Costanza Brunella

NOTE BIOGRAFICHE: 

  • Nata a Cosenza nel 1987
  • Laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche presso l’Università della Calabria
  • PhD in Biomedical and Pharmaceutical Science presso la University of Liege (Belgio)

2022

Metabolismo e resistenza alla terapia farmacologica anti-LSD1 nel glioblastoma

Il glioblastoma multiforme è il tumore cerebrale maligno più comune negli adulti. Questa neoplasia è caratterizzata da una prognosi infausta soprattutto a causa della resistenza alle terapie e all’alta possibilità di recidive tumorali. Queste caratteristiche rendono il tumore particolarmente aggressivo e sono dovute principalmente alla presenza di cellule staminali tumorali, in grado di alimentare il tumore e sopravvivere anche in condizioni sfavorevoli grazie a un metabolismo molto versatile. Studi recenti hanno dimostrato il ruolo fondamentale della proteina LSD1 nel promuovere lo sviluppo tumorale, agendo sul metabolismo delle cellule cancerose. Spesso, tuttavia, il glioblastoma si dimostra resistente ai farmaci pensati per colpire LSD1. Risultati preliminari indicano che la proteina PGAP1 potrebbe essere il mediatore di questa resistenza. L’obiettivo del progetto sarà analizzare gli effetti della rimozione di LSD1 in combinazione con PGAP1 in colture cellulari di glioblastoma, studiando le differenze tra colture cellulari che a oggi si sono rivelate resistenti all’inibizione farmacologica di LSD1. I risultati permetteranno di disegnare terapie ad hoc per pazienti difficilmente trattabili.

Dove svilupperà il progetto

Istituto Europeo di Oncologia (IEO), Milano

Area

Oncologia

2021

Meccanismi di resistenza all'inibizione di LSD1 nel glioblastoma

Il glioblastoma multiforme è il tumore cerebrale maligno più comune negli adulti. Questa neoplasia è caratterizzata da prognosi infausta soprattutto a causa della resistenza alle terapie e la forte possibilità di recidive tumorali. Queste caratteristiche rendono il tumore particolarmente aggressivo e sono dovute principalmente alla presenza di cellule staminali tumorali, in grado di alimentare il tumore e sopravvivere anche in condizioni sfavorevoli grazie a un metabolismo molto versatile. Le cellule staminali tumorali sono un ottimo bersaglio farmacologico: studi recenti hanno dimostrato il ruolo fondamentale della proteina LSD1 nel promuovere lo sviluppo tumorale, agendo sul metabolismo delle cellule cancerose.

Spesso, tuttavia, il glioblastoma si dimostra resistente ai farmaci pensati per colpire LSD1. Obiettivo del progetto sarà di analizzare gli effetti della rimozione di LSD1 nelle cellule di glioblastoma in vitro. In particolare, verranno identificati e valutati i cambiamenti nell’attività di alcuni geni chiave della regolazione metabolica, resistenti all’inibizione farmacologica di LSD1. I risultati permetteranno di disegnare terapie ad hoc per pazienti difficilmente trattabili.

Dove svilupperà il progetto:

Istituto Europeo di Oncologia (IEO), Milano

Area

Oncologia

2020

Identificare meccanismi di resistenza ad inibitori di LSD1 nel glioblastoma

 

Il glioblastoma multiforme è il tumore cerebrale maligno più comune negli adulti. Questa neoplasia è caratterizzata da una prognosi infausta, soprattutto a causa della resistenza alle terapie e la forte possibilità di recidive tumorali. Queste caratteristiche rendono il tumore particolarmente aggressivo e sono dovute principalmente alla presenza di cellule staminali tumorali, una piccola popolazione di cellule cancerose in grado di sostenere la crescita della neoplasia.

Per via della loro importanza le cellule staminali tumorali rappresentano un eccellente bersaglio farmacologico. Studi recenti hanno dimostrato il ruolo fondamentale di LSD1, una proteina alterata o prodotta in eccesso in numerosi tumori, coinvolta nel mantenimento della proprietà staminali. In particolare, LSD1 sembra svolgere la sua funzione agendo sul metabolismo delle cellule cancerose: obiettivo del progetto sarà analizzare gli effetti della privazione di LSD1 sulle cellule di glioblastoma in vitro.


In particolare verranno identificati e valutati i cambiamenti nell’attività? di geni chiave coinvolti nella regolazione metabolica, con l’obiettivo di sviluppare nuove terapie ad hoc per pazienti.

  

Dove svolgerà il progetto:

Istituto Europeo di Oncologia, Milano

Area

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