Tamborini Matteo

NOTE BIOGRAFICHE

  • Nato a Bollate (MI) nel 1978
  • Laureato in Biologia Molecolare presso l’Università degli Studi di Milano
  • PhD in Scienze Farmacologiche presso l’Università degli Studi di Milano

2020

I liposomi la terapia del glioblastoma

Il glioblastoma è una neoplasia cerebrale che insorge sia in età adulta che in età pediatrica. Le terapie attuali risultano essere poco efficaci nel trattamento del glioblastoma a causa di svariati fattori, tra cui la presenza di cellule staminali resistenti alla radioterapia e alla chemioterapia, e la presenza della barriera emato-encefalica, che avvolge i vasi del cervello e impedisce il passaggio dei farmaci dal sangue al tessuto cerebrale. Per superare queste difficoltà, la ricerca sta sviluppando approcci basati sulle nanotecnologie, con l’obiettivo di indirizzare in modo più preciso i farmaci verso i tumori.

Obiettivo del progetto sarà valutare l’efficacia terapeutica delle nanoparticelle a base di liposomi, (vescicole lipidiche con all'interno una soluzione acquosa), che verranno “riempite” con il chemioterapico doxorubicina. I liposomi saranno modificati ancorando sulla loro superficie esterna di un frammento proteico (chiamato mApoE), in grado di aumentarne il passaggio attraverso la barriera ematoencefalica.


Grazie a diversi studi verrà valutata la capacità dei liposomi di attraversare la barriera ematoencefalica e la loro efficacia terapeutica sulle cellule staminali di glioblastoma derivate da biopsie di pazienti.

 

Dove svilupperà il progetto:

Istituto Clinico Humanitas, Rozzano (MI)

2019

Colpire il glioblastoma grazie alle nanotecnologie

 

Il glioblastoma (GBM) è una neoplasia cerebrale letale, che insorge sia in età adulta che in età pediatrica. Spesso le terapie attuali sono poco efficaci nel trattare il GBM, a causa di alcuni fattori come la presenza di cellule staminali, estremamente resistenti alla radioterapia e alla chemioterapia, e la presenza della barriera emato-encefalica (BBB), che ostacola in modo consistente il passaggio dei farmaci dal sangue al tessuto cerebrale. Per superare queste difficoltà, la ricerca sta sviluppando approcci basati sulle nanotecnologie, con l’obiettivo di indirizzare in modo più preciso i farmaci verso i tumori.

Obiettivo del progetto sarà valutare l’efficacia terapeutica delle nanoparticelle a base di liposomi, (vescicole lipidiche con all'interno una soluzione acquosa), che verranno “riempite” con il chemioterapico doxorubicina. I liposomi saranno modificati ancorando sulla loro superficie esterna di un frammento proteico (mApoE), in grado di aumentarne il passaggio attraverso la BBB. Grazie a diversi studi verrà valutata la capacità dei liposomi di attraversare la BBB, e la loro efficacia terapeutica sulle cellule staminali di GBM derivate da biopsie di pazienti.


DOVE SVILUPPERA' IL PROGETTO:

Istituto Clinico Humanitas, Rozzano (MI)

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