Nanoplastiche: il punto di vista delle cellule ossee
La dispersione della plastica è diventato un importante problema mondiale per la salute dell’ambiente e degli esseri viventi. In particolare le nanoplastiche, derivanti dalla degradazione della plastica diffusa soprattutto nell’ecosistema acquatico, sono in grado di entrare nella catena alimentare ed entrare in contatto con l’uomo.
Gli studi sulla salute umana sono oggi limitati. In alcuni di questi si è osservato come le nanoplastiche siano in grado di indurre stress ossidativo (un eccesso di radicali liberi), un meccanismo coinvolto nell’alterazione della funzionalità ossea. Scopo del progetto è valutare l’effetto delle nanoplastiche sulle componenti cellulari dell’osso (osteoblasti, osteociti e osteoclasti), analizzando la vitalità e la mortalità delle cellule stesse.
Verranno studiati i meccanismi molecolari, i geni e i meccanismi epigenetici (modificazioni temporanee al DNA in risposta agli stimoli esterni) coinvolti nel rimodellamento osseo. I risultati permetteranno valutare l’impatto delle microplastiche sull’accrescimento scheletrico in età pediatrica e sulle patologie legate all’invecchiamento osseo – come l’osteoporosi.
Dove svolgerà il progetto:
Università degli studi di Milano
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