Petruzzelli Raffaella

NOTE BIOGRAFICHE

  • Nata a Battipaglia (SA) nel 1980
  • Laureata in Biotecnologie presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”
  • PhD in Medicina Umana presso la University of Southampton, UK

2021

Lisosomi come responsabili della chemioresistenza nel tumore ovarico

I tumori ovarici sono tra le neoplasie ginecologiche più aggressive, e un’elevata percentuale di pazienti sviluppa resistenza alla chemioterapia con cisplatino. Diversi studi hanno dimostrato che queste pazienti presentano alti livelli della proteina ATP7B, capace di pompare l’eccesso di platino fuori dalla cellula attraverso delle strutture chiamate lisosomi.


Si tratta di vescicole con funzione di “spazzini” cellulari, che eliminano le molecole pericolose per l’organismo e talvolta anche i farmaci assunti, alimentando il fenomeno della chemioresistenza e rendendo il tumore più aggressivo. I meccanismi molecolari legati a questo fenomeno sono ancora da chiarire.


Recentemente è stato dimostrato che la proteina TFEB è in grado di attivare ATP7B, promuovendo la detossicazione (cioè l’eliminazione) del cisplatino attraverso i lisosomi. TFEB, inoltre, organizza una risposta del tumore specifica contro cisplatino all’interno dei lisosomi, che permette al tumore di proliferare rendendo vana la chemioterapia.


Obiettivo del progetto sarà trovare molecole terapeutiche che blocchino le proteine lisosomiali coinvolte in questo processo, allo scopo di sviluppare protocolli terapeutici più efficaci per questo tipo di tumore.

 

Dove svilupperà il progetto:

Telethon Institute of Genetics and Medicine (TIGEM), Napoli

2019

TFEB e la resistenza al cisplatino nel cancro ovarico

 

I tumori ovarici sono estremamente aggressivi e un’elevata percentuale di pazienti sviluppa resistenza alla chemioterapia a base di cisplatino. Studi recenti hanno dimostrato che queste pazienti presentano alti livelli di ATP7B: si tratta di una proteina capace di pompare l’eccesso di rame e platino fuori dalla cellula attraverso i lisosomi, organelli che fungono da “spazzini” eliminando macromolecole pericolose per l’organismo. I lisosomi sono anche in grado di mediare la chemioresistenza tumorale, segregando al loro interno o espellendo all’esterno molecole di cisplatino.

Dati preliminari suggeriscono che una proteina detta fattore trascrizionale EB (TFEB) promuova questo processo, ma il legame con ATP7B e l’attività dei lisosomi è ancora oscuro. Pertanto questo lavoro si propone di utilizzare un approccio integrato di biologia molecolare, bioinformatica e microscopia confocale per chiarire il meccanismo di attivazione di ATP7B mediato da TFEB e responsabile della resistenza al cisplatino. Ciò fornirà indicazioni per sviluppare protocolli terapeutici adatti a ciascuna paziente e atti ad aumentare la sensibilità alla chemioterapia.


Lo studio vuole analizzare i meccanismi che nel tumore ovarico causano chemioresistenza, e in particolare il ruolo della proteina TFEB. 


Dove svilupperà il progetto:

Italian National Cancer Institute (IFO), Regina Elena, Roma

Area

Oncologia

2017

Il ruolo di ATP7A/B nella resistenza ai chemioterapici


I trattamenti chemioterapici che utilizzano farmaci basati sul cisplatino sono attualmente utilizzati nella cura di diversi tumori solidi. Tuttavia spesso questi trattamenti si rivelano poco efficaci, a causa dell’insorgenza nel tempo di fenomeni di resistenza. Studi recenti hanno dimostrato che nei pazienti soggetti a resistenza sono presenti alti livelli di ATP7A e ATP7B, proteine che mediano il trasporto di atomi di rame attraverso la membrana delle cellule. ATP7A e ATP7B potrebbero essere coinvolte nell’espulsione dei farmaci chemioterapici all’esterno delle cellule tumorali, ma il loro meccanismo d’azione nei confronti di agenti antitumorali è ancora sconosciuto.

Questo lavoro si propone di identificare nuove molecole terapeutiche che possano correggere il funzionamento di ATP7A/B, così da rendere le cellule tumorali di nuovo sensibili all’azione dei chemioterapici. Sarà dunque utilizzato un approccio integrato basato su tecniche di microscopia e analisi genomiche, con l’obiettivo di individuare nuovi farmaci, biologicamente sicuri per il paziente, che possano bloccare l’attività di ATP7A/B in cellule che hanno acquisito resistenza al cisplatino.

Questo lavoro permetterà di conoscere meglio i processi attraverso i quali le cellule tumorali sopravvivono ai chemioterapici. La strategia sperimentale utilizzata permetterà inoltre di trasferire direttamente le scoperte che arriveranno dal laboratorio in applicazioni cliniche e terapie atte a ridurre la mortalità tumorale.

DOVE SVILUPPERA' IL PROGETTO

Istituto Telethon di Genetica e Medicina, Napoli

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