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Oncologia
Fabio Di Todaro
pubblicato il 24-05-2018

Dieci consigli per prevenire i tumori con la dieta

Le raccomandazioni del World Cancer Research Fund per prevenire i tumori. Dopo il fumo, sovrappeso e obesità seconda causa di rischio per il cancro

Dieci consigli per prevenire i tumori con la dieta

Dieci consigli: rispettati alla regola, possono ridurre per ognuno di noi il rischio di sviluppare un cancro, la seconda causa di morte al mondo dopo le malattie cardiovascolari. Punta dritto alla dieta l'ultimo rapporto della World Cancer Research Fund - il terzo: le prime due edizioni risalivano al 1997 e al 2007 - sulla prevenzione dei tumori. E non potrebbe essere altrimenti, se, dopo il fumo, «il sovrappeso e l'obesità rappresentano il secondo fattore di rischio modificabile per le malattie oncologiche», commenta Antonio Moschetta, ordinario di medicina interna all'Università di Bari, che al rapporto tra nutrizione e cancro ha dedicato un intero capitolo del suo primo libro, Il tuo metabolismo (edito da Mondadori). «Sia chiaro: alimenti o nutrienti salvavita non ce ne sono. Ma la giusta combinazione tra una dieta equilibrata e l'attività fisica ci rende meno suscettibili ai tumori».

 

DODICI TUMORI DOVUTI AI CHILI DI TROPPO

Non si tratta del primo elenco di questo tipo, dal momento che di vademecum per la prevenzione dei tumori ne sono stati stilati diversi negli ultimi anni, da Agenzie regolatorie e istituzioni scientifiche. Ma per sottolineare alcuni concetti, non è mai troppo tardi. Il dossier fornisce un pacchetto di consigli che poggiano le basi sulle prove raccolte nei laboratori, grazie alle quali oggi possiamo dire che «almeno una diagnosi di cancro su tre è la conseguenza di un'alimentazione squilibrata», aggiunge Michele Carruba, direttore del centro studi e ricerche sull'obesità dell'Università di Milano. Secondo il rapporto, che punta a diventare uno strumento attraverso cui dare un input tanto al mondo della ricerca quanto alle azioni di chi è chiamato a tutelare la salute pubblica, sono almeno 12 i tumori che risentono dell'effetto dei chili di troppo. Le neoplasie più influenzate da quello che mangiamo sono quelle che colpiscono il cavo orale, il colon-retto, la mammella, il pancreas, la colecisti, il fegato, l'ovaio, il rene, l'esofagola prostatala cervice e il corpo dell'utero. Malattie che, in termini di incidenza, crescono nei Paesi occidentali: dunque pure in Italia. Questo perché «una dieta di tipo occidentale non è il miglior lasciapassare verso un invecchiamento sano». Tradotto: viviamo in un ambiente che rappresenta un terreno fertile per la diffusione dei tumori e, senza un'inversione di rotta, l'impatto di queste malattie è destinato a crescere.


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I DIECI CONSIGLI

Ecco i consigli riportati nel documento della World Cancer Research Fund:

  • Mantenere il proprio peso sempre nei limiti della normalità

  • Svolgere attività fisica

  • Seguire una dieta ricca in cereali integrali, frutta, verdura e legumi

  • Limitare il consumo di cibi pronti e trasformati, ricchi di grassi e zuccheri

  • Limitare il consumo di carni rosse e processate

  • Non esagerare con le bevande zuccherate

  • Non bere alcolici

  • Non usare integratori per prevenire i tumori

  • Per le donne: meglio allattare al seno i propri figli, se possibile

  • Dopo una diagnosi di cancro, seguire le raccomandazioni nutrizionali

COME LA DIETA INFLUENZA
IL RISCHIO DI AMMALARSI DI CANCRO?

NO AL'ALCOL, SI AL LATTE MATERNO

Nel dossier si rammenta come «essere fisicamente attivi può aiutare a proteggere direttamente da tre tumori: al colon, al seno e all'endometrio. Senza trascurare che con l'attività fisica si contribuisce al mantenimento di un corretto peso corporeo: riducendo ulteriormente il rischio di ammalarsi di cancro». Un focus è dedicato anche all'alcol: sei le neoplasie correlate a un suo consumo regolare ed eccessivo (stomacocolonmammellafegato, esofagocavo orale). Mentre con le bevande zuccherate è meglio non esagerare perché favoriscono l'aumento di peso e, dunque, il rischio di ammalarsi di cancro. Ma secondo Moschetta, in chiave preventiva, occorre porre l'attenzione «sul messaggio riguardante l'allattamento al seno: possiamo ormai affermare con certezza che rappresenta uno scudo nei confronti dei tumori della mammella e dell'ovaio». Nel documento manca un riferimento ad altri due elementi della dieta mediterranea: l'olio extravergine di oliva e il pesce. Sul primo, aggiunge lo specialista, «ci sono ormai evidenze consolidate che ci permettono di dire che, nei pazienti con la sindrome metabolica, riduce il grasso addominale e aiuta a diminuire o controllare il peso corporeo. Di conseguenza può essere considerato anche un alleato nella lotta ai tumori». Più sfumate le evidenze sul pesce, «sebbene ci siano comunque dei riscontri che premino quelli di piccola taglia, ma pure i molluschi».  


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LA DIETA FA LA DIFFERENZA ANCHE DOPO UNA DIAGNOSI

La vera novità sta nell'ultimo consiglio dispensato, che sposta l'attenzione sui comportamenti da adottare dopo una diagnosi di cancro. Non è mai troppo tardi per smettere di fumare, rinunciare a esporsi in maniera pericolosa ai raggi solari e cambiare abitudini a tavola. «L'eccesso di grasso addominale aumenta la probabilità non soltanto di ammalarsi di cancro, ma pure di rispondere in maniera meno efficace alle terapie», chiosa l'esperto. «L’alimentazione da sola non può rappresentare la cura del cancro, ma le cure sono più efficaci se i pazienti si alimentano correttamente e, nel complesso, seguono stili di vita adeguati».

 


Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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