Peired Anna Julie

NOTE BIOGRAFICHE

  • Nata a Tolosa (Francia) nel 1977
  • Laureata in Biologia presso l’Université Toulouse III “Paul Sabatier”, Tolosa (Francia)
  • PhD in Biotecnologie endocrinologiche, molecolari e rigenerative presso l’Università degli Studi di Firenze

2021

Studio del carcinoma papillare renale a livello delle singole cellule

Il carcinoma papillare renale (pRCC) rappresenta il 20% di tutti i tumori ai reni. Oggi la rimozione chirurgica (seguita da radiazioni e chemioterapia) rimane la prima scelta per il trattamento di questo tumore, ma possono insorgere resistenze ai farmaci con ricomparsa del tumore e metastasi.


Studi recenti hanno appurato che il danno renale acuto ai progenitori delle cellule renali non differenziate - cioè non completamente mature - rappresenta un fattore di rischio per il carcinoma papillare renale. Tuttavia, i meccanismi che portano alla trasformazione dei progenitori in cellule tumorali sono ancora sconosciuti.

Obiettivo del progetto sarà studiare in maniera approfondita tutte le molecole collegate al danno renale acuto e coinvolte nello sviluppo dei progenitori renali. A questo scopo sarà utilizzata una nuova tecnologia per “leggere” il contenuto di RNA (un acido nucleico simile al DNA) presente nelle singole cellule tumorali provenienti da un modello animale con pRCC.


I risultati ottenuti permetteranno di creare un database pubblico, fruibile dall’intera comunità scientifica, così da aprire la strada allo sviluppo di nuove terapie per il carcinoma papillare renale.

 

Dove svilupperà il progetto:

Università degli Studi di Firenze

Area

2020

Terapia di differenziazione per il trattamento del carcinoma papillare renale

Il carcinoma papillare renale rappresenta il 20% di tutti i tumori ai reni. Un fattore di rischio per il suo sviluppo è il danno renale acuto ai progenitori delle cellule renali non completamente mature (in termine tecnico non differenziate). Poiché nei progenitori renali si possono anche nascondere cellule staminali del cancro, coinvolte nella resistenza alle terapie, l’ipotesi è che una terapia di differenziazione contro i progenitori (in grado, cioè, di farli maturare e differenziare completamente) possa ridurre il carcinoma papillare renale nei pazienti. Obiettivo del progetto sarà verificare questa ipotesi utilizzando molecole chiamate HDACi, note per indurre maturazione, differenziazione e morte delle cellule. Gli HDACi verranno sperimentati in colture cellulari in vitro 3D, che simulano la massa e la struttura tumorale, e successivamente anche in vivo, grazie a modelli animali di topo con tumore renale. Verranno dunque verificati gli effetti sulla crescita e sul comportamento del tumore, e i risultati getteranno le basi per l’uso di terapie di differenziazione nel carcinoma papillare renale, fornendo nuove prospettive terapeutiche.

Scopo del progetto: sperimentare l’efficacia antitumorale di una terapia di “differenziazione e maturazione” nelle cellule staminali del carcinoma papillare renale.

Dove svolgerà il progetto:

Università degli Studi di Firenze

Area

Oncologia

2019

Studio dei sottotipi cellulari all’origine dei carcinomi renali

 

Il carcinoma a cellule renali (CCR) è un tumore alquanto frequente, ma i meccanismi alla base dello sviluppo dei suoi sottotipi sono in gran parte sconosciuti. Mentre alcuni fattori causali per questo carcinoma sono noti, la maggior parte dei casi si verifica in apparente assenza di chiari fattori di rischio.

In pazienti affetti da CCR, un precedente episodio di insufficienza renale acuta rappresenta un fattore di rischio per i due sottotipi di tumore renale definiti papillare e a cellule chiare. Durante un’insufficienza renale acuta, nelle cellule viene attivato un meccanismo di segnalazione che passa attraverso una proteina detta Notch. È stato osservato che in un modello animale un’attivazione eccessiva di Notch nel rene provoca lo sviluppo di tumori papillari e di lesioni composte da cellule chiare; inoltre nei pazienti affetti da CCR alti livelli di Notch sono associati ad una prognosi peggiore.

Questo progetto vuole chiarire da quali tipi di cellule si originino i diversi sottotipi tumorali sotto stimolazione di Notch. Tale caratterizzazione consentirà di proporre nuove opzioni terapeutiche.

Area

Oncologia

2018

Ruolo dell’insufficienza renale acuta nello sviluppo del carcinoma renale

Il carcinoma a cellule renali (CCR) è un tumore molto frequente, ma i meccanismi alla base dello sviluppo dei diversi sottotipi sono in gran parte sconosciuti. I fattori di rischio includono obesità, diabete, ipertensione e genetica; tuttavia, la maggior parte dei tumori si verifica in apparente assenza di chiari fattori di rischio. Un danno nei tessuti è un cofattore importante per molti tipi di tumori, l’insufficienza renale acuta (IRA) potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo del carcinoma. In uno studio retrospettivo osservazionale che coinvolge pazienti sottoposti a chirurgia per il CCR, è stato osservato che un precedente episodio di IRA è un fattore di rischio indipendente. Questo progetto si concentrerà sullo sviluppo di un modello di topo transgenico che consenta lo studio dell’effetto dell'IRA sulla formazione del carcinoma renale. Successivamente verrà sviluppato un ulteriore modello per effettuare un'analisi clonale dei carcinomi renali, e cioè per tracciare e comprendere l'origine dei vari tipi di CCR. I risultati della ricerca contribuiranno a definire l'IRA come un fattore di rischio per lo sviluppo di cancro renale, con importanti implicazioni cliniche per la gestione del paziente.

Lo studio ha come obiettivo lo sviluppo di un modello animale di carcinoma del rene idoneo per studiare l’impatto dell’insufficienza renale acuta del cancro.

Dove svolgerà il progetto:

Università degli Studi di Firenze

Area

Oncologia
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