
Che cosa sono
I tumori del sistema nervoso centrale (SNC) rappresentano un gruppo eterogeneo di neoplasie che colpiscono l’encefalo e il midollo spinale, le strutture nervose che regolano tutte le funzioni vitali del nostro organismo. In età pediatrica, sono il secondo gruppo di tumori più frequenti dopo le leucemie, costituendo circa il 22% di tutti i tumori infantili.
Ogni anno, in Italia, vengono diagnosticati tra i 300 e i 400 nuovi casi di tumori del SNC nei bambini e negli adolescenti. L’incidenza è più alta nei primi anni di vita, in particolare nella fascia 0-4 anni, e tende a diminuire con l’età. Si tratta di tumori che, pur essendo complessivamente rari, rappresentano una sfida complessa per la medicina a causa della loro localizzazione e della delicatezza delle funzioni coinvolte.
I tumori cerebrali pediatrici si distinguono da quelli dell’adulto per origine, comportamento biologico e risposta alle terapie. Nel bambino, spesso hanno un’origine embrionale e colpiscono aree cerebrali in fase di sviluppo. La loro gestione richiede un approccio altamente specializzato e multidisciplinare.
Tra i tumori cerebrali pediatrici più frequenti, ricordiamo:
- Il medulloblastoma, il più comune, localizzato nella parte posteriore del cervello (cervelletto). È un tumore maligno ma spesso curabile con un approccio combinato di chirurgia, chemio e radioterapia.
- Gli ependimomi, si originano dalle cellule dell’ ependima, l’epitelio che riveste i ventricoli cerebrali e il canale centrale del midollo spinale. Richiedono generalmente un trattamento chirurgico e, nei casi residui, radioterapia.
- Gli astrocitomi, che derivano dagli astrociti, cellule di supporto dei neuroni. Possono essere di grado basso (a crescita lenta) o alto (più aggressivi), come ad esempio i glioblastomi, i tumori cerebrali più aggressivi e pericolosi. Il più diffuso nei bambini è l’astrocitoma pilocitico, spesso benigno e trattabile con chirurgia.
Fattori di rischio e prevenzione
Le cause dei tumori del sistema nervoso centrale nei bambini sono ancora in gran parte sconosciute. Come per la maggior parte delle neoplasie pediatriche, non esistono fattori di rischio ben definiti o stili di vita che possano aumentarne l’incidenza.
In alcuni casi, la comparsa della malattia può essere associata a sindromi genetiche rare, come la neurofibromatosi di tipo 1, la sindrome di Li-Fraumeni o la sindrome di Turcot. Sono state studiate anche eventuali correlazioni con l’esposizione prenatale a radiazioni ionizzanti o a sostanze chimiche, ma le evidenze disponibili non sono ancora sufficienti per trarre conclusioni definitive.
Per questo motivo, non esistono al momento strategie efficaci di prevenzione, ma la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo restano fondamentali per migliorare la prognosi.
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Sintomi
I sintomi dei tumori del SNC nei bambini variano a seconda dell’età, della localizzazione e delle dimensioni della massa tumorale. In molti casi, i sintomi compaiono gradualmente e possono inizialmente essere vaghi o aspecifici.
Nei bambini più piccoli si possono osservare irritabilità, difficoltà nell’alimentazione, ritardo nello sviluppo psicomotorio, o un aumento anomalo della circonferenza cranica, soprattutto nei neonati, dovuto all’accumulo di liquido (idrocefalo).
Nei bambini più grandi e negli adolescenti, i segnali più comuni includono mal di testa ricorrente, soprattutto al mattino, spesso associato a nausea e vomito, problemi di equilibrio o coordinazione, disturbi visivi (come la visione doppia), cambiamenti nel comportamento o nel rendimento scolastico, crisi epilettiche.
In presenza di sintomi persistenti o insoliti, è sempre opportuno rivolgersi al pediatra, che potrà prescrivere accertamenti approfonditi, come la risonanza magnetica, per verificare l’eventuale presenza di una massa cerebrale.
Cure e trattamenti
Il trattamento dei tumori cerebrali nei bambini è complesso e varia a seconda del tipo di tumore, della sua posizione, delle dimensioni, dell’età del paziente e della possibilità di rimozione chirurgica.
La neurochirurgia rappresenta spesso il primo approccio terapeutico. L’obiettivo è rimuovere il tumore nella misura più ampia possibile, senza compromettere le funzioni neurologiche del bambino. In molti casi, però, la rimozione completa non è possibile, soprattutto se la massa si trova in aree particolarmente delicate.
Alla chirurgia si affiancano spesso altre terapie:
- La radioterapia, che viene usata con cautela nei bambini molto piccoli per evitare danni al tessuto cerebrale in fase di sviluppo. In alcuni casi si utilizza la protonterapia, una forma di radioterapia ad alta precisione che riduce gli effetti collaterali.
- La chemioterapia, che può essere somministrata prima o dopo l’intervento, a seconda del tipo di tumore.
Le terapie mirate o immunoterapiche, ancora in fase sperimentale per molti tipi di tumori cerebrali, ma promettenti per il futuro.
Nota bene: Le informazioni fornite non sostituiscono il parere di uno specialista. Per valutazioni personalizzate, è fondamentale consultare un medico.
Le 5 domande più frequenti sui tumori del sistema nervoso centrale nei bambini
Sono il secondo gruppo di tumori pediatrici per frequenza, dopo le leucemie. In Italia si contano circa 300-400 nuovi casi all’anno.
Mal di testa persistente, vomito, disturbi dell’equilibrio, crisi epilettiche, cambiamenti nel comportamento e nella vista sono segnali da non sottovalutare.
No, nella maggior parte dei casi non esistono cause note o fattori di rischio modificabili. Tuttavia, una diagnosi tempestiva può migliorare le possibilità di cura.
Sì, molti tumori del SNC in età pediatrica sono curabili. Le possibilità di guarigione dipendono dal tipo di tumore, dalla localizzazione e dalla risposta alle terapie.
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