umane e strutturali, ed il restante 90% dei pazienti che non potranno essere trattati». Da qui l’appello a un rafforzamento del finanziamento e dell’attuazione del Piano Nazionale Demenze.

IL RUOLO DEL FONDO ALZHEIMER E DEMENZE

Il Fondo Alzheimer e Demenze sostiene progetti regionali per potenziare l’offerta sanitaria, con una dotazione di 15 milioni di euro prevista per il 2026. Nell’ambito del Fondo 2024-2026, l’Osservatorio Demenze dell’Iss è impegnato in diverse attività strategiche: dall’aggiornamento del Piano Nazionale Demenze alla formazione dei professionisti sanitari, dalla prevenzione alla definizione di indicatori per monitorare servizi e Pdta, fino alla definizione di interventi di tele-riabilitazione con particolare impegno nello sviluppo di un dispositivo medico di proprietà pubblica per la stimolazione cognitiva in remoto delle persone con lieve deficit. Ridurre le disuguaglianze territoriali e garantire un accesso equo alle cure non è solo una questione organizzativa, ma una priorità di salute pubblica.

 

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