Alexandrova Elena

NOTE BIOGRAFICHE: 

• Nata a Mytisci (Russia) nel 1983
• Laureata in Matematica e Fisica Applicata presso il Moscow Institute of Physics and Technology, Mosca (Russia)
• PhD in Biologia Molecolare presso il Shemyakin-Ovchinnikov Institute of Bioorganic Chemistry, Mosca (Russia)

2023

BRPF1 come bersaglio per nuove terapie nel tumore ovarico

Il tumore all’ovaio è una neoplasia ginecologica maligna che viene spesso diagnosticata in fase avanzata, quando il tumore ha la tendenza a sviluppare resistenza ai farmaci e le pazienti mostrano frequenti ricadute dopo il trattamento. Per questi motivi è urgente identificare nuovi bersagli farmacologici partendo da una conoscenza approfondita della “biologia” del tumore. Recentemente sono stati individuati diversi geni importanti per la sopravvivenza e la proliferazione del tumore e, tra questi, c’è BRPF1. Il gene BRPF1, che produce l’omonima proteina brpf1, è legato a processi che modificano la lettura del DNA (epigenetica) ed è implicato in diverse forme tumorali. In particolare, studi preliminari hanno dimostrato che la proteina del gene BRPF1 è presente ad alti livelli nel tumore all’ovaio, mentre una sua inibizione riduce la crescita e aumenta la morte di cellule tumorali ovariche in vitro. Obiettivo del progetto sarà studiare i meccanismi molecolari pro-tumorali di BRPF1, e capire se l’inibizione farmacologica di questo gene possa rappresentare una nuova strategia terapeutica nel trattamento del carcinoma ovarico.

Dove svilupperà il progetto:

Università degli Studi di Salerno

Area

Oncologia

2022

I geni responsabili della sopravvivenza del tumore ovarico come bersaglio per nuove terapie

Il tumore all’ovaio è una neoplasia ginecologica maligna che viene spesso diagno-sticata in fase avanzata, quando il tumore ha la tendenza a sviluppare resistenza ai farmaci e le pazienti mostrano frequenti ricadute dopo il trattamento. Per questi motivi è urgente identificare nuovi bersagli farmacologici partendo da una conoscenza approfondita della “biologia” del tumore. Recentemente sono stati individuati diversi geni che sembrano importanti per la sopravvivenza e la proliferazione del tumore e, tra questi, due in particolare si sono rivelati cruciali in modelli cellulari tumorali in vitro: MEN1 e BRPF1. Entrambi i geni sono coinvolti in processi che modificano la lettura del DNA e sembrano essere implicati in diverse forme tumorali. Obiettivo del progetto sarà studiare i meccanismi molecolari alla base dell’azione pro-tumorale di MEN1 e BRPF1 nel tumore ovarico, per capire se l’inibizione farmacologica della loro attività possa rappresentare una nuova strategia terapeutica nel trattamento del carcinoma ovarico.

Dove svilupperà il progetto

Università degli Studi di Salerno

Area

Oncologia

2021

Identificare i geni responsabili della sopravvivenza del tumore ovarico

Il tumore all’ovaio è una neoplasia ginecologica maligna che viene spesso diagnosticata in fase avanzata, quando il tumore ha la tendenza a sviluppare resistenza ai farmaci e le pazienti mostrano frequenti ricadute dopo il trattamento. Per questi motivi è urgente identificare nuovi bersagli farmacologici partendo da una conoscenza approfondita della biologia del tumore.

 

Recentemente, utilizzando un approccio basato sul gene editing (una tecnica di modifica puntuale del DNA), sono stati individuati diversi geni che potrebbero rivelarsi cruciali per la sopravvivenza e la proliferazione del tumore. Obiettivo del progetto sarà analizzare singolarmente questi geni tramite tecnica knock-outcioè rendendoli inoperativi in modo puntuale e specifico.


In questo modo sarà possibile valutare il loro effetto sulla crescita del tumore ovarico, studiarne i meccanismi molecolari correlati e, potenzialmente, individuare nuovi bersagli molecolari che potrebbero rivelarsi utili nella terapia contro questo carcinoma.

 

Dove svilupperà il progetto:

Università degli Studi di Salerno

2020

Molecole che bloccano la proteina DOT1L come terapia del tumore ovarico

Il tumore all’ovaio è una neoplasia ginecologica maligna che viene spesso
diagnosticata in fase avanzata, quando il tumore ha la tendenza a sviluppare resistenza ai farmaci e le pazienti mostrano frequenti ricadute dopo il
trattamento. Per questi motivi è urgente identificare nuovi bersagli terapeutici partendo da una conoscenza approfondita della “biologia” del tumore.


Lo sviluppo del tumore ovarico è collegato all’attività anormale di proteine
che regolano la “lettura” dei geni e la riparazione del DNA danneggiato, tra
cui la proteina DOT1L, una proteina chiave che si trova alterata in molti
tumori. Molecole che bloccano l’attività di DOT1L sono efficaci in molte
leucemie e sembrano avere un effetto anche contro cellule tumorali mammarie.


Obiettivo del progetto sarà dunque chiarire il ruolo di DOT1L nel tumore ovarico e gli effetti delle molecole bloccano l’attività di questa proteina: verranno utilizzate linee cellulari provenienti dalle forme più aggressive di questo tumore, valutando gli effetti su crescita e capacità di originare metastasi.


I risultati permetteranno di valutare se queste molecole possano essere impiegate come nuovi farmaci nella terapia del carcinoma ovarico.

Dove svilupperà il progetto: 

Università degli Studi di Salerno

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